Henry, pioggia di sangue (J. McNaughton, 1986)

Direi più “hard boiled”, in effetti è un film fuori dai normali canoni di genere, si racconta come un film drammatico arrivando a far vedere omicidi cruenti ed efferati; comunque il ritratto del serial (?) killer è tra i più realistici che abbia riscontrato nella cinematografia da me visionata, non il pazzoide, non lo schizofrenico, non il demente abbruttito e neanche il classico tipo perbene, serio e di buona famiglia, l’insospettabile, ma una normalissima persona appartenente alla classe operaia americana, un individuo che vive ai limiti della legalità, che arriva all’omicidio attraverso un vissuto difficile, una rivalsa verso la società che lo emargina o perlomeno di cui si sente un corpo estraneo ed il film illustra benissimo le fasi di questo percorso, gli attori interpretano benissimo le loro parti ed i caratteri dei personaggi sono ben tratteggiati. Comunque un film molto ben fatto, ma che ti lascia un che di amaro a fine visione, ha un qualcosa di … si, ha ragione chi lo ha definito “disturbante”.
Certo il titolo italiano fa pensare ad un altro tipo di film, vero anche che Henry: Portrait of a Serial Killer avrebbe forse suscitato meno interesse … ma tant’è.

uno dei film più paurosi che abbia mai visto, con un senso di ansia e disagio che si insinua pian piano sotto la pelle e non se ne va più. Agghiacciante la scena dell’uccisione dell’automobilista e la lucida spiegazione da parte di Henry su come commettere delitti senza essere scoperti depistando la polizia.

dipende cosa è per te “disturbante”, a mio avviso. se lo guardi da un lato di crudezza delle immagini, ok non è disturbante… ma io credo che disturbante o no è comunque una visione che non può lasciare indifferenti e che lascia un retrogusto amaro in bocca (ovviamente non per la qualità del film, che trovo eccelsa) alla fine del flm!

Visto a suo tempo in sala (estate ‘92, e quel cinema chiuse i battenti nemmeno due anni dopo…), presenti in totale 4-5 disgraziati, ed ero un fresco diciottenne quindi fu - alè- la mia prima visione vm 18. Impressionante, agghiacciante, nemmeno tanto per quel che mostra (anche se la strage della famiglia è alquanto dura da “reggere”), quanto piuttosto per l’atmosfera di squallore che emana. L’appartamentino che dividono i tre protagonisti è esemplare, in tal senso. Gli attori principali sono adeguatissimi, specie Towles e un grande Michael Rooker (quando l’ho visto - pochissime volte, a dire il vero- fare il “buono”, mi veniva sempre da pensare “Sì, come no…”). Doppiaggio italiano con voci valide (Massimo Corvo e Renzo Stacchi) ma alquanto “piatto”, da telefilm di seconda categoria. Mc Naughton poi si è abbastanza perso (negli ultimi anni, soprattutto tv, ma c’è “The harvest”, protagonisti Samantha Morton e Michael Shannon, che mi auguro trovi prima o poi distribuzione nostrana), ma questa sua GRAN opera prima rimane indelebile. Alla faccia di Moretti: che si ciucci Loah e Kiarostami, io difenderò sempre Henry. Un’ultima cosa: il titolo italiano è proprio ‘na mmerda!
P.S. Consigliatissima l’edizione 2 dischi della Dall’Angelo: il master utilizzato per il film è più “sporco”, indi più giusto, rispetto alla precedente edizione Dolmen. Nel secondo disco, un interessantissimo documentario di 52’, del 2005, della Blue Underground con interviste a regista e attori, e 21’ di scene eliminate commentate da Mc Naughton medesimo. Presenti i subs italiani.

