Il delitto Matteotti (Florestano Vancini, 1973)

Visto a scuola, in terza media (!!). Film didattico, se vogliamo, ma necessario anzi sacrosanto. Nero convinto e convincente, ben truccato, e se ricordo correttamente ,doppiato da Enrico Maria Salerno. Sono passati 100 anni, ma non vanno scordate certe cose. Grazie di cuore…:relieved:
P.S. Per dire. Oggi la Meloni al parlamento, per le commemorazioni, ha detto che Matteotti venne ucciso “da squadristi fascisti”. Da un lato, sono lieto del suo gesto. Dall’altra, sono quasi “preoccupato” per una simile onestà intellettuale e storica.:grin::tongue: E ad ogni modo, un br di qualità sarebbe doveroso per questo film, in una nazione civile. Non aggiungo altro.:sunglasses:

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No, Franco Nero si doppia da solo. Chi è inaspettatamente doppiato è Umberto Orsini (da Gianni Musy). Adorf è doppiato da Ivo Garrani, Damiani da Michele Gammino e Maurizio Arena da Glauco Onorato. Tutti gli altri grandi attori, ovviamente, si doppiano da soli.

Mi vergogno ad ammettere che non sapevo che dopo il fascismo lo scranno di Matteotti non è stato più occupato.

Oggi è stato eccezionalmente occupato da Alessandro Preziosi che ha recitato, magistralmente tra l’altro, il celebre discorso che di fatto condannò Matteotti a morte.

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Ringrazio di nuovo Rodar. Stavolta per le informazioni sul doppiaggio. E soprattutto, sul fatto relativo allo scranno di Matteotti. Non si smette mai di imparare, sul serio. Banale, ma verissimo…:heart::heart::heart:
P.S. E tanto di cappello a Preziosi.:v::v:

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“Il film che rivela tutta la verità sul torbido delitto di Stato degli anni '20”… Mah!!! :roll_eyes:

Penso che il delitto-Matteotti rimarrà, ancora per lungo tempo catalogato come uno tra i tanti misteri d’Italia. La vicenda è tutt’altro che chiara e molta sabbia (oltre che al proverbiale “fumo negli occhi”) vi è stata gettata sopra sino ad oggi.

Vado un attimo fuori-tema (ma mica tanto): sul commento della presidente Meloni, poi… da parte mia preferirei stendere il proverbiale velo pietoso.

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Solo da chi vuole assolvere mussolini e i fascisti dalle loro responsabilita’.

Ciao!
C.

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Mica tanto. Mussolini nel 1925 se ne assunse la totale responsabilità morale e politica. Più chiaro di così.

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Ottimo film storico di Vancini.

Bene tutto il cast: da Vittorio De Sica nel ruolo del magistrato Del Giudice a Renzo Montagnani nel ruolo di Tancredi, a Franco Nero nel ruolo del povero Matteotti a Mario Adorf nel ruolo del Duce Mussolini(molto credibile) a Gastone Moschin(nel ruolo di Turati) a Riccardo Cucciolla(nel ruolo di Gramsci).

Adatte anche le musiche di Egisto Macchi

Sceneggiato da Florestano Vancini e Lucio Manlio Battistrada

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Pare che Turati/Moschin ( :grin:) chiosò: ma non penale!

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Due ammissioni su 3, ammettiamolo, non è male. Non si dica poi che i fasci son disonesti. Non tutti, almeno…:face_with_raised_eyebrow::black_heart::grin::ok_hand:

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Il film di Vancini avrà anche dei pregi dal punto di vista tecnico, della messinscena e della recitazione. E’ un film che può anche piacere - non discuto su questo - ma da qui ad affermare che ricostruisca la vicenda in maniera veritiera ce ne passa… Si tratta di un film la cui tesi è completamente priva di fondamento, la solita, da novant’anni ripetuta ad nauseam a intervalli regolari.

