Fighting Delinquents aka Kutabare gurentai [1960-S.Suzuki]


Fighting Delinquents (aka: Kutabare Gurentai)
Director: Seijun Suzuki
Actors: Koji Wada, Chikako Hosokawa, Eitaro Ozawa, Mayumi Shimizu & Yasuhiro Kameyama
Year: 1960
Widescreen 2.35:1 (4:3)
Languages: Japanese - Dolby Digital (1.0) Mono
Subtitles: English
Duration: 1 hour and 20 minutes (approx)
Special Features: Suzuki trailer reel; Tony Rayns essay

http://italian.imdb.com/title/tt0054008/

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Vista stasera (in giapponese con sub inglesi) questa non troppo frequentata pellicola di Seijun Suzuki nel dvd Uk della Yume Pictures, di qualità solamente discreta, dato che il formato non è anamorfico e i colori risultano un po’ spenti. Inoltre il difetto più fastidioso è che ai bordi dello schermo i personaggi risultavano un po’ deformati, segno di un riversamento tutt’altro che impeccabile.

Passando al film: bisogna dire che non si può incasellare in un genere preciso. Per certi versi è un film ‘drammatico’ condito da alcune situazioni un po’ buffe che lo rendono una sorta di antesignano, visti i 30 anni di anticipo, dei film ‘ibridi’ di Kitano. La storia parla di un ragazzo disadattato che vive nello stesso appartamento assieme ad alcuni amici come lui. Un bel giorno però gli viene comunicato che in realtà è l’ultimo discendente di una nobile famiglia che si sta estinguendo. Per questo motivo gli viene offerta la possibilità di cambiare vita, ma l’animo ribelle del ragazzo non renderà facile l’inserimento nella nuova situazione, Peraltro se la dovrà vedere con alcuni malavitosi che, in combutta con lo zio, mirano ad impossessarsi delle proprietà della famiglia…

Detta così la trama può sembrare un po’ ingenua ai nostri giorni, tuttavia, come tutte le cose, il film va contestualizzato nel periodo e nella nazione in cui è stato prodotto. Uno dei temi principali del film, oltre al percorso di ‘redenzione’ del giovane ragazzo, che cambierà la sua vita e anche quella della propria famiglia, è sicuramente la contrapposizione tra classi e generazioni nella società giapponese dell’epoca: la rigidità del protocollo delle famiglie nobili, ancora legatissime alla tradizione, contro l’irrequietezza della gioventù delle classi popolari, che si vanno occidentalizzando sempre di più.

Probabilmente non uno dei migliori Suzuki di sempre ma sicuramente un film molto godibile, naturalmente imperdibile per i fan del regista.