UNA BELLA FILA DI “AMICI” PER AFFONDARE DEFINITIVAMENTE IL GRANDE VITTORIO
L’EX VALERIA HA CHIESTO 450 MILA EURO, SONIA RAULE 559 MILA, ARCURI 46 MILA
MA IL PEGGIO DEL PEGGIO E’ BENIGNI: VUOLE 322 EURO, SE VA BENE NE RIAVRÀ 32
Ettore Livini per La Repubblica
C´è Roberto Benigni accanto a Valeria Marini. Manuela Arcuri con Ricki Tognazzi e Simona Izzo. E con loro Pietro Taricone, l´ex del Grande Fratello, e persino Sonia Raule. Un cast (quasi) stellare per uno dei thriller più incerti della storia del cinema italiano: il tentativo di salvataggio del gruppo di Vittorio Cecchi Gori.
L´attore protagonista è lui, l´ex-produttore toscano. Impegnato in un´impresa che – vista la situazione – assomiglia sempre più al quarto episodio di “Mission impossible”: rimettere assieme i cocci del suo impero crollato sotto 650 milioni di debiti. Benigni & C. recitano dall´altra parte della barricata. Nel senso che i loro nomi appaiono nella lunga lista di creditori (banche, case cinematografiche, avvocati, alberghi e persino tappezzerie) che si sono presentati al Tribunale di Roma chiedendo di essere rimborsati dei crediti che – a loro dire – vantano da Finmavi, l´ex-gioiello dell´ex presidente della Fiorentina.
Speranze? Poche. Non solo perché la proposta di concordato di Cecchi Gori prevede la restituzione degli spiccioli (10 euro circa ogni 100 di crediti) ma soprattutto perché la strada del salvataggio appare sempre più in salita. Il piano Finmavi deve essere infatti approvato almeno dal 50% dei creditori. Ma alla prima tornata di voto (la scadenza ultima per esprimerlo è il 13 giugno) i “sì” sono stati pari solo a 1 milione di euro di debiti. Mentre tante banche e persino l´ex fidanzata del tycoon Anita di Biagio (che chiede 153mila euro per “compensi professionali”) hanno detto “no” al piano di salvataggio.
Non solo: alcuni ritocchi dell´ultima ora hanno aumentato di qualche decina di milioni i debiti da rimborsare, mentre restano dubbi sulla reale consistenza del patrimonio della Cecchi Gori Spettacolo e Cinema, la società che si è candidata al rilancio del gruppo. Una stima di parte del produttore valuta in 120 milioni i beni immobiliari dati in garanzia. Ma sulle sale cinematografiche in particolare grava già una doppia ipoteca (una di Capitalia) mentre le stime del tribunale hanno ridimensionato a circa 60 milioni i valori di questi asset.
Qualcuno dei creditori Vip però ha già dovuto alzare bandiera bianca prima ancora della decisione finale. Valeria Marini – vicina a Vittorio anche nei momenti più duri della sua vita – sui soldi non ha voluto transigere e ha chiesto all´ex fidanzato la restituzione di 450mila euro. Ma il giudice fallimentare non l´ha ammessa al concordato finale. Stessa sorte è toccata a Pietro Taricone: pretendeva 630mila euro (in fondo meno di quanto ha guadagnato il vincitore del Grande Fratello 2006) ma è rimasto escluso dall´elenco dei creditori. Così come Sonia Raule che ha bussato alla porta della Finmavi vantando 559mila euro di esposizione (forse eredità della sua avventura a La7) ma che non si è vista riconoscere il titolo dal tribunale.
Agli altri “nomi noti” è andata meglio. Nel senso che almeno per loro è stato riconosciuto il diritto al rimborso (anche se minimo). Manuela Arcuri chiede 46mila euro come “penale” per la rottura di un contratto. Riccardo Tognazzi (20mila) e Simona Izzo (10mila) hanno crediti minimi. Roberto Benigni invece è in fila solo per le briciole. A lui Cecchi Gori deve 322,36 euro. Che dopo il concordato – se andrà in porto – saranno ridotti a 32 euro. Buoni per una pizza, una birra e (forse) il biglietto per una bella serata al cinema.
Dagospia 28 Maggio 2006