No-no-no, guarda, sbagli di grosso a metterla su questo piano: non è questione di assolvere/giustificare nessuno. Il film lo vidi qualche anno fa e lo trovai, a dire poco (ma a dire poco!), superficiale. A parte quelle di Francesco Rosi, molto ben documentate, in genere diffido sempre di certe ricostruzioni storiche cinematografiche, soprattutto se a grandi pretese. Sicuramente sarà un problema mio… Inoltre, siccome di quel triste avvenimento storico, nei decenni, se ne è fatta una vergognosa strumentalizzazione di stampo puramente ideologico anti-fascista, io se permetti, pur nel mio piccolo, da modestissimo lettore, la contesto.

Chiunque si sia preso la briga di studiare un minimo la vicenda non essendosi fidato dei “sentito dire” né delle varie versioni ufficiali ammanniteci sin dai tempi delle scuole elementari, ha potuto rendersi conto della sua enorme complessità oltre che dell’altrettanto enorme propaganda che è stata ricamata intorno. La storia non si studia in base alla faziosità ma con curiosità e soprattutto, distacco.

Ecco, questo è uno dei tipici esempi… :sweat_smile:

In breve: quelle parole, completamente travisate nel loro significato originale, sono sempre state goffamente estrapolate - a comodo - dal discorso fatto alla Camera da Mussolini, allora presidente del Consiglio, il 3 Gennaio del 1925; discorso che, praticamente, in pochissimi hanno letto. E quel discorso è la prosecuzione di almeno altri due precedenti importanti interventi di Mussolini (in particolar modo, quello del 7 Giugno 1924) che riguardava anche il progetto che lui chiamava “la normalizzazione”: l’ingresso dei socialisti suoi ex-compagni di partito (Buozzi ma anche Baldesi) nel Governo (nel quale, ricordiamo, il PNF era rappresentato giusto per 1/3) e la stipula di accordi con la CGL per il programma di unità sindacale nazionale. Questo progetto, evidentemente, infastidiva molte persone. Ripeto: la vicenda è estremamente complessa ed è impossibile riassumerla per intero in poche righe (non credo nemmeno di esserne capace).

Sì, somiglia molto al punto di vista di Gaetano Salvemini; punto di vista che, in tutta franchezza, io non ho mai capito.

Accenno giusto a quattro punti di cui è necessario tener conto:

  1. I responsabili del delitto - non premeditato - (Dùmini, Volpi, Viola, Poveromo, Malacrìa, Putato e Thierschädl), ex-arditi milanesi (tranne l’ambiguo austriaco Thierschädl; la sezione degli Arditi di Milano venne, poi, sciolta), appartenenti al giro del PNF, vennero immediatamente individuati e arrestati (solo Putato, in seguito, venne prosciolto dall’accusa di omicidio); evito di elencare i sottosegretari e i ministri (compreso l’allora capo della polizia De Bono) costretti alle dimissioni dallo stesso Mussolini, in quanto vicenda estremamente complicata anch’essa. Implicati nella vicenda furono anche un paio di giornalisti del Corriere Italiano.
  2. Mussolini venne scagionato da ben due processi: quello del 1926 e quello del 1947 (con Mussolini già morto e sepolto da due anni con Italia ed Europa ampiamente in mano agli Alleati e in piena epoca delle stragi della “volante rossa”).
  3. In seguito, non solo il figlio di Giacomo Matteotti, Matteo Matteotti, all’epoca esponente del PSDI, scagionerà pubblicamente Mussolini dall’accusa di essere il mandante dell’omicidio ma già nel 1924 la vedova di Giacomo Matteotti, Velia Ruffo Matteotti, si disse convinta della totale estraneità ai fatti da parte di Benito Mussolini e lo incontrò pure personalmente.
  4. Il delitto tormentò Mussolini per il resto dei suoi giorni. Per anni mantenne finanziariamente la famiglia di Matteotti, cosa che consentì non solo un dignitoso tenore di vita ma anche permise ai figli di studiare.

