Il Signor Diavolo (Pupi Avati, 2019)

È uscito oggi il trailer del nuovo film di Avati che segna il suo ritorno a certe atmosfere a noi care.

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Mi incuriosisce assai. Ho letto il suo romanzo basato sulla sceneggiatura e l’ho apprezzato, se tanto mi dà tanto anche il film mi soddisferà. So che rispetto allo script originario la sceneggiatura è stata sottoposta a modifiche, comunque chi l’ha visto in anteprima me ne ha parlato bene. Bello il trailer, vedo un po’ di facce “avatiane” nel cast.

Non sono aggiornato… Quindi mi dici che è nata prima la sceneggiatura e poi il romanzo?
Quando intervistai Avati diversi anni fa mi disse tutto contento che stava lavorando al suo ritorno alle storie nere, riferendosi proprio a questo film, e disse anche, senza anticipare nulla visto che il progetto era ancora abbastanza "segreto, che si basava su una sua vecchia storia.

Comunque il trailer incuriosisce anche me anche se ammetto di non essere fan della fotografia.

Ho intervistato proprio ieri Avati e da come me ne ha parlato mi è sembrato di capire che il romanzo sia stato comunque scritto prima, anche se appunto si tratta di una storia che aveva in mente da un po’. Comunque fra la versione letteraria e quella cinematografica ci saranno delle differenze di un certo rilievo. Per esempio nel film non c’è la prima parte del romanzo, quella che introduce il retroterra del personaggio del magistrato. Questo anche per una parziale autocritica rispetto a L’arcano incantatore e Il nascondiglio, che secondo Avati proponevano protagonisti troppo ambigui, in cui lo spettatore cinematografico faticava a immedesimarsi da subito.

Sì, da quello che avevo capito quando me ne aveva parlato anni fa la storia l’aveva in testa dai tempi dell’Arcano Incantatore ma non capivo se era nata come racconto/romanzo o se direttamente come sceneggiatura o comunque soggetto cinematografico.

Ma si è capito quando uscirà il film?

Da quello che mi dicono da 01, la data di uscita non è stata ancora definita, ma secondo Avati c’è la possibilità (o il rischio) che esca a fine giugno.

Dunque, alla presentazione del libro Avati ha raccontato di aver sfruttato l’idea alla base della sceneggiatura per tirarci fuori anche un libro, soprattutto perché diversi produttori avevano rifiutato il progetto e se non poteva girarlo almeno la storia sarebbe stata presentata al pubblico in altra veste. Suppongo che l’idea di trarne film e libro contemporaneamente l’avesse a prescindere, com’era successo con Il Nascondiglio (anche in quel caso c’erano differenze fra romanzo e film).

Io voglio tanto bene ad Avati ma il poster del film non si può guardare.
Sembra uno scherzo e invece è vero.

Parafrasando “Pulp fiction”: sembra un maxi-assorbente…

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Pare la cover per quelle edizioni indie horror nostrane straight to video.

“Brutto brutto brutto”, come avrebbe detto il poliziotto Uber. Ma -a meno che 01 ci creda non poco ma nulla- il manifesto che verrà sarà più presentabile e con qualche faccia di contorno.

Questo alla fine sembra un teaser poster, sì. In ogni caso è ufficiale.

A me era piaciuto anche il criticatissimo “il nascondiglio”. Sono abbastanza sicuro che il film, bello o brutto, non sarà ben accolto. Avati é ancorato a stilemi troppo vecchi, non si é adeguato ai tempi (per fortuna, aggiungo).
La locandina in effetti è davvero bruttina, e il trailer non dice nulla. Le riprese hanno un retrogusto troppo “digitale”, ma parlo da profano. Mi piacerebbe un commento di voi più esperti sulla fotografia e del perché si percepisca questo strano senso di “non autentico”. Sembra girato col telefonino hd.

Attendo comunque con fiducia

Eppure, vi dirò, a me quella locandina non dispiace.

Che gusti di merda che hai matte. Pensavo fosse una cosa relativa al solo tifo calcistico, ma vedo che invece si estende ad altre categorie della vita.

Una volta avevamo fior di pittori a disegnare locandine e poster dei nostri film, oggi persino registi di nome come Argento e Avati (rimbambiti per l’età? Chissà) si accontentano di una merdata fatta gratis da un 19enne incapace al pc. Com’è giusto che sia, tutto sommato, vista la qualità-media dei film che poi girano.

Quoto le perfide quanto sagge parole di Renato. Da più di vent’anni ormai i poster nostrani riproducono fedelmente la qualità media dei film italiani: scarsa. Sono lo specchio dei tempi, purtroppo…

Fare uscire il film a fine stagione o quasi equivale a mandarlo incontro al più classico “bagno di sangue”.

Bof mica detto. Tanti horror usciti in estate hanno incassato, anche negli ultimi anni. Però con Avati non saprei, i suoi gotici al cinema sono stati spesso ignorati.

A meno che non vogliamo andare indietro di quarant’anni, gli horror che generalmente incassano a fine stagione sono tutti prodotti non italiani. Dispiace dirlo, ma credo che gli horror (ma non solo gli horror: vedi il “bagno di sangue” di Un ragazzo d’oro, suo ultimo film per il grande schermo) di Avati abbiano appeal solo sopra una ben determinata fascia d’età (over quarantenni e oltre, per intenderci).

Riconosco che fa un pò fiumi di porpora 2, come locandina. Però non è tutto questo orrore (vabbè, d’accordo, sono un pisano interista).