Illusione (Alex Carmeno, 1984)

Si trova? Nel caso vale la pena di dargli un’occhiata?

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Ne era emersa su YouTube una registrazione da TV locale incompleta (un’ora circa). Molto curioso, una storia di sdoppiamento dell’anima, se non ricordo male.

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Ho fatto una veloce ricerca ma non trovo nulla, forse è stato eliminato da YouTube. Tu per caso all’epoca lo scaricasti?

Qui si parla un po’ del film:

Forse ho sbagliato stanza, ero convinto fosse un erotico…

No, purtroppo. Il canale lo avevano tirato giù perché probabilmente aveva caricato materiale coperto da copyright.

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Peccato!

Un film totalmente sconclusionato, senza capo né coda, ma ciò nonostante parecchio affascinante in diversi passaggi, sebbene ingenuo, imbarazzante e pretenzioso in altri.

Come dice il titolo si tratta di una storia a cavallo tra illusione e realtà, una realtà della quale i contorni sono così sfumati e flebili che non si riesce mai a capire cosa sia vero e cosa sia immaginato o sognato.

Inizio intrigante in oriente, in India. Una ragazza (Cinzia Monreale, musa del regista) sta per essere arsa viva su una pira. Il protagonista (Accornero) assiste a questo evento insieme ad una specie di doppelganger della malcapitata.
Poi l’uomo si risveglia, si ritrova a Torino, vaga per la città, va alle prove di una compagnia teatrale d’avanguardia, torna a casa, tenta la fuga verso paradisi artificiali ma la misteriosa donna ricompare, lo ritascina con sé in oriente, scompare, ricompare, scompare…
Dialoghi e monologhi esistenziali incomprensibili e grotteschi, continui salti spaziali tra Torino e l’India, rapporti tra i personaggi evanescenti ed inintellegibili, infiniti pedinamenti di camera negli ambienti cittadini.

Eppure come detto il film affascina, soprattutto nelle insolite e originali ambientazioni indiane, tra templi, strade trafficate, luoghi ameni, piscine all’aperto e via dicendo.

Se però volete provare a dare un senso a ciò che si svolge sotto i vostri occhi il mio consiglio è: lasciate perdere! :stuck_out_tongue_closed_eyes:

Segnalo per gli ausinofili lo zampino di Carlo Ausino, direttore della fotografia, operatore di macchina e montatore (editing realizzato in tandem con Carmeno stesso).

Una nota di merito per le intriganti e coinvolgenti musiche, tanto i brani new wawe che fanno da contrappunto alle scene torinesi tanto quelli orientaleggianti che accompagnano le sequenze indiane.

Visto che l’articolo che linkai nel mio precedente intervento [TorinoSette (supplemento de La Stampa) del 16 Marzo 2007 a firma di Steve Della Casa] non è più consultabile online, lo riporto qui di seguito ad uso e consumo dei posteri (grazie archive.org )