Finchè Morte non ci Separi (Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, 2019)

//youtu.be/hneSjVtzrRs

Una vera tortura. Ci ho messo 4 giorni per vederlo, ovviamente a pezzi. Film che avevo espressamente ricercato spinto dal fatto che ci fosse la splendida Samara Weaving che mi ha letteralmente fatto innamorare in The Babysitter di Netflix e che ho riapprezzato in Guns Akimbo (è la tipa tosta che deve ammazzare Harry Potter).

La Weaving incarna alla perfezione il ruolo di bellezza mozzafiato, ma adatta anche a ruoli da maschiaccio e non si tira certo indietro nelle scene action o più toste come quelle ironiche. Capace di passare in un attimo dalla lolita che sprigiona sesso da ogni poro de la babysitter, alla killer tutta pelle nera e qualche rutto di Guns Akimbo, con una punta di pazzia nello sguardo. Una specie di Hurley Quinn per intenderci e ho già adocchiato un altro paio di bizzarri film in cui sembra ripetere il ruolo (a breve vedrò ad esempio Mahyem)
Questo però è davvero un passo falso della sua carriera. Forse voleva mettere in saccoccia anche un ruolo da scream queen, chissà

Giovani sposini, la prima sera di nozze nella sfarzosa casa di lui con tutta la famiglia riunita, è tradizione fare un gioco. Samara deve pescare una carta dal mazzo per vedere quale gioco si farà tutti insieme…capita uno strano nascondino…Samara dovrà scappare per tutta la notte inseguita dalla nuova famiglia

Ne avevo anche letto bene, ed è per questo che ho voluto comunque arrivare alla fine, sperando in un colpo di scena finale,in un qualcosa…
Ma il film risulta essere uno stupido e stiracchiato survival movie in cui purtroppo non si salva nulla
La prima scena horror arriva dopo il minuto 55… i cacciatori sono i più stupidi e inetti si possano incontrare.
A parte che usano armi antiche che non sanno maneggiare e la Weaving la scampa più volte per mancanza di mira con balestre, vecchie pistole ecc…
Il suo personaggio poi è irritante. Non aspettatevi la classica ragazza indifesa che messa alle strette si scopre una combattente, la poveretta non fa che correre, urlare e salvarsi per l’inettitudine altrui

I personaggi invece che darle la caccia preferiscono bere o stare seduti impegnati in colloqui senza senso nell’attesa che la ragazza, che corre di qua e d là, gli compaia davanti.
Capita l’antifona dopo circa 20 minuti ho pensato di vederlo per godermi quantomeno la Weaving…che invece viene imbruttita subito, in un vestito da sposa castigatissimo (e scarpe da tennis) e capelli raccolti e che ovviamente durante la caccia si sporca di qualunque liquido, grasso e altra cosa esistente

Nella recensione che avevo letto parlava di una black comedy, di humor nero…diceva di lasciarsi trasportare da questo labirintico gioco a nascondino fino al gran finale e bla bla bla…io davvero non so ormai chi scriva le recensioni su sti bloggerini che spuntano online come funghi e soprattutto come le scrivano. Se davvero vedano i film e o se li guardino sul pc o sul cellulare mandando avanti veloce per poi scrivere subito 4 puttanate senza nemmeno capirli, ma la mia impressione è sempre più questa

Comunque è tutta fuffa…dalla fotografia (scurissima e tendente al giallognolo e verdastro) alla pubblicità, la Weaveng col fucile e la cartucciera a tracolla ci sta per circa 1 minuto nel film (forse meno), giusto il tempo di mettersi in posa davanti ad uno specchio

Se come me adorate questa attrice australiana, lasciate perdere questo abominio di film

Mi ha divertito tantissimo, ho riso di gusto per il cretinismo dichiarato dell’insieme e le scene blood & gore erano soddisfacenti. Avercene, abominii così… visto in sala, passato un po’ in sordina ricordo.

Film originale e godibilissimo. La Weaving è ben lontana dall’essere utilizzata come bellezza mozzafiato per fare scena, in questa come in altri suoi film, super.
I protagonisti non sono killer provetti, e non sanno utilizzare armi da fuoco o di altro tipo in maniera adeguata, come è giusto che sia.
E il film è ambientato in piena notte.

È sbucato su Netflix diventando un piccolo fenomeno a scoppio ritardato.

La solita variazione del death game poteva funzionare se ci fosse stata inventiva, simpatia o stile che purtroppo latitano. Il finale si capisce dopo 20 minuti, fanno di tutto per rendere “iconica” la protagonista ma raramente fa qualcosa in più che schivare colpi e farsi salvare, l’umorismo è prevedibilissimo e la tensione latita visto che tutti gli antagonisti sono resi come idioti. Le uniche cose che lo distinguono da un film Netflix a caso sono il buon ritmo e un tasso di violenza che trasmette la sofferenza vera restando adatto a un pubblico di adolescenti.
Classico film da mettere mentre si fa altro.

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Sinceramente non capisco le voci di disprezzo per questo film. A me ha divertito parecchio, forse perchè non l’ho passato al microscopio.
Sicuramente non è un capolavoro e gli preferisco The Babysitter ma si vede piacevolmente fino alla fine e poi, per me, solo la presenza di Andie MacDowell vale la visione.

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