I soliti ignoti vent'anni dopo (Amanzio Tondini, 1985)

In onda il 19 dicembre 2006 alle 16:40, Rete 4 (Omaggio a Marcello Mastroianni).

Film tv segnala per lo stesso giorno “I soliti ignoti”

Non riuscitissimo seguito a quasi trent’anni dal film di Monicelli.

Non è certo (per me) un film riuscito. La parte iniziale, con Mastroianni smarrito dalla nuova realtà i commercianti lo deridono per il maldestro tentativo di furto o quando entra fugacemente nella sala videogiochi è più o meno accattivante e si lascia seguire sufficientemente ; un po’ (molto) meno lo è tutta la parte del viaggio (la vecchia è abbastanza fastidiosa) fin quando non oltrepassano la frontiera : lì entra in scena Radice e per un attimo si torna a guardare la pellicola con una minima attenzione prima del pre-finale che sfocia in una sorta di amarcord u po’ fine a sé stesso. E fin qui…poi arriva il finale, e lì -non so perché- ci resto sempre un po’ male:


la morte di Gassman (un po’ ridicoli quei contorcimenti prima dello sparo) getta di colpo il film in quello stato tombale di cui l’intera pellicola è comunque intrisa. Avviene tutto abbastanza rapidamente e persino lo spettatore, forse, sul momento non sa bene cosa aspettarsi; ma ecco che in pochi attimi, nello smarrimento generale, irrompe fragorosamente quel treno a distaccarci dall’accaduto e chiudere così la vicenda, senza tanti fronzoli ed in maniera piuttosto cinica. Tremendo come il gruppetto di ladri simpatiche canaglie degli anni '50 venga spazzato via in un attimo dalla malavita anni '80.

Nel complesso direi fuori tempo massimo. Però si arriva comunque in fondo, grazie principalmente a mastroianni, e non poteva essere diversamente. Ovviamente curioso che a sparare a Gassman padre sia un giovane Gassman figlio

Tremendo seguito dei soliti ignoti. Mancano Totò e Pisacane per ovvie ragioni anagrafiche, Salvatori dimenticato, Cardinale non convocata,restano Mastroianni e Murgia più una parte per Gassman a reggere la baracca. Belle le musiche di Nino Rota Sceneggiatura di Age,Suso Cecchi D’Amico ed il regista Todini

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Salvatori si era definitivamente ritirato dal cinema, mentre CC rifiutò il ruolo. L’errore peggiore fu quello di dare un ‘figlio’ a Totò. Non per colpa del pur bravo e sfortunato De Rosa, ma perché Totò non si poteva ‘sostituire’ e basta.