Il Pistolero Dell'Ave Maria (Ferdinando Baldi, 1969)

è un dvd favoloso, qualità video strabiliante
inoltre sarà pure il formato sbagliato ma, a parte che non è fastidioso (nel senso che non ci sono facce tagliate o inquadrature sgradevoli), mi sembra che un’edizione in 2.35 non esista
quindi stra-consigliato il CG

Quarto spaghetti di Ferdinando Baldi, che a questo punto scopro essere stato un piccolo grande maestro del nostro western clamorosamente sottostimato (e non ho ancora visto “Blindman”).

Questo infatti è davvero un bellissimo film, elegante ed originale, a momenti fin troppo raffinato a livello visivo. Ancora una storia di vendetta, come già “Texas addio” (di cui è una variazione) e “Preparati la bara”. Il West di Baldi è molto personale e riconoscibile: coloratissimo e tragico, coi suoi bei morti ammazzati e popolato da figure all’apparenza fredde e indifferenti, ma lacerate da complesse tensioni psicologiche. Grazie probabilmente anche ad budget di assoluto rispetto, in questo caso si è lasciato dietro anche quella certa rigidità presente nei suoi primi western, sfoggiando una regia di grande fluidità.

Cast di lusso: lo sfortunato Peter Martell (recentemente scomparso) è indimenticabile nella parte (piuttosto coraggiosa per l’epoca) di un uomo evirato, e forse anche per questo rimasto candidamente fedele ad un’ amicizia infantile.
Grandiosa la sequenza in cui ci rimane malissimo quando scopre che l’amico gli preferisce la compagnia di una donna e va a stravolgersi in una taverna dove una ballerina si scatena in una sensualissima danza.

Leonard Mann, che rifarà un personaggio molto simile in “Ciakmull”, è anche qui uno stoccafisso, ma molto più in parte.
Su tutti si staglia Luciana Paluzzi, una cattiva bellissima e viscontiana, straordinaria nella parte di madre e moglie assassina. Meno espressiva ma di una bellezza altrettanto devastante anche la stragnocchissima Pilar Velázquez, che fa la figlia che odia la Paluzzi. Il confronto finale tra le due donne è d’antologia, come del resto tutto il finale super-melodrammatico, folle ed incendiario.

Fotografia, musica, costumi, caratteristi e scenografie di grande classe.

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Doppiaggio:
Leonard Mann: Pino Colizzi
Peter Martell: Pino Locchi
Luciana Paluzzi: Rita Savagnone
Pilar Velasquez: Micaela Esdra
Jose Suarez:Luigi Vannucchi
Alberto De Mendoza: Sergio Graziani
Piero Lulli: Renato Turi
Luciano Rossi: Ferruccio Amendola
Jose Manuel Martin: Arturo Dominici
Enzo Fiermonte: Bruno Persa
Barbara Nelli: Vittoria Febbi
Franco Gulà: Lauro Gazzolo
L’attore che interpreta il tenente è doppiato da Manlio De Angelis
L’attore che interpreta il taverniere alla stazione di posta è doppiato da Corrado Gaipa

ho visto questo bellissimo film, grazie a Sartana, consiglierei a tutti l’edizione cg con la toccante intervista al regista,forse ha ragione che Mann non rende al massimo, anzi usa l’espressione il suo viso non sfonda il video,il master e’ veramente fantastico;)

Ho appena visto anch’io il film in un ottimo master. Che dire, concordo pienamente riguardo la bravura del sottovalutato (purtroppo) Ferdinando Baldi, regista di grande talento visivo e tecnico. Ottimo l’altoatesino Peter Martell, grande attore sottovalutato anch’egli. Bella fotografia, curata e dinamica. Belle le musiche del grande Roberto Pregadio, il direttore d’orchestra di Corrado ne La Corrida. Una piccola chicca che Kaciaro e Darth noteranno di sicuro…la scena del cimitero è stata girata fra le rocce carsiche di Camposecco, cosi come Baldi ha fatto nel film dell’anno prima: Preparati la bara! Evidentemente era un paesaggio che gli ispirava tetre atmosfere! Sequenze belle e Cult!

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