Il ministro Ferrero e la droga

Ho appena letto questo articolo sul sito ANSA:

PALERMO, 17 LUG - ‘Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere andrebbe depenalizzato’, ha detto il ministro Ferrero. Il ministro per le Politiche e’ stato a Partinico, nel Palermitano, per inaugurare la coltivazione di un terreno sequestrato alla mafia. ‘La legge voluta dal centrodestra non fa distinzione sta sostanze leggere e pesanti, ne’ tra spacciatori e consumatori e sara’ cambiata: occorre - ha ribadito - essere severi contro lo spaccio’.

(http://www.ansa.it/main/notizie/awnplus/italia/news/2006-07-17_1172136.html)

Ora, fermo restando che la legge attuale non è di certo il massimo (per quanto io sia personalmente radicalmente contrario all’uso di droga, ma sono idee mie), non è un controsenso dire che si vuole depenalizzare il consumo e al tempo stesso combattere lo spaccio? Voglio dire, visto che in Italia la droga non è liberalizzata, il consumatore Tizio che vuole legalmente fumarsi il suo cannone dove si pensa che andrà a procurarsi il fumo, dal pizzicagnolo o da uno spacciatore?

O sono io che ho capito male?

a mio modesto avviso, e cercando di tenere un filo di ragionamento oggettivo aldilà delle mie convinzioni personali, è pressochè impossibile legiferare o regolamentare il consumo di sostanze stupefacenti senza incappare in un controsenso dietro l’altro

questo, lo sottolineo, sia si adotti una filosofia proibizionista sia se ne adotti una antiproibizionista di riduzione del danno

se ci pensi anche l’attuale legge ti punisce con una sanzione amministrativa se hai una canna in tasca e con una sanzione penale se ne hai due… e allora che senso ha?

non credo che la società italiana sia pronta per la completa depenalizzazione nè tanto meno per la liberalizzazione, nè forse lo sarà mai, però questa legge è una degli aborti peggiori partoriti dal precedente governo e se quello attuale non rende le cose quanto meno ragionevoli non lo rivoto di sicuro

dicevano un paio di giorni fa in televisione che i consumatori di cannabis in italia sono stimati oramai in diversi milioni, e in una situazione del genere pescarne due o dieci o cento con qualche canna in tasca e ingabbiarli è una ipocrisia che dovrebbe far vergognare chi se l’è inventata

d’altra parte esistono luoghi e situazioni ‘franche’ in cui il consumo di sostanze è del tutto tollerato, ce ne sono a centinaia in tutta italia… la questione nodale appare l’approvvigionamento, e a mio giudizio una cosa che andrebbe sperimentata è di concedere di potersi crescere un paio di piante in casa e vedere cosa succede

questo ovviamente per quello che riguarda cannabis e derivati… sulle pasticche di varia natura il problema lo conosco molto meno… dal di fuori mi pare un problema veramente in grado di esplodere da un momento all’altro da affrontare in modo intelligente

Sono abbastanza d’accordo, magari ponendo un tetto limite per le piante da poter coltivare (molto più sensato della quantità massima che si può avere in tasca, a mio avviso). A questo punto, però, si porrebbe il problema del “controllo”: come fanno le autorità a sapere che tu stai coltivando X piante e non XX a fini di spaccio? Le perquise random direttamente in casa non mi sembrano praticabili…

Si, si, sono piuttosto d’accordo, sia sulla possibilità di qualche coltivazione casalinga, ma soprattutto sull’oscenità della legge attuale. Come dice Pollanet, dato che il fenomeno è diffusissimo (dai, il 70% delle persone che consoco fuma, chi più chi meno), castigare a caso il povero sfigato con lo spinello in tasca non ha senso. La legge l’avevo letta tutta (anche per lavoro), ma l’ho inconsicamente cancellata, tanto, pensavo, non durerà (speriamo)

Una volta che si da la possibilità di coltivare la cannabis, che se ne coltivi una o due ha poca importanza, lo spaccio viene comunque eliminato. Se io stesso ho la possibilità di coltivare andarla a comprare da qualcuno risulta automaticamente superfluo e più dispendioso.
Quest’ipotesi però apre un altro scenario un po’ inquietante: l’esportazione. allora lì il discorso di spaccio è quantomai lecito da considerare.

Infine il mio pensiero riguardo la questione droga:
premessa: io non fumo (anzi mi da fastidio l’odore), non ho mai toccato altre droghe nè tantomeno ne ho mai sentito il bisogno.
Io sono a favore della libera immissione nel mercato di ogni droga. La cannabis liberamente coltivabile, le altre cose vendute in farmacia a basso costo senza bisogno di ricetta.
Per contro: se ti becco alla guida sotto sostanze stupefacenti et similia finisci ai lavori forzati (allegoria), dato che per i tuoi vizietti metti a repentaglio altre vite.
Se finisci in ospedale per droga la sanità non paga la degenza e le cure, va tutto a carico della persona o dei parenti. Cazzi tuoi. Posso fare rare eccezioni magari per i più malmessi da eroina, in quel caso le spese mediche si pagano da sole grazie alla vendita di droghe in farmacia, tutte ovviamente con monopolio di stato sovrapposto.

Alè.

concordo quasi tutto, soprattutto il fatto che se vieni beccato in condizioni di non poter guidare la galera è poco

in realtà però le droghe hanno costi molto più alti sull’aspetto sociale che non su quello prettamente sanitario

clinicamente e cinicamente parlando il metadone o il narcan (che è l’antidoto all’eroina) non è che costano poi chissà quanto… altri vizietti possono essere più costosi tipo infilarsi in luoghi inadatti oggetto di vetro se poi si rompono

E intanto stasera al Tg4 il solito Emilio ha raccolto la dotta testimonianza dell’altrettanto solito medico proibizionista,convinto assertore della teoria secondo cui la cannabis causerebbe l’insorgere di malattie mentali nei soggetti che ne fanno uso.Povera Italia…

Emilio Fede immagino sia un fumatore accanito allora…