Lo recuperai a suo tempo in vhs (che acquistai subito perchè sapevo mi sarebbe piaciuto!) in quanto al cinema lo tennero pochissimo, e mi piacque molto… non lo trovai cosi’ “disturbante”… e, poi presi il dvd, ma, visto che quello doppio aveva certe parti non doppiate in italiano che invece l’altro aveva, mi tenni il primo nella confezione con gli extra nel secondo disco… lo so che è un po un pastrocchio, però come detto, mi piaceva piu’ la prima della Dolmen!!! :wink:

https://youtu.be/IU3P6WXzvXU

Recuperato il doppio dvd Dell’Angelo grazie a zardoz che me l’ha gentilmente regalato. :lobster:

Non lo rivedevo da almeno 10-12 anni penso, ed è sempre un bel pugno nello stomaco. Film riuscito come atmosfera, con un Michael Rooker realmente inquietante. Non concordo solo sul fatto che sia un film poco violento nelle immagini, poco splatter… direi che le immagini “forti” in quel senso non mancano, anzi.

Il dvd presenta alcuni brevi pezzi di dialogo non doppiati e presentati coi sottotitoli… tagliati a suo tempo? Ho la versione trasmessa a suo tempo su tv satellitare, ma è in vhs e non c’ho voglia di controllare sinceramente.

EDIT: scordavo, nelle scene tagliate appare (nella parte di un predicatore da strada) Neil Flynn, il leggendario inserviente di Scrubs!

Ma quindi rispetto all’edizione e-mik che differenze ci sono?

Io veramente ho trovato disturbanti pure le immagini in sé, la scena in cui riavvolgono il nastro per riguardarsi lo snuff casalingo è agghiacciante. Poi ognuno si lasci un po’ turbare da quel che vuole, beninteso.

1 Mi Piace

L’unico modo per muovergli una critica negativa è fraintenderlo (non entro nel merito dell’aspetto puramente tecnico).

Una cosa che non ho mai capito è l’atteggiamento pervicace e sempre diffuso di considerare minore (o comunque in difetto) un film per la sua “povertà”.

Contemporaneo, nelle sale, al patinato Il Silenzio degli Innocenti, fa sembrare quest’ultimo una baracconata risibile.

Ma no, sono film diversi. Quello di Demme è un ottimo thriller, non particolarmente raffinato ma rivisto a distanza di anni prende ancora; Henry non è neanche propriamente “di genere”, è un nero feroce sulla scia di cose anni 70 come I killers della luna di miele e L’Assassino di Rillinghton Place n°10. E’ ovvio che faccia più impressione, nel suo crudo realismo; ma ha obiettivi diversi, non pretende di piacere al pubblico come farebbe un comunissimo giallo e va bene così. Il Silenzio degli innocenti è pure lui un classico, per altre ragioni.

Secondo quanto hanno detto nel documentario presente nel doppio dvd, il budget di questo film è stato sotto i centomila dollari.

Ne Il silenzio degli innocenti ci avranno pagato il catering, con quella cifra.

Sì, la cifra investita è quella, l’ho sempre sentito dire in varie occasioni. Perfino Fulci all’epoca girava con budget più consistenti…
P.S. Anche se girato nell’85, il film di McNaughton arrivò nelle sale italiane appena UN ANNO E MEZZO dopo “Il silenzio…”!

Verissimo. I distributori puntavano su film riguardanti serial killers e quindi… lo vidi al defunto cinema Adua di Torino, mi impressionò non poco. Uscì in estate.

Rivisto dopo tantissimi anni, che gran film. Mi viene da considerarlo a metà strada tra Texas chainsaw massacre (per la ruvidità, la ferocia che esplode all’improvviso, l’effetto documentario dei 16 mm) e Maniac (per il setting di periferia urbana, intriso di disagio e degrado sociale e l’ossessione sessuale che sfocia nella morte). La potenza del film IMHO è anche grazie agli attori. Al di là di essere un horror, la cosa sconvolgente è il ritratto di una società disumana, di persone traumatizzate dalla brutalità dei parenti (Henry impazzito a causa della madre prostituta; la sorella di Otis violentata da piccola da suo padre….), di poveracci che si ammazzano per una bottiglia di liquore (Otis riprende la scena con la telecamera), di studenti tossici e di prostitute a cui nessuno importa se vengono uccise. Non c’è spazio per il lieto fine…

Ps: Ho il dvd americano, al quale ho muxato l’audio italiano della VHS che copre totalmente il film, senza parti mancanti.

