Il Signor Diavolo (Pupi Avati, 2019)

Se non andiamo indietro di almeno trenta/trentacinque anni, di horror italiani che abbiano fatto bene al botteghino mi sa che non ne troviamo a prescindere dal periodo dell’anno in cui sono usciti.

Se non andiamo indietro di vent’anni o giù di lì, di horror italiani che ci siano almeno passati dal botteghino non ne troviamo proprio. :slight_smile:


Segnalo che il Fantafestival ha recentemente pubblicato un volume dedicati a Pupi Avati e che abbiamo deciso di rendere la versione ebook scaricabile gratuitamente fino a lunedì 15 aprile: https://www.bookrepublic.it/book/9788832880304-pupi-avati-gotico-italiano/
Il volume ovviamente contiene numerose anticipazioni su Il signor Diavolo.

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Grazie Saimo. Bella iniziativa

Si parla di distribuzione in sala per il 22 Agosto, fra l’altro. Mi pare che anche Zeder a suo tempo fosse uscito in quel periodo lì.

Trailer interessante.
Penso che lo guarderò solo per vedermi live la faccia sotto sforzo di Gianni Cavina che martella per aprire la cripta oltre ad Andrea Roncaro e ad Haber che fa il prete (probabilmente pedofilo)

Confermata l’uscita per il 22 agosto.
E l’orrido manifesto sembra essere quello ufficiale, purtroppo.

Potevano chiamare Sciotti, mi risulta lavori ancora.

Visto.
Non mi è dispiaciuto, ci sono delle ottime interpretazioni - molto brava Chiara Caselli, che solitamente non mi piace, e addirittura credibile il Roncato drammatico, seppur in una parte brevissima - musiche che sono musiche e non effetti ambient come di moda negli ultimi anni, e la fotografia freddissima e insatura, una volta fattoci l’occhio, si apprezza.
La storia è un po’ troppo aperta, al limite dell’irrisolto, ma ci può stare.
Se devo trovare il difetto più evidente è che non fa minimamente paura. Ma già l’amica che lo ha visto con me mi smentisce, quindi…

Visto stasera.
A me invece non è piaciuto, forse perchè avevo delle aspettative troppo grandi. Quanto letto su questo film mi aveva indotto a credere che ci saremmo avvicinati alla pietra di riferimento e cioè alla Casa dalle Finestre che Ridono. Purtroppo non è così.
La colpa a mio avviso è di una storia che non riesce a sviluppare gli spunti che qua e là all’inizio facevano ben sperare. Dopo una prima parte sonnecchiosa, fatta eccezione per la scena shock di apertura, ho sperato che il film decollasse dopo l’arrivo a Venezia dell’Ispettore ma si arriva dritti verso un finale così così. Pensare poi che il grande segreto nascosto fosse il fatto che ad Emilio avessero tolto le zanne post-mortem mi è sembrato veramente poca cosa (bravo però Stivaletti, come sempre).
Un punto a favore della fotografia livida e dell’ambientazione rurale tipica avatiana.
Chiudo con una domanda a chi ha visto ed a chi vedrà questo film. Da più parti ho letto che questo di Pupi Avati è un attacco nei confronti della manipolazione dei religiosi ed un atto d’accusa al rifiuto della diversità. In pratica, secondo loro Emilio non era una figura demoniaca mentre i preti, monache e sacrestani se ne servivano per alimentare la paura del demonio e rafforzare il loro potere. Io credo di aver visto un altro film, un po’ più paranormale. Altrimenti che senso avrebbe l’apparizione della culla insaguinata, il pianto notturno della bambina ed la camera insistita sui dentoni del piccolo Carlo?
Secondo voi qual è la corretta lettura?

P.S.: concordo con Blu Petrolio su un difetto, enorme per un horror: non fa paura (neanche inquieta…)

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Questo è uno degli aspetti che ho definito irrisolti.Non tanto l’ultima inquadratura - il male è presente, e può assumere diverse incarnazioni - quanto il (falso?) flashback sulla scena della culla… perché il corpo della bambina rinvenuto nel finale non sembra mostrare i segni di quel massacro. È avvenuto o no? Se no come si spiega il flashback? E un altro aspetto: perché mai, se anche si fosse dimostrato che Emilio aveva sbranato la sorella, questo avrebbe dovuto scagionare Carlo dal suo delitto?

