Giuseppe Lippi r.i.p.

E’ morto ieri Giuseppe Lippi, grande cultore di fantascienza sia cartacea che filmica, ma anche di orrore e dintorni. Era stato, insieme a Lorenzo Codelli, il curatore negli anni '70 della mitica (se ne parla ancora oggi) rassegna intitolata FANT’ITALIA al Festival della fantascienza di Trieste. Fu allora, anche grazie all’indimenticabile volume-catalogo, che molti di noi scoprirono vari film della tradizione gotica italiana. Era il 1976, e in pochissimi allora si occupavano di questo tipo di cinema.

Ha a lungo lavorato presso Mondadori, per cui ha tradotto e pubblicato l’opera omnia di H.P.Lovecraft, in un’edizione bellissima che ha fatto finalmente giustizia delle precedenti, sommarie pubblicazioni italiane delle opere dello scrittore di Providence.

Ma questi sono solo alcuni dei suoi tantissimi contributi. E’ stato anche direttore di “Urania” e ha scritto varie cose persino su “Nocturno”. Non posso dire che tra noi ci fosse un’amicizia, ma in passato c’incontravamo spesso a qualche festival e scambiavamo varie chiacchiere. Le ultime volte che l’ho incontrato mi sembra siano state a Pordenone, in occasione di un omaggio (mancato) a Ornella Volta, e a Trieste per non ricordo più quale incontro a un festival SF (c’erano anche Carlos Aguilar e Gianni Ursini). Una brava persona, competente, mai volgare e mai invadente. Addio, Giuseppe!

Mi dispiace molto lo conoscevo sin dal lontano 1977 a Trieste in giugno si era tenuto il convegno su Lovecraft e lì lo conobbi. La sera andammo a cena con personaggi del calibro di Dorfles , Galpin , Mosig, De Turris, Fusco, e Servadio e il buon Lippi era accanto a me. Proprio poco tempo fa ho ritrovato la locandina con gli autografi dei partecipanti. Avevo anche delle foto che ho perso.
Mi ha fatto piacere che hai ricordato Fant’Italia fortemente voluta da Lippi instancabile cinefilo in quelli anni lo incontravo quasi sempre al festival a San Giusto alla Cappella Underground e al cinema Ariston. Poi ci siamo persi di vista ma seguivo la sua folgorante carriera a cominciare dal Re in giallo splendida fanzine sul mito Lovecraft. Era uno dei massimi esperti e conoscitori della fantascienza e di Lovecraft non solo che in Italia R.I.P.

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo durante alcune edizioni del festival triestino. Purtroppo, da lovecraftofilo qual sono, con lui non ho mai avuto una conversazione degna di questo nome sul Maestro di Providence. Un cruccio che mi porterò sempre dietro. Dava l’aria di essere una persona molto discreta e riservata. Che non si atteggiava affatto a “espertone”. Dettaglio fisico curioso, che non scorderò: aveva mani molto piccole…

Frequentando il giro degli scrittori milanesi di noir/ horror/ sf ci icrociavamo, lo ricordo come persona gentile. A volte discusso per le sue posizioni conservatrici sulla fantascienza e la sua gestione di Urania, ma la sua cultura in materia (sia letteraria che cinematografica) era indiscutibile e invidiabile. Anche come scrittore non era male, avevo letto un suo raccontino giallo su un’antologia Mondadori (mi pare fosse Anime Nere reloaded, seguito di un’altra antologia che s’intitolava appunto Anime nere) che mi era abbastanza piaciuto.


Aveva anche un braccio leggermente più corto dell’altro, un difetto congenito abbastanza vistoso se gli stavi accanto.

Sì, mi pareva di aver notato la cosa, in certe foto. Cosa intendi esattamente per posizioni “conservatrici” nell’ambito della fantascienza?

Non faceva mistero di nutrire scarso interesse per la fantascienza attuale, e non solo quella.

Allora mica posso biasimarlo: il miglior film di fantascienza che ho visto quest’anno è…2001! E non è una battuta…

Mah, insomma. Capisco i gusti personali ma ho sempre detestato le generalizzazioni a priori, del tipo “Oramai non ci sono più i racconti di fantascienza di una volta”, “Un tempo qui era tutta campagna” eccetera. Se poi dirigi una collana che appunto si dedica alla pubblicazione di talenti nuovi del genere… se gli facevi curare qualcosa dedicato all’horror, se ne usciva immancabilmente con Lovecraft e Howard. Va bene che son classici ma du’ cojoni…

Nemmeno io sono a favore di generalizzazioni “per partito preso”, ma è un dato di fatto che coi cosiddetti “classici” non si sbaglia mai. Che sia letteratura o cinema. In questo caso specifico, fantascienza e horror. Dire o fare qualcosa di innovativo in materia, mi pare impossibile o quasi.
P.S. Magari sto diventando un pò conservatore anch’io. In fondo, nulla di male.

