Ich Seh Ich Seh - Goodnight Mommy (Severin Fiala, Veronika Franz, 2014)

Molto bello questo film austriaco dall’atmosfera claustrofobica e malata. È la storia di due gemelli sui 10 anni (ma pure meno) che vivono in una grande casa nella campagna nei dintorni di Vienna.
Quando la loro madre torna a casa dopo un intervento di chirurgia plastica al viso non la riconoscono più a causa dei suoi atteggiamenti autoritari e inquietanti. Così cercano di capire…

Il film è pieno di incongruenze, cose che non tornano e non hanno logica ma il suo fascino sta anche in questo. È un film parecchio tosto, l’atmosfera è davvero malsana, la location della casa moderna in mezzo al nulla è sfruttata benissimo, i due bambini sono perfetti e molto inquietanti… Insomma, io l’ho trovato davvero un bel film, sicuramente riuscito. Alcuni momenti sono parecchio duri e il finale (che per me non ha il minimo senso logico) chiude la storia in un modo che lascia un piacevole amaro in bocca (almeno per me) visto che è assolutamente insoddisfacente ma, proprio per quello, lascia aperti tutti gli spiragli inquietanti di cui il film è disseminato. E a me questa cosa è piaciuta molto.

Ottimo il blu ray italiano della Koch con parecchi extra. Unica (piccolissima) pecca: il master del film è italiano.
Al titolo internazionale “Goodnight Mommy” preferisco l’originale in tedesco “Ich Seh Ich Seh”, criptico e più adatto.

Consigliato fortemente.

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Visto ieri sera, non mi ha particolarmente colpito. Tutto all’insegna del già visto, da Chi è l’altro? a Chi giace nella culla della zia Ruth? i modelli ispiratori sono tanti; sai già tutto dalle prime immagini, anche come andrà a finire. Però i due ragazzini sono bravi, lei anche; c’è una bella tensione, momenti di violenza abbastanza feroci e da blattofobico certe scene le ho odiate com’era giusto. Niente di nuovo sotto il sole ma una visione ci può stare; il divieto ai 18 mi è sembrato eccessivo, immagino sia stata la tematica di fondo a far scattare la severità censoria.

È vero che tutto è prevedibile, però è raccontato bene, girato con intelligenza e con un ottimo uso degli spazi.
Al fatto della prevedibilità però va aggiunto il fatto che alla fine non vengono date risposte, che tutto rimane in un limbo strano, che tante cose non vengono spiegate, che ci sono moltissime cose che non tornano (volutamente, ovviamente).

Il divieto ai minori (per quello che vale, poi) potrebbe anche starci. Concettualmente è comunque tostissimo, graficamente un po’ meno ma l’idea di base è parecchio controversa.

Sì ma niente di tanto estremo,il sopracitato Chi è l’altro? pure aveva situazioni forti ma mi sembra fosse stato meno tartassato dalla censura. certamente non un film “per tutti”, ecco. Io l’ho gradito ma dopo tanti peana che avevo sentito confidavo in più originalità; alla fine non sono rimasto troppo deluso perché come dicevamo frecce al suo arco ne ha. Il finale, va be’: 'na roba onirica che appunto non spiega nulla ma arrivati a quel punto, come concluderlo? Immagino voglia dire che il bambino in fuga è oramai preda della follia senza ritorno.


C’è da aggiungere che è molto abile nel non farti prendere posizione troppo facilmente: quando la mamma inizia a subire le vessazioni, saresti impietosito… poi guardi il video dove lei sevizia il figlio per costringerlo a “guarire” e lì ricevi un bel pugno nello stomaco, mi sono veramente incazzato mentre lo guardavo.

La storia è ambientata in una villa un po’ dispersa della campagna austriaca, una di quelle ville minimal dalle forme rigide e dall’arredamento freddo che fanno gola ai top manager delle city finanziare. Vi abitano due gemelli identici con la loro mamma che è appena tornata da un intervento di chirurgia facciale ed è coperta interamente di garze sul volto, si fa intendere in più di una occasione che la madre è una famosa valletta televisiva della TV austriaca. Il ritorno è piuttosto traumatico, è autoritaria, manesca ed arrogante ed ignora deliberatamente uno dei figli. Finito il periodo di convalescenza e tolta la medicazione il suo atteggiamento diventa nuovamente amorevole ma tra ritocchini ed altri dettagli i due ragazzi non sembrano tanto convinti che si tratti davvero della loro madre…

Interessante opera a firma di un duo di autori austriaco che fa parte del giro del più famoso Ulrich Seidl (la Franz è la moglie). C’è ovviamente lo stile raffinato ma pungente del già citato Seild ma non manca la tensione fredda e calcolatrice dell’Haneke di Funny Games, paragoni a parte è un dramma familiare che sfocia nell’horror più psicologico e non disdegna situazioni scabrose e disturbanti. Magari lo stile è distaccato ma in fondo i tedeschi non sono mai stati passionali ma l’emotività delle situazioni che si vanno a creare sono spesso insostenibili e la tensione fredda e glaciale è piuttosto funzionale alla forma del racconto, a me è piaciuto davvero molto.

Visto nel ottimo bluray tedesco con subs inglesi, ci sono anche delle interviste, una manciata di scene eliminate ed un making of.