Il bianco spara - Autobiografia di Enzo G. Castellari

Qualche info in più: la presentazione a Milano sarà domenica a partire dalle 16:

ENZO G. CASTELLARI sarà ospite di BOOKCITY
DOMENICA 20 NOVEMBRE, alle ore 18,00
presso FERMO IMMAGINE – MUSEO DEL MANIFESTO CINEMATOGRAFICO
via Gluck 45 – MILANO
www.museofermoimmagine.it

PROGRAMMA:
ore 16,00: proiezione del film 1990: i guerrieri del Bronx (Enzo G. Castellari, 1982)

ore 18:00: INCONTRO CON ENZO G. CASTELLARI moderato da DAVIDE PULICI di Nocturno Cinema

a seguire proiezione di: Keoma (Enzo G. Castellari, 1976)

INGRESSO GRATUITO

Non è in programma anche un Renato vs Pucili all’ultimo sangue ?

:leosini:

Scherzi a parte io penso di andare a fare un giro verso le 18 anche perchè vorrei farmi autografare da Pulici tutti i DVD di Nocturno. Tu Renato ci sei ?

Al 99% sì, vedo di organizzarmi per venire anche un po’ prima.

Per chi si perdesse l’evento Milanese Lunedì 21 è prevista una replica della presentazione a La Spezia presso il cinema Il Nuovo alle ore 19.00, cambia leggermente il programma e non c’è Pulici.

incontro con ENZO G. CASTELLARI
che presenta la sua autobiografia
IL BIANCO SPARA e Proiezione dei film
1990 I GUERRIERI DEL BRONX
a seguire IL GRANDE RACKET

Ecco il link all’evento (che in verità dice solo quello che ho riportato sopra)
http://www.cinemailnuovolaspezia.it/lunedi

Intanto domani a Milano si annunciano presenze imperdibili, forse addirittura LEGGENDARIE

Presentato anche ieri a Stracult, visto che Castellari è stato tra gli ospiti.

Bel pomeriggio ieri con Enzo G. Castellari e Fabio Testi, entrambi molto in forma e sempre gentilissimi con tutti i presenti.

L’obsoleto GdR era rappresentato da uno sparuto ma agguerrito gruppetto, composto da venticello, er gobbo, doringo, tigrero, fabriziopiludu e il sottoscritto.

Non ci credo!

Abbiamo le prove…

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Er Gobbo pare Carlo Monni! Renato, sembri un pò Pulici. Con qualche capello in più, ovvio. Davvero c’era Piludu? E non avete litigato furiosamente?
P.S. Avevo una mezza idea di venire anch’io. Ma quando ho saputo della presenza di Pulici, ho avuto un brivido d’orrore puro. Dopo le vaccate profferite su Carpenter, voglio stare lontano da quel tipo minimo 200 metri. Certe cose non le dimentico, e soprattutto non le perdono. .

Questo è un colpo basso, che francamente non mi aspettavo.

Basta, lascio il forum.

Noooo!!! Tornaaaa…

Preso ieri da “Bloodbuster”. In breve: fantastico. Un libro che rispecchia ampiamente il suo autore: schietto, genuino, sincero, robusto e senza peli sulla lingua. Gusti e disgusti, simpatie e antipatie, che siano per attori, attrici, produttori, il sor Castellari li mette nero su bianco. Praticamente, tutto quello che avrebbe potuto (anzi, DOVUTO) essere il lungamente atteso volume di Gomarasca su Tomas Milian (tipico caso di montagna che ha partorito un sorcetto…). Una lettura divertente, appassionante e coinvolgente. E a volte fa pure un pò incazzare, per certe “occasioni perdute” o per le interferenze di alcuni produttori (vedi il vecchio Lombardo sui lavori televisivi del nostro). Acquisto obbligato per i cinefili tutti.

Romani, accorrete in massa!
(fosse anche solo per vedere Tuareg in 35mm, film bellissimo del quale si è sempre parlato poco o nulla, chissà perché…)

Per la proiezione delle 19 utilizzano una VHS di Swatty?

Ho da poco finito di leggerlo ed è un libro veramente eccezionale.
570 pagine e ne avrei desiderate altrettante in più. E’ un libro sul mestiere del regista, sui set e sugli incontri incredibili che avvenivano in un cinema che non esiste più.
Castellari racconta a fondo, concentrandosi ovviamente sugli aspetti registici, tutti i suoi film, dando vita ad un racconto ricco di informazioni interessanti.
La primissima parte, quella che precede l’esordio alla regia, è forse il segmento che mi ha colpito di più. E’ la storia di una famiglia che entra, quasi per caso, nel cinema. Castellari parla a lungo dei set del padre e della carriera del fratello Enio, due figure importanti del nostro cinema commerciale e di cui si è letto poco (o, almeno, io ho letto poco) e in maniera scarsamente approfondita fino ad ora.

Lettura consigliatissima e complimenti ai ragazzi di Bloodbuster per aver editato un volume come questo.

Al netto degli elogi e del gradimento totale da parte mia, alcune piccole osservazioni:

  1. Lo stile di scrittura di Castellari è senza fronzoli, diretto e pieno di ritmo. E’ bravissimo nel non voler dare al racconto alcuna sfumatura letteraria o poetica, ma si basa sui fatti e li espone benissimo e con chiarezza. Gli unici aspetti che mi hanno dato un po’ fastidio sono una certa omofobia di fondo e, soprattutto, una tendenza ad elogiarsi troppo. Questo aspetto lo capisco umanamente, ma la narrazione di Castellari, basandosi semplicemente sul racconto dei tanti problemi che ha risolto sui set con idee incredibili, non aveva bisogno di essere appesantita da sottolineature sulla sua immensa abilità, sul fatto che lui non sbaglia mai, o di essere infarcita di elogi sperticati, tra inchini e applausi, delle troupe che lavoravano con lui. Questi passaggi sono un po’ stucchevoli.
  2. Mi ha colpito il fatto che il padre Marino che, come accennato, emerge splendidamente nelle prime pagine, poi sparisca in toto dal racconto. Castellari parla della morte della madre, ma non di quella del padre. Immagino sia dovuto ad una questione di spazio, ma è strano. Mi stupisce anche che non abbia parlato di “Roma Violenta”, che il padre ha girato un po’ sulla scia de “La poliza incrimina, la legge assolve”…
  3. Tito Carpi, una delle grandi figure del cinema dimenticato che emerge insieme ad altre in questo libro, secondo le fonti web sarebbe morto nel 1998. Ma Castellari data la sua morte prima, intorno al 1991. Qualcuno conosce la data esatta del decesso?

P.s. Nel libro è citato anche il nostro Giorgio Brass…

Sì, nel capitolo Gli anni bui se non sbaglio :smiley:

Scherzi a parte il buon vecchio Enzo G. ha sempre avuto la tendenza a lodarsi, molto romanamente se vogliamo. Ma fa parte del personaggio, e glielo concediamo senza problemi, direi.

Sempre meglio sentire lodarsi lui che altri cialtroni del settore, del resto.

Pensavo avesse più a che fare con l’omofobia di Castellari