Questi sono fatti. Documentati. Seppure qui descritti in estrema e del tutto insufficiente sintesi. Il resto è fuffa mediatica rincretinente ad uso e consumo di interessi di bottega. Non solo non si è mai capito chi furono i veri mandanti della squadraccia di picchiatori ma soprattutto, quali furono i reali motivi dell’aggressione al deputato del PSU. I sospetti sono tanti così come le piste seguite dagli storici.

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Vabbè l’ho ammazzato io.

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No, si è suicidato…:woozy_face:

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In breve: quelle parole, completamente travisate nel loro significato originale, sono sempre state goffamente estrapolate - a comodo - dal discorso fatto alla Camera da Mussolini, allora presidente del Consiglio, il 3 Gennaio del 1925; discorso che, praticamente, in pochissimi hanno letto.

eccolo qui:

https://it.wikisource.org/wiki/Italia_-_3_gennaio_1925,_Discorso_sul_delitto_Matteotti

E’ breve e a me pare chiarissimo.

E quel discorso è la prosecuzione di almeno altri due precedenti importanti interventi di Mussolini (in particolar modo, quello del 7 Giugno 1924) che riguardava anche il progetto che lui chiamava “la normalizzazione”: l’ingresso dei socialisti suoi ex-compagni di partito (Buozzi ma anche Baldesi) nel Governo (nel quale, ricordiamo, il PNF era rappresentato giusto per 1/3) e la stipula di accordi con la CGL per il programma di unità sindacale nazionale. Questo progetto, evidentemente, infastidiva molte persone.

“Evidentemente”, non e’ la parola corretta, questa e’ un ipotesi. Tutta da verificare. E anche se fosse vera non inficia la tesi della responsabilità di mussolini.

Ripeto: la vicenda è estremamente complessa ed è impossibile riassumerla per intero in poche righe (non credo nemmeno di esserne capace).

Prova a elaborarla per intero, altrimenti e’ un’argomentazione fallace, pura aneddotica senza valore.
Come quando si dice: “Esistono studi che provano che…” senza dire quali e senza entrare nel merito di questi studi.

Mussolini venne scagionato da ben due processi: quello del 1926 e quello del 1947 (con Mussolini già morto e sepolto da due anni con Italia ed Europa ampiamente in mano agli Alleati e in piena epoca delle stragi della “volante rossa”).

Venne dichiarato estinto il reato per mussolini a causa della sua morte. In primo grado fu prosciolto sulla sulla scorta del proscioglimento da parte del senato del regno di de bono. Hai omesso questi due fatti.

Il terzo punto e’ irrilevante, addirittura il quarto puo’ avere una lettura opposta a quella di estraneita’ al delitto, anzi al contrario io la vedo come un atto di tardivo ravvedimento.

Questi sono fatti. Documentati.

Da chi?

E ammesso che lo siano (mancano le fonti), alcuni sono irrilevanti, altri sono descritti in maniera parziale o tendenziosa, nessuno e’ dirimente. In sostanza dal punto di vista metodologico non hai dimostrato alcunche’. Se non intendevi dimostrare niente allora hai soltanto voluto “buttarla in caciara”, come dicono i romani.

C.

PS: aggiungo il link alla pagina di wikipedia che contiene tutte le fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Matteotti#L’opinione_della_famiglia_Matteotti

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Scusate il ritardo…

Io mi sarei aspettato, in linea di massima, che qualcuno si adoperasse da sé a scavare, a cercare maggiori informazioni, a studiare le varie versioni, incrociare i dati e verificare. Dico: con tutte le possibilità che abbiamo oggi, è ancora più facile rispetto a qualche tempo fa. E invece, con una certa amarezza constato che, ancora una volta, la fonte è sempre la solita Wikipedia:roll_eyes:

Certo, non c’è dubbio: è faticoso - lo so benissimo per esperienza personale - ma se uno è interessato all’argomento e vuole evitare di accodarsi alla massa che ripete “a pappagallo” le solite banalità di stampo ideologico deve trovare il tempo (e anche il denaro) per farlo.

