Si trova? Nel caso vale la pena di dargli un’occhiata?
Ne era emersa su YouTube una registrazione da TV locale incompleta (un’ora circa). Molto curioso, una storia di sdoppiamento dell’anima, se non ricordo male.
Ho fatto una veloce ricerca ma non trovo nulla, forse è stato eliminato da YouTube. Tu per caso all’epoca lo scaricasti?
Qui si parla un po’ del film:
Forse ho sbagliato stanza, ero convinto fosse un erotico…
No, purtroppo. Il canale lo avevano tirato giù perché probabilmente aveva caricato materiale coperto da copyright.
Peccato!
Un film totalmente sconclusionato, senza capo né coda, ma ciò nonostante parecchio affascinante in diversi passaggi, sebbene ingenuo, imbarazzante e pretenzioso in altri.
Come dice il titolo si tratta di una storia a cavallo tra illusione e realtà, una realtà della quale i contorni sono così sfumati e flebili che non si riesce mai a capire cosa sia vero e cosa sia immaginato o sognato.
Inizio intrigante in oriente, in India. Una ragazza (Cinzia Monreale, musa del regista) sta per essere arsa viva su una pira. Il protagonista (Accornero) assiste a questo evento insieme ad una specie di doppelganger della malcapitata.
Poi l’uomo si risveglia, si ritrova a Torino, vaga per la città, va alle prove di una compagnia teatrale d’avanguardia, torna a casa, tenta la fuga verso paradisi artificiali ma la misteriosa donna ricompare, lo ritascina con sé in oriente, scompare, ricompare, scompare…
Dialoghi e monologhi esistenziali incomprensibili e grotteschi, continui salti spaziali tra Torino e l’India, rapporti tra i personaggi evanescenti ed inintellegibili, infiniti pedinamenti di camera negli ambienti cittadini.
Eppure come detto il film affascina, soprattutto nelle insolite e originali ambientazioni indiane, tra templi, strade trafficate, luoghi ameni, piscine all’aperto e via dicendo.
Se però volete provare a dare un senso a ciò che si svolge sotto i vostri occhi il mio consiglio è: lasciate perdere!
Segnalo per gli ausinofili lo zampino di Carlo Ausino, direttore della fotografia, operatore di macchina e montatore (editing realizzato in tandem con Carmeno stesso).
Una nota di merito per le intriganti e coinvolgenti musiche, tanto i brani new wawe che fanno da contrappunto alle scene torinesi tanto quelli orientaleggianti che accompagnano le sequenze indiane.
Visto che l’articolo che linkai nel mio precedente intervento [TorinoSette (supplemento de La Stampa) del 16 Marzo 2007 a firma di Steve Della Casa] non è più consultabile online, lo riporto qui di seguito ad uso e consumo dei posteri (grazie archive.org )