Hellbound (Netflix, 2021 - )

Le persone in Corea iniziano a ricevere la visita di un angelo della morte che predice il giorno e l’ora nel quale saranno trascinati all’inferno. Alla scadenza appaiono dal nulla tre imponenti figure misteriose che pestano violentemente il condannato per poi estrarre la sua essenza vitale. Ne consegue la nascita di un nuovo culto religioso che gradualmente prenderà sempre più piede con conseguenze pesanti…

Essendo ormai “a rota” con il K-Drama mi sono gettato su questo Hellbound che è molto ben valutato. L’incipit adrenalinico con il malcapitato inseguito dai tre emissari dell’inferno mi ha fatto storcere il naso perchè faceva presagire un qualcosa di già visto e tremendamente “sborone”. La storia però si sviluppa intorno a questa setta ed il registro rientra in canoni meno… occidentali.

Secondo me non è una serie imperdibile. Soffre molto di sbalzi di ritmo e tensione ed anche i topoi trattati (giustizia divina contro giustizia umana, fede e potere, religione e fondamentalismo) vengono buttati là in modo piuttosto sciatto.
Non aiuta poi la divisione netta dei sei episodi in due capitoli per cui quando inizi la quarta puntata senti che ti manca qualcosa all’appello e capisci solo dopo che è iniziato un secondo ciclo narrativo.

Che sia una serie un po’ così lo desumo anche dal cliffhanger finale, troppo spudorato per una serie per la quale non si sa neanche se ci sarà una nuova stagione. Finora invece tutti i finali dei K-Drama che ho apprezzato erano molto più raffinati. Vi direi di impiegare il vostro tempo diversamente…

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Ho assaggiato il primo episodio e sinZeramente non mi ha stuzzicato, lì per lì l’idea della setta e dei found footage mi aveva un attimo stuzzicato, poi è precipitato tutto nel soporifero, fosse stato un singolo film si, ma non me la sento di dedicargli tutto quel tempo.

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