Incidente ad Ascoli

Proprio ieri durante l’anniversario della morte di Nazzareno Filippini, si stava per sfiorare la tragedia, sfumata per pochi centimetri.
Dalla curva ascolana partiva infatti un razzo che colpiva alla fronte una sostenitrice blucerchiata. Il colpevole (un ragazzo di 16 anni) si è costituito poco dopo.
Io francamente sté cose non l’ho mai capite.
Che cazzo centrano i razzi, le bombe, le molotov, le lame, le sassate con gli ultras?
Io credo solo nelle coreografie, negli striscioni, nella voce, nel divertimento e negli scontri leali.

:wink: hai dimenticato gli scooter negli stadi

L’altro giorno ascoltavo una lucida disquisizione di Gigi Garanzini.
Sosteneva che è da tempo che non va più allo stadio, non solo per gli atti di violenza, ma anche per l’alto tasso di imbecillità dei cori che tocca sentire.
Alcune eccezioni ci sono. Mi ricordo di un tifoso anni fa che, con palla al piede di Beccalossi, urlava: “Evvai Beccalossi! scarteresti pure tua madre!!”. Oppure un altro, in inter-Lugano (partita per noi tristissima): “aggrédilo, aggrédilo”…
In conclusione, che dire: con rammarico condivido. Non è spocchia snobistica, perché a me il calcio piace vederlo allo stadio…ma purtroppo non si può quasi più.

è dai primi anni '70 che allo stadio succede di tutto,mi fanno ridere quelli che dicono non è più come 20 anni fa…ma de che? negli anni 80 andà a vede un derby e tornà a casa illesi era quasi un miracolo,nei primi anni '80 era talmente pericoloso venì all’olimpico che tranne i napoletani e pochisssimi altri nessun gruppo si avventurava(all’epoca nn esistevano le scorte,se annavi te dovevi difende da solo)…negli anni '70 sono state pochissime le volte che io e mio padre vedevamo interamente la partita ,di solito si usciva prima “inseguiti” dai lacrimogeni…a livello di sicurezza non c’è proprio paragone…cmq. l’episodio di ascoli è imbecille e vergognoso come quello successo quasi 30 anni fa a roma…nessuna attenuante,concordo con drugo…solo scontri leali

Vero, infatti io ho “nostalgia” dell’Italia anni '50-'60.Quando rivedo le inchieste di Ugo Gregoretti e i vari cine-documenti mi sembra che nell’ultimo cinquantennio l’italiano si sia imbarbarito parecchio. Non voglio fare un discorso da conservatore, di quello che dice “meglio prima che ora”, che in genere non mi appartiene, ma purtroppo è la verità. Il calcio è lo specchio di quello che siamo noi. Non c’è molta differenza tra il tifoso che ti insulta allo stadio e l’automobilista che ti bestemmia in faccia perché non sei scattato subito al verde.