Quindi, se l’argomento ti interessa sul serio, ti consiglio (consiglio che estendo un po’ a tutti, ovviamente) di investire un po’ di soldini e tempo in modo da studiarti ben-bene almeno i libri elencati di seguito:

Renzo De Felice – Mussolini il fascista (Einaudi – Torino 1995)

Enrico Tiozzo – Matteotti senza aureola; 2 voll. (Aracne/Bastogi – Roma 2015/2017)

Alessandro De Felice – Il gioco delle ombre; 7 voll. (Sinclair R&A Ed. - Milano 2022)

Giorgio Pisanò – Storia del Fascismo; 5 voll. (Il Giornale Comp. Libri – Milano 2017)

AA.VV. - Matteotti. Un delitto senza misteri; speciale Storia in Rete n° 139 (ZF ED. - Roma 2017)

Carlo Silvestri – Mussolini, Matteotti e il dramma italiano (Ruffolo Ed. - 1947)

Carlo Silvestri – Mussolini, Graziani e l’antifascismo (Longanesi – Milano 1949)

Anthony James Gregor – L’ideologia del Fascismo (Ed. del Borghese – Roma 1974)

Ernst Nolte – I tre volti del Fascismo – (Oscar Mondadori – Milano 1971)

Pierre Milza/Serge Berstein – Storia del Fascismo (RCS – Milano 2004)

Arrigo Petacco – Storia del Fascismo; 6 voll. (Curcio Ed. - Roma 1982)

Io conservo anche una serie di articoli sia in versione cartacea che in versione digitale; in tutto, si tratta di migliaia di pagine, (impossibili da riassumere su un forum che tratta prevalentemente di cinema) con copie di documenti d’epoca allegati, alle quali dovrei aggiungere le conferenze alle quali ho assistito negli anni.

Nel frattempo, ti allego anche questo tanto recentissimo quanto interessante articolo:

Consigliato anche questo (tratto dall’insospettabile La Repubblica del 1985):

Concludo ripetendo ancora una volta: allo stato attuale delle cose, non c’è nulla di certo riguardo l’uccisione di Giacomo Matteotti. Sono più i dubbi che le certezze.

Al resto dei commenti non rispondo perché non ne vale proprio la pena.

E qui chiudo definitivamente.

Io mi sarei aspettato, in linea di massima, che qualcuno si adoperasse da sé a scavare, a cercare >maggiori informazioni, a studiare le varie versioni, incrociare i dati e verificare. Dico: con tutte le >possibilità che abbiamo oggi, è ancora più facile rispetto a qualche tempo fa. E invece, con una certa >amarezza constato che, ancora una volta, la fonte è sempre la solita Wikipedia:roll_eyes:

Il fatto che sia la solita non implica che quello che ci sia scritto su quella voce sia falso.

Certo, non c’è dubbio: è faticoso - lo so benissimo per esperienza personale - ma se uno è interessato >all’argomento e vuole evitare di accodarsi alla massa che ripete “a pappagallo” le solite banalità di >stampo ideologico deve trovare il tempo (e anche il denaro) per farlo.

Quindi, se l’argomento ti interessa sul serio, ti consiglio (consiglio che estendo un po’ a tutti, >ovviamente) di investire un po’ di soldini e tempo in modo da studiarti ben-bene almeno i libri >elencati di seguito:

[…]

Io conservo anche una serie di articoli sia in versione cartacea che in versione digitale; in tutto, si tratta di migliaia di pagine, (impossibili da riassumere su un forum che tratta prevalentemente di cinema) con copie di documenti d’epoca allegati, alle quali dovrei aggiungere le conferenze alle quali ho assistito negli anni.

ribadisco che l’argomentazione: “esistono studi che…” non e’ un’argomentazione: e’ una fallacia.

