Stupito dall’assenza di thread a riguardo, ne apro uno per incensare l’ultimo film di Stefano Incerti, con un Servillo da urlo, praticamente lui è metà o più del film, un film in cui non parla praticamente mai, ma in cui nessuno parla praticamente mai, eppure non si può certo dire che manchi di ritmo, anzi, tutt’altro. Un po’ Chaplin un po’ Carlito, il personaggio di Servillo affascina e intristisce, ma appassiona visceralmente. Napoli che non c’è, potrebbe essere qualunque posto. Facce miste, sporche, dense. E le belle musiche di Teardo ad incastonare questo diamante di film.
Visto al cinema,mesi fa.Piccolo (produttivamente,come durata) grande (per finezza,capacità di “reggere” quasi sul…nulla!) film,pochissimo parlato (forse per questo è piaciuto tanto alla stampa estera,al festival di Venezia?),con un Servillo gigantesco (quando ride e strizza gli occhi,pare De Niro nei suoi momenti migliori!).Visto pochino,vale ampiamente il recupero in dvd.E c’è pure l’“orientale per tutte le stagioni” Yamanuchi!
P.S.Sorpresa durante i titoli di coda:il film è prodotto da…Luciano Martino e Edwige Fenech!Dalle “soldatesse” alle raffinatezze autoriali…il cinema è strano assai!
Visto giusto un mese fa, film strepitoso,
è uno dei diversi ottimi film che il cinema italiano sta producendo da un po’ di tempo a questa parte, e di ciò me ne rallegro assai.
Ritengo che Gorbaciof, così come gli altri film di questa “new wave” italica, debbano molto al genio di Sorrentino.
Servillo è un attore magnifico.
Se vi è piaciuto Gorbaciof, correte al cinema a vedere Una vita tranquilla.
P.S.Sorpresa durante i titoli di coda:il film è prodotto da…Luciano Martino e Edwige Fenech!Dalle “soldatesse” alle raffinatezze autoriali…il cinema è strano assai!
Servillo è andato a coprire un vuoto che in Italia mancava da anni, quello di un attore icona che può da solo reggere un film. Anche in questo Gorbaciof il film si regge su di lui, ed è incredibilmente sempre convincente, nonostatnte ormai faccia 2-3 film all’anno. Speriamo continui a scegliere buone parti e no si svenda in operazioni meramente commerciali.
Visto al cinema…assolutamente da vedere, gran film. Ormai i film con Toni Servillo li guardo a scatola chiusa, difficilmente deludono. In questa pellicola Toni parla davvero poco ma le sue espressioni, in questo film abbastanza “scimmiesche”, valgono piu di mille parole. Da vedere anche il successivo “Una vita tranquilla”
Avete detto tutto voi nei post precedenti e in parte condivido… l’unica “pecca” del film - ovviamente imho - è l’essere davvero un po’ troppo “figlio” di un must come “Le conseguenze dell’amore”: “mood” molto simile (grazie anche alle musiche - molto belle come al solito - di Teardo, che “ricicla” anche Space Invaders), stesso protagonista assoluto, senza contare che non appena si capisce l’attrazione che Gorbaciof/Servillo prova per la - bellissima - figlia di Yamanouchi, praticamente ci si mette 5 minuti a capire come andrà a finire, ossia male
Detto questo, magari il livello medio dei film italiani fosse uguale a quello di questo piccolo grande film a basso budget.
Ultime notazioni sul versante tecnico: dvd Cecchi Gori di qualità elevatissima, probabilmente favorito dalla brevità del film, ad ogni modo assolutamente non paragonabile a molte delle vecchie pessime uscite della casa. Come extra presenti una selezione di trailer del film nonché un interessante (almeno per i pochi minuti che ho visto) backstage della durata di mezzora, praticamente una sorta di documentario che tra le altre cose spiega come sia stato riprodotto il carcere di Poggioreale all’interno di un vecchio istituto psichiatrico abbandonato e ripulito dalla troupe per l’occasione.
Appena finito di vedere. Non ne sono rimasto entusiasta ma si lascia guardare. Filmetto di un ora e venti scarse piuttosto piatto e a tratti quasi noioso. L’imbarcata di Servillo al tavolo poteva essere resa molto meglio. A una certa poi si scade nel grottesco quando dove lavora servillo tutti sanno che si fotte i soldi ma lui picchia una guardia…boh, perché?
Servillo comunque bravo e con un ottima mimica pur non parlando. Alla lunga comunque l’assenza di parlato, almeno a me, ha stancato.
Nel cast Nello Mascia e un paio di balordi visti quasi sicuramente in Gomorra. Musiche molto incalzanti, finale confusionario, a Renato piacerebbe per la parlata veloce in napoletano.
Una vita tranquilla è da vedere, ma è circa sei metri sopra. Chi ha amato Gorbaciof non ne rimarrà sicuramente deluso.