L’ho visto e mi è piaciuto molto nonostante gli abbia trovato una serie impressionante di difetti.

Personalmente l’ho trovato davvero brutto visivamente, con una fotografia che per i miei gusti è davvero orrenda, con quel suo aspetto quasi “metallico”. Poi sebbene ci siano stati diversi attori che mi hanno convinto in pieno (su tutti Capolicchio e la Caselli ma anche Cavina e persino Roncato) ho detestato il doppiaggio in parecchie scene (su tutti alcuni momenti della voce off del ragazzino durante l’interrogatorio).
Glisso poi su alcuni passaggi montati con l’accetta e su alcuni aberranti effetti tipo quello dello pseudo-ralenti durante il flashback del protagonista che veniva rinchiuso al buio da ragazzino oppure sulla culla insanguinata (roba inconcepibile, per me).
La scena iniziale per me è stata gestita come peggio non si poteva, goffa, meccanica, senza rispettare i tempi della suspense… Devo ammettere che mi aveva fatto temere il peggio.
E poi non ultimo devo dire che ho trovato modestissimi gli effetti di Stivaletti, specialmente tutto quello che riguarda i denti.

In ogni caso, detto questo, il film mi è piaciuto e non poco. Mi ha affascinato e catturato, l’ho seguito con attenzione e il finale mi ha a suo modo inquietato parecchio.
La storia è bella e forte, le musiche di Tommasi sono un degnissimo accompagnamento alla storia e non sono mera tappezzeria, ci sono diversi momenti che ho trovato preziosi, anche piccole cose tipo la scena in cui Carlo ruba l’ostia durante la prima comunione e si vede un rapido sguardo compiaciuto - e molto inquietante - da parte di Emilio. Una scena brevissima ma per me davvero riuscita.
Il cast dei ragazzini è ottimo anche se spesso quando parlano le voci suonano innaturali e forzate, quello che interpreta Emilio è davvero inquietante, un’ottima scelta col suo viso strano e anomalo. Il punto di forza è comunque il suo sguardo, non i dentoni alla Rami Malek.
È assolutamente imperfetto ma averne di film così…

Ho una domanda su una cosa che proprio non ho capito (sicuramente per mia ignoranza): ma perché il padre di Carlo andava a raccogliere bottiglie di piscio che poi versava in una piccola cisterna?

È detto esplicitamente che lo facesse per conto di una qualche industria farmaceutica. Se vuoi invece sapere quale fosse l’utilizzo da parte di quest’ultima… non ho le competenze per aiutarti.

Concordo grossomodo su tutto ciò che hai scritto, in particolare su alcuni effetti davvero poco riusciti.
La fotografia però l’ho apprezzata, ci vuole un po’ per abituarcisi ma trovo abbia un suo fascino.

Sì, ok l’industria farmaceutica ma… è il senso di fare un cocktailone di piscio che mi sfugge

Per quanto ne ho capito l’opzione paranormale e’ plausibile ma non necessaria per spiegare gli avvenimenti; e’ piu’ semplice pensare che il pianto sia solo una percezione errata del dipendente del ministero, per esempio; che Emilio sia solo una vittima del pregiudizio e non un assassino di neonati. La culla probabilmente l’ha fatta inserire il produttore (scherzo, ovviamente non ne ho idea :wink: ). Ma poi e’ fatta con la grafica al computer? Perche’ e’ venuto fuori un effetto orribile (nel senso brutto)! Mi chiedo se non si potesse fare con un bel po’ di sangue finto, c’era Stivaletti, mica l’ultimo arrivato agli effetti speciali! :frowning: Per me e’ questo il vero mistero inspiegabile! :slight_smile:

Un’altra cosa che non mi e’ piaciuta tanto sono gli esterni (Comacchio?). Il film e’ ambientato nel primo dopoguerra e gli interni rispecchiano un po’ la situazione economica che (immagino) si dovesse vivere in quel periodo: sono decadenti e malmessi. Talvolta gli esterni, invece, mostrano delle case tutte ristrutturate e persino con la facciata ridipinta in colori vivaci! I ponti di pietra con neanche un mattone scheggiato, pavimenti lastricati mai sconnessi, insomma un po’ poco realistico secondo me. Secondo me li si’ che si doveva usare un po’ di computer per “invecchiare” il tutto. Lasciare tutto cosi’ pulito e’ una cosa un po’ sciatta, secondo me. Poi, non conoscendo la zona, magari nel '52 era tutto una bomboniera, comunque il contrasto interni esterni stride in ogni caso.

