Good bye Lenin! (Wolfgang Becker, 2003)

Uno di quei film di cui non ti aspetteresti mai che manchi il topic, ed invece…

Un’operazione davvero bella e toccante, che usa il pretesto di raccontare una singolare vicenda familiare per raccontare invece la trasformazione di un mondo, una società che ormai era arrivata al punto di rottura che si apre tutto d’un tratto ad un altro sistema sociale estremamente affascinante e dirompente, ma anche invasivo e sregolato.

Magistrale la cura dei dettagli nel mostrare quello che era la realtà della DDR anche nelle piccole cose quotidiane, nelle sfumature di significato presenti nella realtà di tutti i giorni, dall’abbigliamento all’arredamento, dall’assenza di libero mercato alle modalità relazionali tra le persone sia nei rapporti lavorativi che in quelli all’interno delle realtà associative e del partito.

Geniali ed affascinanti certe idee e soluzioni narrative, come la trovata di realizzare finti telegiornali che approfondiscono attualità politica “alternativa”, inventata di sana pianta o riciclata da avenimenti storici già accatduti riletti in altra ottica.

Un film importante per la Germania, capace di dare a distanza di una quindicina d’anni una interpretazione matura, disincantata ed estremamente partecipata delle epocali vicende storico-politiche che si susseguirono in un battibaleno tra 1989 e 1990, cambiando drasticamente la vita degli abitanti della parte orientale del paese.

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appoggio anche gli spazi tra le parole. cascate di brividi, lacrime, capolavoro.

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