Scusate, chiedo lumi. È da un po’ che nei centri commerciali vedo dei film dentro confezioni da vinile! Io pensavo fossero le colonne sonore, invece guardo dietro e sono proprio i film! Ma che sono? Che c’è dentro? Il dvd? Il blu ray? Che altro c’è per giustificare quella confezione enorme? Per un attimo ho pensato che con questa febbre vintage fossero tornati i laserdiscs!
Me lo chiedevo anch’io. Bella minchiata.
Come andare a comprare il dentifricio e trovare la confezione formato vinile. Ora attendiamo i vinili formato dvd e vhs
Mah, l’idea forse è anche graziosa (anzi, per certi versi lo è di sicuro, per me) però mi sa troppo di un modo come un altro per “intortare” gli acquirenti. Visto che hanno cominciato a proporli immagino che abbiano fatto la loro brava attività di benchmarking la quale ha evidentemente confermato la bontà della cosa.
Tra l’altro una larga fetta di fruitori dei cinecomic (che mi pare di capire sia metà Vinyl Collection) ha un’età tale che è già un miracolo se il film lo acquista, in qualsiasi formato. Non solo non hanno mai visto un vinile ma a stento un cd o un dvd. Mentre il vecchiardo “feticista” che smania magari per Hitchcock o Marilyn credo inorridisca per motivi opposti nel vedere quei film in formati vinile (che poi, ancora più importante sarebbe capire di che edizione/master/formato/qualità audio-video si tratta…). Le premesse per il buco nell’acqua c’erano tutte, anche senza essere dei profeti del benchmarking.
Se avessero curato un minimo la grafica e la confezione sarebbe potuta essere anche una cosa sensata: un booklet 30x30 cm con foto, informazioni, interviste o altro, ed altrettanto nel retro e nella copertina apribile interna come di norma avviene per tanti dischi in vinile, e qualche acquirente in più l’avrebbero trovato.
Da quel che ho visto sono semplicemente dei cartoni 30x60 cm piegati a metà con stampata sopra un’immagine e dentro 3-4 dischi dvd/bd infilati alla meno peggio.
Se lo meritano, di fallire.
In realtà io non mi preoccupo eccessivamente del passaggio da dvd a file: mi preoccupa molto di più l’evoluzione dell’esperienza di andare al cinema, che sta andando sempre più verso la realtà virtuale. Questo non mi piace, mi piaceva il cinema come momento di socializzazione.
Sto cercando di capire cosa esattamente producessero in quello stabilimento.
Perché se si trattasse dei semplici supporti, allora ci sta.
Se, come mi sembra leggendo questo articolo, erano invece impianti per la stampa, fatico a credere che non esistano altri stampatori di compact disc in tutti gli Stati Uniti.
Per quanto ne so (attendo correzioni), non c’e’ separazione tra produzione e stampa dei CD (intendendo quelli industriali, quelli dei masterizzatori sono un’altro conto). Un po’ come si fa col vinile lo strato di alluminio che sta dietro la protezione di plastica trasparente viene “inciso” fisicamente da un negativo tramite una pressa.
Comunque non ho trovato da nessuna parte (finora) che quella fosse l’ultima fabbrica degli stati uniti, forse l’ultima della sony??
E comunque, pur con il dispiacere ovvio per i lavoratori dello stabilimento, la produzione sara’ data in outsourcing.
Sì, da una matrice detta glass master. Però non ho idea se il supporto da imprimere abbia una fase di produzione antecedente, non me ne sono mai preoccupato. Di solito mi limito a pagare la stampa