Gran bel film. Più che un poliziesco un film a sfondo sociale (l’infiltrazione mafiosa nel torinese) con al centro il rapporto morboso/incestuoso tra fratello e sorella.
Mi ha emozionato vedere la Torino dei primi '70 e la descrizione dell’immigrazione dal sud (Pino Caruso che fa il suo comizio nella piazza di un paesino siciliano cercando di arruolare manodopera da piazzare nei cantieri a Torino; i palazzoni di barriera dove viene importato il modo di vivere siciliano, con Vincenzino che entra negli appartamenti ed ispeziona le stanze per cercare la sorella, rapita, a rischio di disonore). Deliziosi i momenti di complicità di Vincenzino e sua sorella, come quando al bar il ragazzo è “puntato” da due donne e la sorella vuole fingersi sua fidanzata.
Dove l’hai beccato?Perfino Davide Pulici di Nocturno mi diceva fosse difficilissimo da reperire,e sì che l’ho cercato.Pensa che nel ruolo di un travestito(o è semplicemente in un ruolo muliebre?)c’è il mitico caratterista torinese Nelson Barboni,che ha fatto una genericata pure ne La Bestia in calore e lavora tutt’ora a teatro.Fra l’altro,avrà una settantina d’anni ma ha ancora una bella figura.
Si, se lo giudichi con il metro dell’appassionato di polizieschi è sicuramente deludente, ma se ti piacciono i film che trattano delle questioni sociali, allora vale di più. Nel mio caso, poi, grasso che cola dal momento che è ambientato a Torino nei primi '70. Sarà una mia debolezza, ma adoro leggere libri e visionare film ambientati nel Piemonte di almeno 20 anni fa.
Fino a qualche anno fa era pressocchè invisibile, adesso credo che fra i collezionisti qualche copia circoli. Tempo fa N. Barboni pose la tua stessa domanda; erano anni che non si rivedeva nel film e gli avrebbe fatto piacere.