Nel ragionamento di Mastella c’è un vizio logico: la recidiva andrebbe calcolata considerando l’intera pena oggetto dell’indulto ovvero i 3 anni dello sconto di pena. Tra due anni sapremo i reati commessi dai detenuti scarcerati da Mastella.
L’Italia ha inoltre un numero piuttosto basso di carcerati rispetto alla popolazione: il sovraffollamento è solo un problema strutturale, cioè riguardante il numero e la capienza delle carceri. Infine presenta un indice di permanenza (a due e tre anni) tra i più bassi del mondo.
Il Governo si appresta a varare misure punitive assai severe nei confronti della micro e bassa criminalità: è deleterio parificare questi fenomeni con la grande criminalità (da punire con la massima severità).
Ma soprattutto come verrà gestito il presumibile aumento dei detenuti?
Lui, Tony Brina, è in galera. Lei lo tradisce. Accecato dall’ira e dalla gelosia, Brina vorrebbe spezzare i cancelli di Poggioreale con la forza della vendetta perché le sue mani sono più potenti della mano di Dio e devono portare alla peccatrice una giusta e meritata morte.
Un uomo d’altri tempi, non come certi smidollati che si tengono le corna e si stanno pure zitti.
Plaudiamo dunque a Clemente Mastella che, con l’indulto, ha permesso a Brina e compagni di realizzare il proprio sogno e allo stesso tempo ha tutelato l’ambiente, incentivando l’eliminazione delle zoccole.
Mi viene in mente quello stupratore che, mentre usciva di galera, affermava: “Mastella sbaglia con l’indulto: quelli come me devono rimanere dentro”.
Poco tempo fa questa persona è stata rimessa in carcere, nuovamente per stupro. Mentre rientrava in galera ribadiva: “Glielo avevo detto a Mastella che quelli come me dovevano rimanere dentro!”.
il piano del 2000 sulla ristrutturazione dei 214 istituti di pena è rimasto un sogno
Carceri fuori norma, addio effetto indulto
Capienza già superata. In regola solo 4.763 celle su 28.828
«al nord il 60-70% dei crimini commessi dagli immigrati clandestini
«In Italia c’è un indulto quotidiano»
Manganelli: ci troviamo in una situazione di «indulto quotidiano in cui tutti parlano, ma nessuno fa
L’OMICIDIO AVVENNE NEL LUGLIO DEL 2002
Uccise la fidanzata con 22 coltellate: Jucker libero dopo 10 anni di carcere Indulto e sconti di pena: in primo grado era stato condannato a 30 anni
ok le carceri affollate, ma Jucker, per aver ucciso la fidanzata con 22 coltellate, in pratica si è fatto solo 10 anni: a sentire queste cose non vorrei dover dar ragione a Corona che dice che la sua condanna per estorsione è eccessiva :mad:
Ringrazia le leggi (incomprensibili, assurde, di merda) italiane: già aver “svicolato” l’ergastolo grazie a quella porcheria chiamata “rito abbreviato” era assurdo. Dopodichè, c’è stato il “patteggiamento in appello” (poi abolito, incredibile ma vero…) per cui i 30 anni sono diventati 16 (!!). Aggiungici (anzi, togli) 3 anni 3 dovuti all’indulto (orrore puro) e quell’altra vaccata dei 3 mesi 3 tolti per ogni anno per “buona condotta” (cazzo vuol dire, non l’ho ancora capito, e comunque è l’ennesimo schifo…), ed ecco che - allegria! - arriviamo a 10 anni effettivi di galera. E parliamo di un tizio che ha MACELLATO la fidanzata, e per questo avrebbe meritato la pubblica tortura ed esecuzione. Ma siamo in Italia, gente…