Gli ultimi abitanti del pianeta Perdide (Claude e suo figlio di pochi anni, di nome Piel) cercano di sfuggire all’attacco dei calabroni succhiacervello; nella fuga — dopo un incidente con il mezzo che li trasportava — il padre muore e il figlio si rifugia in un bosco li vicino. Fortunatamente il bambino non è propriamente solo, il padre gli ha affidato un microfono a lunghissimo raggio ed e’ anche riuscito ad avvisare un suo amico viaggiatore dello spazio; quest’ultimo, in costante contatto radio col bimbo, percorrerà mezza galassia pur di ritrovarlo e salvarlo da una fine infausta.
Il regista ha all’attivo solo tre lungometraggi, almeno secondo wikipedia, ed il primo (“Il Pianeta Selvaggio”, 1973) rappresentò, per me bambino di allora, una visione insieme così bizzarra e suggestiva, il cui ricordo mi scuote ancora adesso che ci penso. Da quella partenza, devo dire — dopo aver completato la visione di tutte le sue opere con questo lungometraggio — è stato tutto un percorso in discesa per questo autore che, comunque con questo secondo lavoro e grazie al contributo fondamentale dei disegni di Moebius, imbastisce un lavoro con molti difetti , ma comunque apprezzabile.
Grande @cage che hai segnalato questa chicca … il regista ha fatto sì tre lungometraggi di animazione e basta… uno diverso dall’altro!
Nonostante l’ultimo mi sia piaciuto di meno, tutti e tre riservano un fascino a sè…
IMaestrideltempo lo ricordo sempre con piacere sia per la trama “trip-posa” sia per le musiche anni 80 e sia per quel retrogusto amaro che si rivela alla fine quando il plot twist salta fuori… cinema animato di un tempo che fu…
Cercavo il film su disco da molto tempo ma, devo dire, ho trovato questa uscita per puro caso
il regista ha fatto sì tre lungometraggi di animazione e basta… uno diverso dall’altro!
Nonostante l’ultimo mi sia piaciuto di meno, tutti e tre riservano un fascino a sè…
Concordo, per me la classifica di gradimento e’ massima per il primo e poi, via via, a diminuire.
IMaestrideltempo lo ricordo sempre con piacere sia per la trama “trip-posa” sia per le musiche anni 80 e sia per quel retrogusto amaro che si rivela alla fine quando il plot twist salta fuori… cinema animato di un tempo che fu…
Esattamente gli stessi motivi per i quali è piaciuto a me, ma lasciami aggiungere ai pregi il bel lavoro grafico di Moebius!
Se guardi la pellicola con occhio piu’ analitico ci trovi tanti difetti, soprattutto di sceneggiatura. Ma se ti lasci andare un pochino ne puoi restare facilmente affascinato, pur nella sua imperfezione.