Con Adriano Rimoldi, Vivi Gioi, Camillo Pilotto, Renato De Carmine, Saro Urzì
http://www.archiviodelcinemaitaliano.it/index.php/scheda.html?codice=DC5686
Bel dramma sentimentale con sfondo politico, scritto - tra gli altri - da Guareschi. E anche qua c’è ovviamente un prete bonaccione che parla con gesù, don Candido, interpretato dall’ottimo Camillo Pilotto.
Notevole tutta la prima parte montana, ambientata nel fittizio paese di Trebilie, che pare fosse in realtà Trepalle, vicino a Livigno. La maestrina moderna (Vivi Gioi) che si presenta al paesello in motocicletta e manda in subbuglio tutti quanti è divertente.
Il film si perde un poco nella seconda parte, quando Gian scappa a Milano e parte il melodramma tra i due. Notevole finale, con matrimonio riparatore per evitare il figlio della colpa celebrato direttamente su uno spuntone di roccia, mentre Gian sta agonizzando in fondo ad una gola scoscesa. Roba matarazziana. Anche qui peraltro non manca la gravidanza taciuta al padre, altro classico del cinema italiano dell’epoca.