Da lettore no, ovvio. Da curatore di collane sf e horror c’è molto di male, equivale a chiusura verso le voci potenzialmente innovative del genere. Lui ammetteva candidamente di non andare al cinema e di non essere interessato a nulla di quello che viene sfornato per il grande schermo oggi. Chiusura mentale a parte, trovavo la cosa d’una tristezza inaudita. Diamine, in ambito letterario stroncava pure Stephen King e Peter Straub, sostenendo che avevano “fallito” nel tentativo di dare spessore ai propri personaggi fiction. E tutto per lodare i “grandi vecchi”… seriamente, dai. Piacciono pure a me Lovecraft e Matheson ma un po’ d’obiettività, che il genere horror non è finito con loro.


Si sbaglia eccome, se parti dall’idea “adesso apro una collana dedicata all’horror” e ci schiaffi per l’ennesima volta gli stessi autori già ristampati in tutte le salse. Per poi vedere giustamente fallire tali iniziative e concludere che “oggi il fantastico/ horror non vende”. E grazie al kaiser, pubblica qualcosa di inedito e di più recente, magari. Che l’opera omnia di Lovecraft e Howard ce l’ho già.

Anch’io parlavo “da lettore”, quando mi riferivo ai “classici”. Se uno invece è attivo nel campo editoriale, allora sono pienamente d’accordo con te che deve intraprendere ANCHE nuove strade. O quantomeno provarci.
P.S. E ignoravo questa sua “rigidità” verso il cinema e i pareri negativi su King. Nessuno è perfetto…

Si parva licet, anch’io non vado più al cinema da alcuni anni e non mi interessa quasi più niente del cinema contemporaneo.

Sarà anche chiusura mentale, ma posso permettermelo perché ormai sono curatore solo di me stesso, e da spettatore (pagante) e da apassionato/studioso (modestissimo) ho già dato tutto con il cinema del passato… :oops:

Forse lo stesso, a un livello superiore, valeva anche per Giuseppe Lippi…

Come dicevo, Andrea, va benissimo per uno spettatore. Lippi purtroppo era anche curatore di collane dedicate alla narrativa di oggi e doveva fare delle scelte, dando però a intendere a colleghi e conoscenti che della sf attuale gliene poteva frega’ di meno. Che era una cosa a mio avviso sbagliatissima; come voler metter su una pasticceria senza sarere nulla di dolci e ricette del XXI secolo, ci sta che ci metti il nome e il capitale per poi farla gestire a un pasticcere bravo. Ma se decidi di farlo tu di persona, hem… comunque, ripeto, grande stima per la sua cultura. Alcune pubblicazioni curate da lui per Mondadori restano pietre miliari, per me: il cofanetto Shock con i racconti di Matheson, quello Molto dopo mezzanotte dedicato a Bradbury, l’opera omnia di Lovecraft, Al cinema con il mostro, racconti senza respiro, racconti fantastici del 900… Mondadori perde davvero un esperto di giusta fama, almeno per quanto riguarda i classici del fantastico.


Mo’ non fare il modesto, su Franco e determinati generi cinematografici ne conosco pochi in grado di tenerti testa. Diciamo pure pochissimi. :wink:

Se su Franco ne sapessi la metà di Messer Napoli, ne sarei contento e orgoglioso. È che il nostro carissimo collega forumista a volte eccede in modestia. Tornando a Lippi: quoto Tuchulcha, specie nella similitudine relativa alla pasticceria.
P.S. E a proposito di frequenze cinematografiche: il 2018 è il mio personale nadir. È dal lontano 1991 che non andavo così poche volte in sala…

Potremmo aprire una pasticceria vintage, specializzata solo in torte e dolci anni '60 e '70… :smiley:

Infatti quando Lippi curava collane come quella dedicata agli horror vintage per gli Oscar Mondadori, sapeva il fatto suo. Me la ricordo, sfornarono tutti i racconti di Robert Bloch in due volumi e cose abbastanza rare di Fritz Leiber, Shirley Jackson, Dennis Wheatley eccetera.