Hereafter - Clint Eastwood

Nromale, se fai la ricerca sulla stanza, ti dà:

The following words are either very common, too long, or too short and were not included in your search:

Devi quindi fare una ricerca con “Eastwood”.

Infatti è la parola che ho usato…

ma scusa alma, secondo te “Hereafter” è una parola molto usata sul forum oppure una parola troppo lunga o troppo corta di poche lettere?

Solo una parola molto comune in Inglese, lingua standard della piattaforma su cui si basa il forum.

Quanto è lungo il making of del dvd?

Quello sulla creazione dello tsunami (il più interessante) dura poco più di 6 min.

Gli altri 2 con le interviste durano rispettivamente 2 e 4 minuti.

Avendo solo il dvd però non so dirti se sul bluray ci siano esattamente gli stessi extra, magari in versione più lunga, o anche altri.

Mi dispiace signor Telegian ma non condivido affatto quello che lei ha scritto.A me il film è piaciuto moltissimo, pur condividendo con lei che il signor Clint Eastwood con la vecchiaia si sta interessando ai problemi dell’aldilà non vedo come questo renda il film più scadente.I temi con la morte sono affrontati nel più rispetto del realismo, si parla dello Tsunami in Asia e dell’attacco alla metropolitana di Londra, si parla di tematiche scomode come la parapsicologia, che viene sempre denigrata quando ci sono fisici che sono costretti a studiare di nascosto i fenomeni perchè altrimenti esposti alla gogna mediatica, si parla di come tanti buffoni si improvvisano sensitivi anche agli occhi dei bambini.Quello che forse sfugge a molti è che si possono fare delle sedute spiritiche senza per questo chiedere i soldi e passare per cialtroni, ve lo dice il sottoscritto che ha partecipato a volte a delle sessioni di METAFONIA.

Rivisto in DVD una settimana fa, continuo a trovarlo splendido. Intimista, a tratti inquietante ma mai noioso, per quanto mi riguarda; credere o meno nello spiritismo non ha importanza, alla fine quel che ho apprezzato del film sono i personaggi ben tratteggiati e i dialoghi. Damon è convincente, lei dolce (ok lo ammetto, ha un sorriso che mi fa innamorare); certo non un film da vedere se sei giù di corda perchè nell’insieme è d’una tristezza infinita però un filo di speranza lo lascia, una delle sue opere più delicate.

Alla luce di una re-visione dopo aver visto in sala Hoover, devo dire che mi sto “preoccupando” in merito alla recente filmografia di Eastwood. Sarà l’ormai consacrazione ad autore e l’età che facilità l’affrontare temi piuttosto spirituali come la morte, l’aldilà, la vecchiaia etc ma noto un costante e continuo “calo” del ritmo cinematografico vedendo le ultime pellicole.
Fatta eccezione per la prima parte di Hoover, mi sembra che i tempi cinematografici e la trattazione dei temi stiano andando ad abbracciare un modo eccessivamente intimista per gli ex-standard del regista.

Con questo, continuo ad apprezzarlo molto e non voglio sminurlo affatto, è solo una mia considerazione.

A me piace proprio questo suo intimismo. Riesce a commuovermi pure quando racconta cose raccapriccianti, vedi Changeling.

Scerba consideriamo anche che si parla di un uomo di quasi 82 anni, non so se rendo… pretendere che resti lucido e coerente anche a questa età sarebbe ingiusto.

Però magari potrebbe alternare questi film con un bel capitolo finale di “Dirty Harry”, magari ambientato in una casa di riposo… un po’ come il terzo capitolo di Amici miei :smiley:

no ma infatti non ho nulla contro gli ultimi film sono innegabilmente belli magari un filono populisti ma belli.

eh infatti. :slight_smile:

magari. . .Lo vedrei di buon occhio.