Nel frattempo, ti allego anche questo tanto recentissimo quanto interessante articolo:
https://storiainrete.com/delitto-matteotti-centanni-di-depistaggi-retroscena-ed-amnesie/

E’ interessante come da un lato ci siano: “le solite banalità di stampo ideologico” e dall’altro tu ometta di indicare l’orientamento politico di questa testata. E no, l’orientamento politico non dirime la questione storica (sarebbe una fallacia anche questa), ma dice molto sulla tua metodologia argomentativa.

Consigliato anche questo (tratto dall’insospettabile La Repubblica del 1985):

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/10/27/era-la-mano-della-corona-nell.html

Probabilmente dovresti rileggere l’articolo, dove si parla di ipotesi tutta da dimostrare, nonche’, la conclusione dell’articolo stesso. Cito dall’articolo che indichi:

“Nel 1924 - afferma - dopo l’ uccisione di mio padre i giornali parlarono della denuncia che avrebbe dovuto essere portata da Giacomo Matteotti, davanti alla Camera, riferendosi in particolare ad un dossier contenuto nella sua cartella il giorno del rapimento…”. Ma di questi documenti non vi è traccia precisa. [enfasi mia]

Concludo ripetendo ancora una volta: allo stato attuale delle cose, non c’è nulla di certo riguardo > l’uccisione di Giacomo Matteotti. Sono più i dubbi che le certezze.

Puoi ripeterlo quanto vuoi, ma se non porti prove è solo una tua ipotesi, non supportata da prove.

Al resto dei commenti non rispondo perché non ne vale proprio la pena.

Cioe’ eviti di entrare nel merito.

E qui chiudo definitivamente.

Su questo sono d’accordo.

Ciao!
C.

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Affaffino (cit.) :stuck_out_tongue_winking_eye:

Io avrei voluto chiudere definitivamente ma tu mi riporti dentro tirandomi per la barba. :sweat_smile:

Scusa, @cage: TU non hai presentato nessun argomento perché molto probabilmente non hai nulla da offrire al dialogo e cerchi, goffamente, di far apparire il mio punto di vista come fallace? Continui unicamente a ripetere che io non argomento e non porto prove mentre, al contrario, io ho pubblicato ben due interventi lunghetti (rileggili attentamente, se vuoi), riassumendo, sintetizzando al massimo delle mie possibilità una vicenda estremamente complessa e tutta da studiare mentre tu hai solo fatto muro, hai solo messo i carri armati davanti affermando che: è tutto irrilevante, non è un’argomentazione valida, non è dirimente, non entri nel merito, anche se ci fossero le fonti è tutto irrilevante

Ecco, appunto, non volevi le fonti di quanto affermavo? E io ti ho elencato anche le fonti. Eh, no, non va bene… Volevi le prove? Sono nei libri documentati che ho proposto: procurateli e studiali.

Ho proposto, a tutti, una bibliografia limitata ma varia costituita da pochi titoli e strutturata in modo da poter essere distinta in ben tre sezioni o tre punti di vista: punto di vista neutrale; punto di vista fascista; punto di vista anti-fascista. L’ho studiata apposta perché sono convinto del fatto che possa essere di grande utilità:

PUNTO DI VISTA NEUTRALE:

Renzo De Felice;

Enrico Tiozzo;

Alessandro De Felice (quest’opera monumentale, ca. 5000 pagine, tratta più che altro della II GM);

numero speciale Storia in Rete;

Gregor;

Nolte;

Petacco (N.B…: con delle riserve in merito ad alcuni passaggi).

PUNTO DI VISTA FASCISTA:

Giorgio Pisanò.

PUNTO DI VISTA ANTI-FASCISTA:

Milza/Berstein;

Silvestri.

Tutto irrilevante, no? Molto comodo rispondere così. E anche molto furbo da parte tua. E ribadisco con forza e decisione: “esistono studi che” … e come se esistono! E sono tanti e vari. E sono supportati da prove documentali inoppugnabili prese dagli archivi di mezzo mondo, frutto delle faticose ricerche di storici di alto livello. Queste cose le ho già messe in evidenza nei miei interventi precedenti. Solo che, magari, a te non interessano.

