Regia Antonio Margheriti (Anthony Dawson)
Marco Vicario (Renato Marvi)
Soggetto Marco Vicario Sceneggiatura Marco Vicario
Fotografia Marcello Gallinelli
Giancarlo Lari
Giovanni Raffaldi Scenografie Francesco Longo
Montaggio Mario Morra Musiche Bruno Nicolai
Nino Oliviero
Visto qualche mese fa e il fatto che mi ricordi ben poco, non depone a suo favore. Anche se devo ammettere che i Mondo mi piacciono per circa dieci minuti e poi iniziamo ad annoiarmi.
Simpatica animazione dei titoli di testa accompagnata da motivetto vaudevilliano, poi si può spegnere o sbirciare il film con un occhio solo mentre si fa altro, tanto è stantio e ammuffito lontano continenti il listino delle bizzarrie (avallate da un Cucciolla in vena di rime e calembour deprimenti): spogliarelli in ffww, corride e corse dei tori, lottatrici nel fango, culturisti, cani e gatti usati come piatto della casa, mattatoi e un generale ripoffeggiare La donna nel mondo. Del cui pelo, a tutto dispetto del titolo, non si vede manco quello ascellare. A sussultare è solo la pellicola, che salta di giunta in giunta per la vecchiaia, mentre davanti a sto pelo superfluo lo spettatore procede di sbadiglio in sbadiglio senza soluzione di continuità.
Da evitare come i venditori porta a porta. E per quanto mi riguarda, mai più mondos anni 60.
qualcuno sa come mettersi in contatto con nameless e se è su questo forum dietro altre spoglie? lo ricordo anni addietro attivo anche in altri forum ma se ne son perse le tracce. grazie.
nameless da parecchio tempo e’ uscito dai forum e dal collezionismo per problemi personali. speriamo tutti che prima o poi torni tra noi, ma al momento non risponde nemmeno piu’ alle mail degli amici
Ma dai, non è così male.
Come tu dici è figlio del suo tempo, all’epoca non erano pensabili contenuti shockanti o cmq le derive estreme che ha preso il genere successivamente.
Cara grazia che c’è una certa varietà di situazioni e di location e non si limita ad un’ora e mezza di ininterrotta sfilata di casti e soporiferi spogliarelli come facevano alcune pellicole coeve.
Forse il punto debole del film è il non avere un argomento attorno al quale focalizzarsi, il che determina un continuo e frenetico saltare di palo in frasca alla ricerca dell’insolito e dell’inusitato (anche questa d’altronde pratica comune a molti mondos del periodo).
Il commento è di quelli che adoro, sempre restando su toni seri e misurati sbeffeggia con un sarcasmo pregno di aplomb tutte le persone e le situazioni che si vedono sullo schermo. Non estremamente razzista o sessista, giusto un pizzico, quanto basta per allinearsi con lo spirito del tempo.
Tra le sequenze più riuscite quella molto poetica della cattura dei pesci vela.
Tra le più fanfarone il supposto reportage che inchioda un traffico di bambini in india, quando invece ci si limita a riprendere delle persone ignare che entrano ed escono da una porta.
eh ragazzo, che mi ripeschi dal sacco… sono passati 14 anni, ne ricordo molto poco, a parte che mi fece abbastanza recere. tanti sbuffi, tanti improperi, tanti sbadigli. tra questo e Inghilterra nuda fu un discreto prolasso scrotale.