Film un po’ ruffiano, di certo non brutto ma che mi ha in parte deluso. E’ girato certamente bene, con buoni attori (Matt Damon mi piace sempre un sacco) e ottime location, ma che alla fin fine non si capisce bene dove voglia andare a parare. Forse è colpa mia, ma non ho ben capito qual è il messaggio che Eastwood ha voluto mandare attraverso questo film; mi è sembrato quasi un lavoro “non finito” e non mi ha lasciato, alla fine della visione, quel senso di appagamento che spesso ho guardando i suoi lavori.

Alla luce del suo recente intervento alla convention repubblicana il tuo post è ancora più significativo.

A quanto pare è proprio ciò che disse Eastwood in un’intervista nel 2000:

Eastwood has publicly announced that he has no interest in acting in another Dirty Harry film. In 2000, he jokingly spoke about potential sequels: “Dirty Harry VI! Harry is retired. He’s standing in a stream, fly-fishing. He gets tired of using the pole— and BA-BOOM! Or Harry is retired, and he catches bad guys with his walker?”

Non ho ancora visto Hoover, ma da questo film temo il commento di Scerba.

Approfitto dell’uppata del thread per dire la mia.

Il film l’ho visto già da qualche tempo in lingua originale e devo dire che mi è piaciuto molto, a differenza di J. Edgar (come poi ho scritto nel relativo thread). In linea di massima mi trovo d’accordo con quanto ha già scritto Giorgio Brass: quello di Eastwood è un cinema popolare molto ben fatto, che invita a riflettere su temi cruciali.
Qualcosa in più, a mio parere, i suoi film lo guadagnano grazie al carisma personale del vecchio Clint e alla convinzione con cui realizza le sue opere. Qualcosa in meno lo si deve alla grana grossa e alle banalizzazioni sparse qua e là.

Le tre vicende raccontate nel film sono coinvolgenti e in più punti a commozione forzata. Non sono d’accordo sui paragoni con Babel. Nei film di Inarritu il legame tra le trame è spesso solo tematico, così che i protagonisti non si incontarno mai durante il film, e in più c’è una tendenza a scardinare la linea narrativa con l’uso (abuso?) di flashback e flashforward. In Hereafter invece ci sono tre solide trame parallele con un punto d’incontro, senza troppe infiocchettature. A me ha ricordato piacevolmente la struttura di certi film anni '70, su tutti “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

L’'interpretazione di Matt Damon a me è piaciuta molto. Questo attore aveva ed avrà sempre una faccia da bamboccione ma per me riesce sempre a essere credibile. Le rapide visioni delll’aldilà sono tremende - una delle banalizzazioni di cui sopra - ma per fortuna sono niente più che dettagli, visto che la parte “contattista” viene rappresentata più a parole che per immagini, lasciando in effetti allo spettatore la scelta di crederci o meno.
Impressionante la ricostruzione dello tsunami, soprattutto nel mix di girato/CG dei piani ravvicinati più che sui totali full CG.
Finale facile, ma ci sta.

E’ forse banale dirlo, ma se è vero che qualunque giudizio esprimiamo su un film dipende dalle nostre personali esperienze di vita, a maggior ragione questo vale per Hereafter, data la dolorosa tematica affrontata dal film.

Un’ultima cosa riguardo le musiche: è già da un bel po’ di film che Eastwood sembra ripetere lo stesso tema, notine di piano sparse qua e là su letto d’archi, magari sarebbe il caso di cambiare un po’.

Film deludente.

Eastwood alle prese con un tema molto interessante, la zona grigia tra la vita e la morte: ma il risultato finale è stranamente poco coinvolgente. Qualcuno di voi ha parlato di film commovente, io invece l’ho trovato freddo, nonostante i picchi emotivi che restano tali però solo sulla carta.

Anche l’effetto scelto per mostrare le “visioni” di Matt Damon e della giornalista francese sono pacchiani e sanno di già visto. Oltretutto questo continuo saltare da una storia all’altra stanca e distrae.

Nota di merito per il film: la tizia che interpreta Melanie è davvero gnocca :tuchulcha

La curiosità mi ha portato a vedere di chi si tratti (parlo della Melanie citata da Renato): è tale bryce Dallas Howard, nientepopòdimeno che la figlia di ron Howard.