E quale sarebbe? Io avrei omesso cosa? E’ la seconda volta che mi fai un’accusa del genere. Le cose sono sotto gli occhi di tutti, non ho bisogno di omettere alcunché, non ce n’è bisogno. Vedi, io non ho pregiudizi di questo tipo; sono certamente critico, ho i miei punti di vista ma ascolto tutte le campane. Storia in Rete è una delle migliori riviste di storia in circolazione, molto seria. Di sicuro, per qualcuno potrà anche essere uno shock, lo capisco, ma sai: al mondo, non esistono unicamente i dogmi della storiografia marxista ai quali ci si deve obbligatoriamente sottomettere (“Al rogo gli eretici!”)…

Un cordiale saluto - UV

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Scusa, @cage: TU non hai presentato nessun argomento perché molto probabilmente non hai nulla da offrire al dialogo e cerchi, goffamente, di far apparire il mio punto di vista come fallace?

Ti faccio presente che l’onere della prova spetta a chi compie l’affermazione. E tu non ne hai portate.

Continui unicamente a ripetere che io non argomento e non porto prove mentre, al contrario, io ho pubblicato ben due interventi lunghetti (rileggili attentamente, se vuoi), riassumendo, sintetizzando al massimo delle mie possibilità una vicenda estremamente complessa e tutta da studiare mentre tu hai solo fatto muro, hai solo messo i carri armati davanti affermando che: *è tutto irrilevante, non è un’argomentazione valida, non è dirimente, non entri nel merito,

Sono entrato molto nel merito delle tue affermazioni, non cosi’ hai fatto tu.

Volevi le prove? Sono nei libri documentati che ho proposto: procurateli e studiali.

Questa non e’ una prova.

Non basta ripetere cento volte una cosa perche’ diventi vera.

E quale sarebbe? Io avrei omesso cosa? E’ la seconda volta che mi fai un’accusa del genere. Le cose sono sotto gli occhi di tutti, non ho bisogno di omettere alcunché, non ce n’è bisogno.

Il fatto che un altro fatto (sono contento che tu non lo smentisca, possiamo darlo per assodato quindi) sia sotto gli occhi di tutti non significa che tu non abbia omesso di indicare il secondo, benche’ rilevante.

Vedi, io non ho pregiudizi di questo tipo; sono certamente critico, ho i miei punti di vista ma ascolto tutte le campane. Storia in Rete è una delle migliori riviste di storia in circolazione,

Quali prove hai per corroborare tale ipotesi?

Anzi.

Lo sai che esiste uno studio che dice che quel sito ha un atteggiamento di diffusa comprensione verso il fascismo e un punto di vista cattolico conservatore? Prima di compiere affermazioni chiaramente suggerite dal pensiero unico dominante, ti consiglio di leggere in giro dei documenti fatti con reale spirito di comprensione e non quelli di certa critica ideologica.

(vedi come e’ facile usare la tua fallacia? Nota che lo studio esiste davvero ma da questo non discende che quello che io affermo sul sito, nel paragrafo piu’ sopra, sia vero)

Guarda, ti dico anche come trovare una argomentazione che inficerebbe tutte (quasi tutte, ma diciamo tutte lo stesso) le mie argomentazioni. Cambia la pagina di wikipedia relativa al delitto matteotti, aggiungi tutte le argomentazioni che - secondo te - hai a sostegno della tua tesi e proponi una discussione sulla pagina (il link e’ su ogni pagina di wikipedia). Se, dopo la discussione, la pagina conterra’ le tue tesi allora per me la tua tesi sara’ valida.

Fino ad allora sara’ un’ipotesi come un altra.

Ciao!
C.

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Per chi vuole approfondire un pochino l’argomento ascoltando la voce flautata del prof Barbero

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