Per il resto: per me gran bel film, il finale mi ha messo un’angoscia!!! :slight_smile:

Ciao!
C.


Non sono un medico e non capisco niente di medicina o farmacologia, ma, ho trovato questa pagina, che puo’ dare una spiegazione plausibile:

https://en.wikipedia.org/wiki/Gonadotropin_preparations

Pero’ li si dice che devono essere urine di donne in menopausa, quindi diciamo che gli autori si sono presi una certa licenza poetica. :slight_smile:

Ciao!
C.

Per come la vedo io: non si sa :slight_smile:

Non so se si possa scagionare dall’omicidio il ragazzino giacche’ non credo vi siano dubbi sul fatto che abbia ucciso, il compito del dipendente del ministero e’ quello di scagionare i chierici dall’aver indotto il bambino a compiere i gesti che lo hanno portato all’omicidio (questo per motivi di convenienza politica, come dice il sottosegretario all’inizio del film). La mia lettura e’: se emilio avesse ucciso la sorellina allora carlo (o il suo avvocato) avrebbe potuto sostenere di aver ucciso emilio per difendersi da un aggressione; un aggressione probabile perche’ giustificata da una predisposizione alla violenza da parte di emilio e non per paura che fosse il diavolo o un’altra entita’ malvagia come inculcato dalle suore: ispirate dal frate (haber) e -per motivi diversi :wink: - concetto confermato anche dal sagrestano; carlo stesso sostiene che il morto fosse il risultato di un accoppiamento innaturale con un maiale (se lo e’ inventato? Oppure glielo hanno detto?).

Siccome alla fine il risultato delle azioni del sagrestano potrebbe essere l’insabbiamento dell’omicidio della sorellina, se ne dedurrebbe che il diavolo ce l’aveva con la democrazia cristiana! :slight_smile:

Io la vedo cosi’, ma ovviamente sto solo giocando con l’immaginazione.

Ciao!
C.

Praticamente concordi con me su tutto… :smiley: (comunque anche a me ha fatto schifo la scena della culla digitalmente insanguinata)

Ho provato a fare delle riflessioni a mente fredda ma credo che il punto l’abbia centrato esattamente Blu Petrolio e cioè che si tratta di una storia troppo aperta. La diversità di opinioni fin qui lette rafforzano il concetto. Il punto è capire se sia una scelta precisa di Avati oppure l’incapacità di veicolare lo spettatore verso il proprio punto di vista. Dal mio profano punto di vista propendo per la seconda ipotesi e per questo motivo il film non mi è piaciuto più di tanto. Non è da buttare totalmente a mare ma quelle che sono ritenute imperfezioni passabili per i miei gusti invece sono una seria zavorra.

Avati comunque ha già parlato della possibilità di dare un seguito al film, scelta che, per me, non è necessaria.
A me sta bene così, un po’ irrisolto ma comunque inquietante.
Il finale del romanzo è completamente diverso, a quanto pare, ma non l’ho letto.

A me e’piaciuto tantissimo mi ha tenuto incollato alla sedia fino alla fine,ti aspetti il colpo di scena ma non proprio quello.
attori tutti bravissimi perfino Chicco secondo me, fotografia a volte stucchevole ma credibile musiche presenti ed inquietanti al punto giusto!
ma ci sono riferimenti a fati realmente accaduti secondo voi???

Visto ieri sera, nel complesso un buon film, purtroppo la sceneggiatura è quello che. La storia non è risolta, il finale totalmente inadeguato, tanto che ci vorrebbe un sequel…