Jackson, l'ultimo show sarà un film: "This Is It"

L’ultimo spettacolo di Michael Jackson sarà un film. Il via libera definitivo a trasformare in un lungometraggio le diverse ore di ripresa fatte durante le prove del suo ultimo spettacolo è stato dato oggi da un giudice di Los Angeles, che ha accolto una domanda in tal senso presentata dalla casa di produzione dello show, la Aeg, e dalla Sony. “This Is It”, lo spettacolo che avrebbe dovuto debuttare a Londra e celebrare il grande ritorno del Re del Pop, sarà un film che uscirà nelle sale alla fine di ottobre e che offrirà ai tanti fans di Jackson le sue ultime immagini: le prove, le coreografie, le canzoni, gli arrangiamenti. Uno spettacolo inedito e postumo, dunque tale da richiamare un’attenzione che si prevede su scala mondiale.

“Il 30 ottobre il mondo sarà in prima fila per assistere all’ultimo spettacolo di Michael Jackson, con l’uscita di ‘This Is It’”, ha reso noto la Sony dai suoi studi di Hollywood, Per aggiudicarsi i diritti, la casa discografica ha raggiunto un accordo appunto con la casa di produzione dello spettacolo, l’Aeg. E non a caso ha diffuso il comunicato pochi minuti dopo che la Corte Superiore di Los Angeles ha dato il via libera all’accordo. Non è stata ufficialmente resa nota la cifra dell’accordo, che secondo indiscrezioni dovrebbe aggirarsi sui 60 milioni di dollari. Il film sarà una ‘prima’ di proporzioni mondiali anche perché Michael Jackson non aveva mai autorizzato la commercializzazione delle immagini dei suoi spettacoli. “This Is It” sarà prodotto “con l’appoggio totale del Fondo Michael Jackson - ha precisato la Sony nel suo comunicato - e comprenderà centinaia di ore di immagini delle prove e del backstage, girate in alta definizione e con la registrazione sonora in forma digitale”. La Corte Superiore di Los Angeles ha precisato che la decisione è stata presa in accordo con gli amministratori dei beni di Jackson e con la madre del cantante, Katherine. Il film sarà ‘confezionato’ da Kenny Ortega, il regista che ha girato le immagini delle prove. “Il mondo vedrà ciò che tutta la nostra squadra ha avuto modo di vivere, l’impegno totale, la passione e la creatività che Michael ha messo in questo progetto”, ha detto Ortega. Sarà “un omaggio alla vita del musicista” per onorare il quale, oltre a interviste inedite, saranno proposte anche immagini in forma tridimensionale.
(ANSA).

L’ho visto e, con mia grande sorpresa, mi è pure piaciuto.

Mi aspettavo un Michael Jackson mooooooolto più bollito e invece l’ho trovato quasi in forma, oserei dire.
Ballava e cantava in maniera decisamente convincente, io ero convinto che fosse una specie di relitto umano e invece sembrava davvero in condizione di sostenere uno spettacolo così impegnativo.

Il documentario è girato con un paio di camere HD e con una SD (e infatti quando vengono mostrate le immagini di quest’ultima il quadro si rimpicciolisce), è comunque una produzione relativamente povera per quello che riguarda le riprese, nel senso che se mai avessero filmato il concerto vero, qualora ci fosse stato, ci sarebbe stato uno spiego di mezzi molto più imponente. Però è comunque fatto bene, montato in maniera molto precisa e con una bella fotografia anche perché le luci dello spettacolo erano molto belle.

Nota di stramerito per la band che lo accompagna, assolutamente essenziale (batteria, percussioni, basso, 2 chitarre, tastiere + tromba) e formata da turnisti notevolissimi tra i quali c’è il solito Jonathan Moffett, batterista che ha suonato anche in Italia con Vasco Rossi ed altri ancora. C’è pure una chitarrista giovane e molto brava che hanno trovato su myspace e che hanno scritturato anche per la bella presenza. La band, neanche a dirlo, suona alla grande e mi ha stupito molto vedere come MJ fosse coinvolto a fondo negli arrangiamenti, dando sempre consigli più che pertinenti. Io ero convinto che fosse più simile ad un vegetale.

Notevole anche il corpo di ballo e bisogna anche dire che Jackson non sembrava affatto fuori posto, anzi…

Curioso (ma neanche tanto) che non c’è neanche un primo piano stretto di Jackson ma si intuisce comunque che il viso era davvero una maschera grottesca. Ai limiti del disturbante la sudditanza di chiunque nei suoi confronti e anche il suo continuo parlare di amore per la gente e la natura.
La cosa più spiazzante, però, è che spesso Michael Jackson è vestito come Gheddafi, guardare per credere.

Io ascolto tutt’altro genere di musica ma non ho mai avuto nulla contro MJ e devo dire che alla fine della fiera questo è un buon documentario, i suoi fan impazziranno vedendolo, chi invece lo guarda con il giusto distacco potrà vedere grandi musicisti, uno spettacolo visivamente ricco senza neanche essere troppo baracconesco e un cantante carismatico e inquietante che sta per morire e che sembra non saperlo.
Interessante, guardatelo!

In realtà molti fans accusano tutto il circus dietro questo film e le prove, pare che drogassero Michael per farlo ballare e cantare, quando invece avrebbe avuto bisogno di riposarsi:

http://www.this-is-not-it.com/en/campaign/testimonies

Beh, in effetti sembra costantemente drogato ma allora sembra anche che lo fosse in tutte le apparizioni pubbliche degli ultimi anni.