http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327
Per chi ancora crede nella nostra classe politica…
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Per chi ancora crede nella nostra classe politica…
Io non ho parole, ma possono farlo? passerà davvero questa legge???
Ma siamo in democrazia porca miseria, hanno intenzione di mettere le leggi anche sul pensiero?! Sono tutti impazziti!
Letta così sembra una cosa assurda, i blog vengono aperti tranquillamente e senza problemi in ogni parte del mondo. Come possiamo noi in Italia andare nella direzione opposta? Mah, attendo di saperne di più…
Nell’articolo di Repubblica c’è scritto:
Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile
Si spera. Anche perché avere un blog personale non si può certo definire un’attività di editoria
Tutto questo, come al solito, per mettere le mani nelle tasche degli italiani e spillar altri soldi. Lo hanno fatto coi farmacisti, coi taxisti, con gli imprenditori, coi dipendenti, coi liberi professionisti, con gli operai, con chi ha 2 lire da parte e ora anche con chi usa internet.
Ma tanto lo so già che qua finchè qualcuno non imbraccia un fucile e li fa fuori tutti questi qua che sparano solo cazzate difficilmente le cose cambieranno.
Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile".
Voglio sperare…
E’ vero, però il confine rimane mooolto sottile. E può dare adito ad interpretazioni diverse
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Levi dopo le anticipazioni di Repubblica.it replica alle accuse di Grillo “Vogliamo tutelare il pluralismo dell’informazione”
Ddl editoria, il governo si difende
“Nessuna censura per internet”
Folena: “Chi fa un blog non è un editore quindi non deve sottostare alle stesse regole”. Di Pietro: “Per quel che mi riguarda questa legge non passerà mai”
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/blog-grillo-levi/blog-grillo-levi.html
Palazzo Chigi: niente censura, regole uguali per stampa e giornali online
«Registro per blog e siti internet»
Spunta un ddl con i limiti. Prc, Rnp e Verdi contro, rivolta nel web. Grillo: no al bavaglio governativo
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_20/ddl_blog_internet.shtml
Finalmente qualcuno (anche all’interno del governo) comincia a dissentire
nuovo post sul blog di Grillo
Si tratta di un maldestro tentativo di regolametare l’informazione tramite rete telematica. Il famigerato concetto di “prodotto editoriale” è già presente nella legge 62 del 2001 (Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali) poi parzialmente novellata nel 2003. Anche all’epoca fece un certo scalpore ma non cambiò di certo le regole di comunicazione via internet.
Suscita interesse il riferimento specifico alla necessità di intervenire per garantire una forma di responsabilità penale simile all’attuale normativa sulla stampa (tra l’altro una disciplina di per sè fuori dai moderni principi di diritto penale): un giudice ha recentemente equiparato il responsabile di un blog alla figura del direttore responsabile secondo i criteri della legge sulla stampa, nel merito di una causa intentata per diffamazione aggravata (…omissis…Ma evidentemente la posizione di un direttore di una testata giornalistica stampata e quella di chi gestisce un blog - e che infatti può cancellare i messaggi- è, mutatis mutandis, identica. Il gestore di un blog ha infatti il totale controllo di quanto viene postato e, per l’effetto, ha il dovere di eliminare quelli offensivi…omissis; 26 maggio 2006, Tribunale di Aosta).
Una sentenza da censurare sotto diversi profili ma che il disegno di legge appena elaborato dal Governo sembra in qualche modo evocare.
Deve essere chiaro che ogni pretesa regolamentazione formale non può prescindere dal requisito della professionalità nell’esercizio dell’attività di informazione: regole chiare e assoggettamento alla normativa sulla stampa solo per attività professionali (le testate giornalistiche telematiche e simili)
Mercoledì al via l’iter parlamentare con l’audizione in commissione Cultura
«No ai bavagli, i blogger stiano tranquilli»
Il sottosegretario Levi: le nuove norme sulla registrazione riguardano solo editori e giornali online
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/levi_legge_editoria_no_bavaglio_ai_blog.shtml
Io continuo lo stesso a non fidarmi… ma poi vi pare possibile che con tutti i cazzi e le riforme che ci stanno da fare in Italia un governo che ha i numeri contati in una delle due camere si mette a perdere tempo con 'ste stronzate!!! Poi dice che i politici non sono distanti dai cittadini! Questa legge è imposta dalla lobby dei giornali che non vogliono perdere ulteriori lettori!!!
