Il nome della rosa (Jean-Jacques Annaud, 1986)

Nel film poi non si capisce il perché del titolo che invece nel romanzo si capiva proprio sul finale. Se non ricordo male si riferiva ad una citazione che chiudeva il romanzo.

Per Renato: credo di non aver mai raggiunto pagina 10…

Siete ingenerosi. Il libro è indubbiamente una mattonata, ma ha il suo perché (e rimane peraltro l’unico leggibile di Eco).

Quanto al titolo, se non ricordo male nel film viene spiegato in modo didascalico


Adso: “e dell’unico amore terreno della mia vita non conobbi mai neppure il nome”

La spiegazione del libro invece era un’altra, ma non me la ricordo :confused:

Il libro è splendido, il film una buona trasposizione con qualche limite (alcune cose son troppo semplificate). Salvatore rimane un personaggio memorabile.

il libro, se si salta tutte le pagine con le menate teologiche, ovvero una buona meta’ di esso, e’ molto bello.

Il film l’ho visto una quindicina di volte, l’ultima giusto 2 giorni fa. Cast e location eccezionali, forse l’unica cosa che non m’e’ piaciuta del film sono le scene di sesso con Slater e la storia d’amore che nel libro non sono cosi’ marcate. Ma vabbe’, nei film la topa ce la devono mettere per forza. Un po’ come “the motorcycle diaries”, troppa topa nella seconda parte che nulla ha a che fare col libro originale.

Certo sarebbe bello vedere una versione filmica anche del Pendolo di Foucault, il romanzo d’Eco che mi e’ piaciuto di piu’. Hanno fatto trasposizioni filmiche di baggianate tipo Il codice da Vinci, non vedo perche’ non potrebbero fare anche questa.

A me piace proprio per le menate teologiche, cui si intreccia il movente dell’assassino. Il film difetta proprio per aver escluso tanto materiale ed essersi concentrato esclusivamente sul plot giallo; d’altronde la deriva hollywoodiana dell’operazione era palese, pur trattandosi di un prodotto europeo. Alla fine il risultato mi va bene, mi son comunque divertito.

beh, se avesero messo tutte le disquisizioni teologiche nel film, penso che sarebbe venuto fuori una cosa in 37 tempi… e dal secondo in poi la gente avrebbe fatto la fila per uscire dalla sala.

I Francesi hanno sempre (a mio parere e senza offendere nessuno) cercato di imitare un certo cinema spettacolare holliwoodiano, quindi, si, piu’ azione e trama gialla a scapito dei momenti “lenti” e troppo discorsivi (anche perche’ non penso che uno spettatore medio avrebbe potuto reggerli piu’ di tanto).

Considero comunque il film uno degli esempi piu’ riusciti (con i dovuti limiti) di trasposizione cinematografica di un libro. Condensare 500 e rotte pagine in un film, senza eliminare troppe cose e tenendo fede all’atmosfera e alla storia, non e’ semplice.

Forse no, penso a cosa avrebbe potuto fare un Herzog in forma… ma sarebbe stato un altro film e, appunto, ci sarebbe voluto un regista più ambizioso.

Recentemente, sono incappato su Google in una foto con Franchi e Connery… insieme! Ignoravo, al di là di dubbi e titubanze di regista e produttori, che i 2 si fossero incontrati. Strano, il cinema… :nerd_face:

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Segnalo che il terribile film televisivo “Un amore a dondolo” di Maurizio Lucidi inizia spoilerando il finale di Il nome della rosa (il film comincia con due personaggi che escono da una sala in cui si proietta la pellicola di Annaud commentando ciò che hanno appena visto).
La prima frase pronunciata coincide con lo spoiler.
Da record.

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