Henry, pioggia di sangue (J. McNaughton, 1986)

Ho visto il tag di primevideo ma salvo errori non è presente. Sbaglio a cercarlo?

Admin c’è un errore nell’anno nel titolo.

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Maniac ce l’ho, lo amo molto. Ma è più calato nel fantastico, nella dimensione dell’horror film. Henry è più realistico, per questo mi disturba; ancora più feroce è il film Il Mostro di S. Pauli, se l’hai visto sai di che parlo.

si, là il degrado, la marcescemza materiale spirituale e culturale è di tutta la mittle-europa, di cui lui non è che sineddoche, rifrazione, sintomo. il mostro vero è tutta st. pauli.

ovviamente va a sensazioni, ma assicuro che maniac al cinema disturba molto più di henry. non parlo solo per/di me, ma delle registrate reazioni spettatoriali circostanti. maniac in home video non mi aveva mai mosso un nervo, in sala mi mi turbò tantissimo. henry, rivisto enne volte (la prima in una sala vuota di fine agosto, saremo stati in 10 a dir troppo) mi ha sempre dato l’impressione vaga e certa al contempo di qualcosa che non funziona o che inceppa il meccanismo, l’ho sempre trovato troppo contratto e contenuto ed entomologico per quel che si proponeva di rappresentare. a tratti lambisce persino la comicità.

se non l’hai mai visto, recupera angst, anche se lì si entra in una zona rossa senza appositi sostegni. e più psicologicamente immersivo ancora è il mai abbastanza celebrato e rivalutato clean, shaven.

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Ma sì, tutti film che possono turbare e mica lo nego. Però, che ti devo dire? Maniac è moooolto visionario e irreale, malgrado gli ettolitri di sangue e la caratterizzazione formidabile di Spinell. Visto da adolescente, non nego che mi colpì e lasciò inquieto, shockato; ma Henry a distanza di anni lo trovo ancora più verista, l’idea che simili ceffi si aggirino tranquillamente per le strade mi gela il sangue. Maniac è più “di genere”, un horror con agganci alla realtà; Henry è la realtà, quando mormora a Otis “andiamo a fare un giretto” mi sale il cuore in gola (nel trailer italiano del film, rammento che la voce dell’imbonitore recitava “in questo momento, altre persone come Henry escono di casa a ‘fare un giretto’…”). Conoscevo una tizia che una volta mi confidò di aver incrociato Donato Bilancia in treno; lo riconobbe poco tempo dopo, quando lo arrestarono e pubblicarono la sua foto sui giornali. Ne è rimasta traumatizzata, per anni ha avuto il terrore di prendere il treno; come biasimarla? Ecco, è un film che mi allarma per quanto suona credibile.

cambiano senz’altro i linguaggi, ma per quanto survoltato e quasi metafisico, anche un frank zito, pur con tutti i suoi romanzati feticismi e freudismi di riporto, è un personaggio verosimilissimo. maniac umoralmente e per grammatica lo trovo un film più vicino alle sporcizie della pornografia che a quelle dell’horror. anche le mie paure al cinema sono sempre state più adulte e sono comunque abbastanza d’accordo (se ne è già detto in topic generici sulla paura o i film più spaventosi) che il vero orrore scatta davanti al possibile e da questo punto di vista henry e maniac sono più incuneanti di qualsiasi altro mostro sovrannaturale, per quanto metaforico.

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E’ il finale, per me, a fare la differenza. Zito che in Maniac viene fatto a pezzi dalle sue allucinazioni fa un certo effetto, ok; ma mai quanto Henry che si guarda allo specchio e poi, riprendendo il viaggio, molla la valigia con dentro il cadavere di Becky (alla quale, in teoria, avrebbe dovuto voler bene). E’ così spietato che quando lo vidi al cinema rimasi inchiodato alla poltrona, per lo sgomento. Uscendo dal cinema, avevo la sensazione di aver visto qualcosa di potente e impossibile da dimenticare, peraltro guardandomi le spalle che la zona era malfamata e un personaggino del calibro di Lucas avrei potuto incontrarlo davvero.

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l’esperita visione in sale/quartieri malfamate/i, che fa senz’altro la differenza ed è un valore aggiunto anche in seno a un horror, meriterebbe davvero topic a sé.

a me più che il finale, che anzi forse è la cosa che meno mi convinse, di maniac mi colpì l’atmosfera malsana e morbosissima legata soprattutto ai suoi momenti quotidiani-intimi coi manichini e ai suoi scapocciati monologhi che davano la cifra tonda di tutta la sua malattia e fa riflettere sul fatto che di individui così decorticati, fuori dalla sala, ce ne sono a iosa. purtroppo che ne sarebbe stato di zito passata la fase allucinatoria non lo sapremo mai, dato che il sequel di giovinazzo fu purtroppo abortito dal decesso di spinell (avvenuto peraltro in circostanze molto zito-style) e ridotto a embrionale corto.

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