E intanto per diventare pubblicisti è aumentato ancora il tetto degli articoli :mad:
Roma - Nel tentativo di porre rimedio al pasticciaccio della nuova legge sull’editoria, ieri si è presentato in commissione Cultura Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e tra i padri della normativa. Levi propone che venga ritoccato un articolo del provvedimento, laddove si parla di attività editoriali in Internet.
“Il comma aggiuntivo - ha dichiarato ieri - dice che sono esclusi dall’obbligo di iscriversi al Roc i soggetti che accedono o operano su internet per i prodotti o i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscano organizzazione imprenditoriale del lavoro”. Secondo Levi questo significa “che sono esclusi i blog che non rientrano in questo comma teso a ridefinire le responsabilità di chi opera su Internet”.
Ah ah ah ah mi sembra di vedere Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Quanto me la godo.
Tutti che si cagano in mano.
Falliti.
Il giorno che ci sarà un golpe, lo avranno organizzato con internet.
Ah ah ah ahahha
cioè? se vendo su internet come sono catalogata? se pubblicizzo o organizzo un evento tramite blog farei parte dell’“organizzazione imprenditoriale del lavoro”? questo forum come si potrebbe definire visto che si paga per entrare(giustamente visto che è di rispetto)?
Da corriere.it
Chi allora ha l’obbligo di registrazione nel Roc?
«Solo gli operatori professionali, quelli che svolgono come mestiere quello dell’attività editoriale. Il senso della legge per quanto riguarda Internet è quello di estendere ai giornali pubblicati su Internet le regole per i giornali pubblicati sulla carta stampata».
Quindi le preoccupazioni per chi ha un blog privato non esistono?
«Non esistono nella maniera piu’ assoluta. Possono stare non tra due ma tra dieci guanciali».
Il testo rimane poco chiaro, forse volutamente ambiguo (ma più semplicemente il tutto può essere frutto di incompetenza di chi ha preparato il testo poi presentato in Consiglio dei ministri e approvato senza alcuna lettura)
quindi se ho inteso bene anche il blog di beppe grillo (che secondo me è stata la causa scatenante per la quale il caro Levi ha deciso di aggiungere questa nuova legge) può restare tranquillo? in soldoni, che differenza c’è tra questa legge e quella che già regolava i giornali on-line?
c’era effettivamente bisogno di nuove norme?
La legge che regola l’attività editoriale telmatica risale al 2001: è quindi piuttosto recente e ciò contribuisce ad aumentare i dubbi circa le reali intenzioni della proposta riformatrice.
La differenza è notevole: in precedenza l’obbligo di registrazione presso il tribunale e la presenza di una figura professionale quale il direttore responsabile erano adempimenti previsti solo per le pubblicazioni cosidette periodiche (imprese editoriali) mentre la riforma mira ad una generale iscrizione.
Tra l’altro gli articoli del ddl Levi sono anche piuttosto chiari se interpretati in senso letterale: i forum ricadrebbero senza dubbio nella nuova disciplina
allora c’è una cosa che mi sfugge, se la riforma mira ad una generale iscrizione al ROC allora il comma aggiuntivo a che serve? non va contro la malsana idea di Levi? serve solo a far casino a mio avviso, la legge del 2001non doveva essere toccata perchè andava bene così com’era!
non era più saggio lasciare stare e occuparsi di cose più importanti?
cosa ci fa Levi con una legge a cui ha dovuto aggiungere un comma (…) per evitare di essere linciato da tutta la rete? perchè ancora non hanno deciso di eliminarla? che cosa ci guadagnerebbero a farla passare se non possono chiuderci la bocca? ecco, è questo che non capisco…
Purtroppo credo questa legge sia una mossa disperata da parte degli editori (e in parte dei giornalisti più attaccati ai loro privilegi) per frenare l’emorragia di lettori dei quotidiani (e delle altre riviste) sempre più impegnati a prendere informazioni in rete e non a farsi abbindolare da ciò che dicono i giornali… inoltre serve per esercitare un controllo e mettere un freno (anzi forse più i bastoni fra le ruote) ai siti di controinformazione più alternativi che proliferano… ma non hanno considerato che fra qualche anno probabilmente (il New York Times" mi sembra abbia già deciso in tal senso) la maggior parte dei giornali per sopravvivere si trasferira sulla rete… forse rimarranno su carta solo quelli free press
Allora la spiegazione è molto ma molto più semplice.
Siccome questi qua sono alle cozze e il governo sta cadendo e lo sanno anche loro allora cercano di inventarsi qualche cazzata per rimanere su ancora qualche giorno…
Col risultato che fanno marcire ancora di più tutto questo sistema di merda che un paio d’anni fa secondo loro era “da riformare”.