John Q. (N. Cassavetes, 2002)


http://www.imdb.com/title/tt0251160/

Non sarà un grande film (e infatti non lo è) però ha il grande merito di portare l’attenzione su un problema scomodo e drammatico come quello dell’impossibilità di avere cure mediche adeguate per tutti coloro che non hanno un’assicurazione che le copre tutte.
Il film infatti racconta la storia di John Q., un onesto operaio che all’improvviso si trova col figlio in punto di morte per colpa di una grave malformazione cardiaca. La sua assicurazione non copre le spese del trapianto di cuore di cui il bambino avrebbe urgente bisogno e, dopo essersi scontrato contro la burocrazia e le disumane logiche amministrative dell’ospedale, decide di portare l’attenzione sul suo caso barricandosi nell’ospedale con una pistola tenendo in ostaggio medici e pazienti.

Lo sviluppo della trama è abbastanza prevedibile (sappiamo tutti come andrà a finire) ma alla fine il film coinvolge e si guarda con piacere. Il cast è di primissimo livello, con ottimi attori anche in ruoli molto minori. Oltre all’ottimo Denzel Washington ci sono attori come James Woods, Robert Duvall, Anne Heche, Laura Harring, Ray Liotta e un obesissimo Ethan Supplee.
Nick Cassavetes non è certo come il padre ma ha abbastanza mestiere per girare un onesto film di denuncia sociale con una confezione dignitosissima.

Buono il dvd italiano della Warner che però ha i sottotitoli forzati (in italiano, unica opzione) sulla traccia inglese. La cosa strana è che è possibile vedere il film in italiano con sottotitoli forzati in inglese. Mah, strano per un dvd Warner.

Il dvd contiene anche diversi extra tra cui un documentario sulle assurdità delle assicurazioni sanitarie in America.

Lo ricordo anche io molto bello e coinvolgente specie nella parte della decisione finale di Denzelone.
Ottimamente raffigurata la figura del lavoratore americano che, di fatto, se non ha stabilito di spendere determinati soldi per una copertura assicurativa contro ogni tipo di malattia, rischia di trovarsi seriamente col culo per terra. Ce ne sarebbe da disquisire ma non penso sia questa la sede però lancio il titolo per il nuovo 3d : “Coperture assicurative e SSN negli U.S.A.” Eh?
Tornando al film a me è piaciuta tantissimo la parte dell’ospedale ma anche la parte precedente, dopo la quale il film decolla.
Bella la scena in cui Washington deve svendere piu roba possibile per racimolare i soldi (ricordo che mi fece quasi commuovere una scena di particolare umanità quando vende il suo pick up a un signore con barba e cappellino).
La cosa che invece non smette mai di divertirmi tutte le volte che ci penso è come l’idolo del figlio di Washington sia il pluri-Mr.Olympia Ronnie Coleman (Allora ancora sulla breccia prima dell’avvento di Cutler & Co.) , non proprio indicato come esempio di uomo-salute dall’ OMS per la sua massiccia assunzione di steroidi anabolizzanti in tutte le sue forme , ma concediamoglielo. Bella anche la pose di Washington in chiusura.
Il film merita.

Nel film comunque il problema di Denzel Washington era un po’ diverso.
Lui aveva un’assicurazione che in teoria avrebbe dovuto coprire ogni genere di spese mediche solo che, a sua insaputa, la compagnia aveva cambiato assicurazione prendendone una che costava meno. Questa nuova assicurazione non copriva le spese mediche del bambino perché Denzel Washington non lavorava a tempo pieno ma solo per 20 ore a settimana. Il problema è che lui comunque aveva un contratto da lavoratore a tempo pieno ma dato che c’era crisi e la fabbrica non lavorava a pieno regime era costretto a lavorare meno. Quindi era un lavorare full time che però lavorava solo 20 ore perché non c’era lavoro.

Secondo il film avrebbe potuto fare un ricorso ma sarebbe servito troppo tempo e con il bambino che stava per morire non era una soluzione accettabile.

Grazie per la spiegazione della gabola assicurativa. Sei sicuramente più fresco di visione di me :wink: