Ennesimo mockumentary con camera a mano, riuscito a metà, almeno secondo me.
È la storia di una famiglia composta dai due genitori (lui un pastore luterano con l’hobby delle scorregge - davvero! - e lei psichiatra) e dei loro gemelli sui 10 anni (un maschio e una femmina).
Il padre ha sempre la videocamera in mano e riprende tutte le occasioni di festa (Natale, Capodanno, il Ringraziamento, San Valentino, Halloween…) registrando il comportamento anomalo ed inquietante dei due odiosi marmocchi attraverso episodi sempre più gravi fino al gran finale.
Il film alterna ottime idee a ingenuità abissali e momenti quasi credibili a momenti davvero improponibili.
È un peccato perché il potenziale c’era ma comunque la storia resta e si presta a un sacco di interpretazioni diverse che vanno da quelle animate da un rigore cartesiano a inquietanti ipotesi che hanno a che fare con i fantasmi o che addirittura puzzano di zolfo.
Il problema della camera a mano viene gestito abbastanza bene anche se ci sono i soliti momenti in cui la videocamera (peraltro di qualità decisamente scrausa) viene usata con troppa maestria (zoom perfettamente in asse, rapidissime carrellate a schiaffo che si fermano al punto giusto…).
Comunque il film funziona a tratti e quando funziona è realmente interessante e persino inquietante.
È un film strano e certamente incompiuto però secondo me merita una visione anche solo per scoprire questo interessante esperimento. Poi, oltre ad avere parecchie chiavi di lettura, è fortemente critico verso valori come la famiglia e la religione (passando per la psicanalisi).
Non me la sento di consigliarlo a tutti però a qualcuno potrebbe piacere.
Personalmente l’ho trovato completo e riuscito, appena finito di vedere, offre la solita formula mockumentaristica, prima parte noiosa, anomalie e l’insostenibile parte finale.
Il film a mio avviso funziona e l’ho trovato relativamente plausibile come worst case scenario, non ci sono cali di tensione e i brividi non mancano.
Curiosa un affermazione trovata sull’IMDB
Dove vengono saggiamente contrapposte le figure del padre e della madre, lui Pastore lei un Medico, la fede contro la ragione, nessuno dei due nei loro campo riesce a combattere ne a comprendere quello che gli sta succedendo, quando lui tenta l’esorcismo in concomitanza col cambio della terapia della dottoressa le cose sembrano andare per il meglio, poi si torna nell’oblio più profondo.
Personalmente lo salvo e lo consiglio, visto di notte e al buio non può non funzionare, chiaramente per un genitore il fear factor quadruplica.
Da altre cose lette in rete, si trovano interessanti chiavi di lettura che aggiungono valore al film, ossia:
[SPOILER]Il comportamento dei bambini è completamente artificiale, ossia influenzato sotto ogni aspetto da quello che dicono e fanno i genitori, dalla fiaba del drago a due teste ai sacchi neri della mondezza, quando il padre rimprovera il figlio quando trova l’insetto morto, spiegandogli che le cose morte devono stare nei sacchi neri.
Ruota tutto intorno al cannibalismo, dopo la fiaba i bambini provano reciprocamente a mordersi e in seguito si trasformano nel drago (disegno nella capanna, quello che le mostra il padre) attaccando il bambino a scuola con l’intenzione di mangiarlo, inoltre quando in seguito portano McNamara nel capannino, la bambina è seduta a tavola con coltello e forchetta pronta a banchettare.
A un certo punto il padre dice anche di averli visti mangiare carne cruda.
A mio avviso la comprensione di questi punti chiude diversi apparenti plot-hole , tutto a un senso e tutto da una spiegazione tristemente razionale alla faccenda, lasciando chiaramente presagire la peggiore delle ipotesi dopo il finale.[/SPOILER]
Un interrogativo che rimane, ma questo è un trip mio personale:
E’ che i bambini siano stati effettivamente abusati dal padre, non sono riuscito a spiegarmi la scena del letto dopo i morsi e insomma che tutto il comportamento sia una reazione a degli abusi(?)
Purtroppo dovrei rivedere il film perché, oltre all’aerofagia che affliggeva il capofamiglia (e che lui sfoggiava con orgoglio) ricordo ben poco.
Ricordo solo che alla fine c’era un’atmosfera malsana che era rimasta anche dopo la visione.
La storia razionalità VS fede mi era comunque sembrata parecchio evidente e infatti ricordo che alla fine io stesso ero combattuto sull’interpretazione da dare al tutto, ed era appunto in bilico tra il fatto che ci fosse qualcosa di diabolico e sovrannaturale oppure che si trattasse di una storia di follia, spiegabile scientificamente come se ci fosse una patologia da analizzare.