2 Mi Piace

https://amzn.to/3oeZOgq

Lo apprezzerai moltissimo anche in questo doppio dvd, poiché ha extra notevoli che ti chiariranno molte cose… :wink:

3 Mi Piace

Rivisto con il commento di John McNaughton… le cose che mi hanno colpito:

Il film si apre con l’inquadratura di una vittima; la scena è stata ricreata seguendo le foto vere della polizia. L’attrice che impersona la vittima è la stessa attrice che impersona una vittima successiva (quella con la bottiglia rotta che le affonda nella faccia) e anche la prostituta che, a metà film, Henry uccide in macchina insieme ad Otis.

Gli attori che recitano le parti di Otis (Tom Towles) e Becky arrivano dall’Organic Theater , da dove proviene anche Stuart Gordon.

Il film nacque per caso: una società aveva commissionato a McNaughton un documentario sul Wrestling. Questo progetto saltò all’ultimo e allora la società gli chiese se voleva girare un horror. Egli voleva esordire con un lungometraggio, così accettò e quando un suo amico gli fece vedere un documentario su Henry Lee Lucas - la cui storia non conosceva - decise di fare il film su di lui.

Le musiche di Robert McNaughton (non è parente) utilizzavano un sintetizzatore nuovo per l’epoca, che riusciva a campionare voci e rumori, che potevano essere inseriti nella colonna sonora.

Un seguito (non quello che poi è stato effettivamente realizzato) era stato preso in considerazione da McNaughton e avrebbe raccontato la cattura di Henry e il suo divenire famoso grazie ai media.

La caratteristica principale del film, secondo il regista, è che a differenza degli altri film horror, qui non c’è speranza. I protagonisti sono condannati a prescindere dal destino.

5 Mi Piace

Ad avermi sempre turbato è stato il taglio realistico-documentaristico della vicenda, malgrado il sottotitolo idiota - Pioggia di Sangue - tragga in inganno (ci si aspetterebbe un thriller poliziesco con tanto di caccia - e sangue - al serial killer) qui ci troviamo di fronte ad un vero e proprio ritratto psicologico di Henry, individuo freddo, asociale, disumano in combutta con un certo Otis.

Il finale - l’inquadratura del cadavere della povera Becky fatto a pezzi e gettato nella spazzatura- suggella in maniera terrificante e inaspettata la vicenda di un uomo senza scrupoli alcuni.

Delle edizioni in dvd entrambe in mio possesso io onestamente preferisco quella della E-Mik rispetto a quella granulosa della Dall’Angelo (ricca però di contenuti speciali).

4 Mi Piace

Allora: l’ho rivisto ieri tramite videocassetta E-Mik. La durata di 83 minuti dovrebbe essere quella giusta così come il rapporto d’aspetto (1,33:1 - film girato in 16mm).

Io concordo con chi ha trovato questo film agghiacciante, immerso in uno squallore dal taglio quasi naturalista (alla francese, per intenderci). E’ il vero orrore, quello della quotidianità, a far davvero paura, molto più di quello costruito in studio.

E fa ancora più impressione leggere la storia dei veri Henry Lee Lucas e Ottis Toole (i due pare fossero pure amanti)…

2 Mi Piace

Confermo, Otis e Henry se la intendevano. Poi la realtà era molto più grottesca, a cominciare dalla mitomania di Lucas che ha praticamente rifilato una marea di confessioni fasulle agli investigatori (gli unici delitti accertati, oltre a quello della madre che lo fece finire in galera in gioventù, furono quelli della nipote di Otis e di un’anziana signora che li aveva ospitati a casa sua). Diciamo che il film prendeva spunto da lì ma raccontava una storia di fantasia, per quanto ferocemente plausibile.

2 Mi Piace

circa tutta la montatura sul caso henry e annesse mitologie e fantasticherie rimando all’attiguo interessantissimo capitolo su tutto quel che sai è falso. @Tuchulcha ma se trovi disturbante questo al punto da non riuscire più a rivederlo, se ti imbatti in maniac, headless o angst cosa fai? :smiley: :smiley: