Kwaidan (M. Kobayashi, 1964)

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Molte volte mi lamento con me stesso di non aver film da guardare e ogni tanto capita qualcuno al cospetto delle mie mensole e si stupisce del fatto che ho un 2.38% dei DVD ancora siggillati, oggi ramentando sta cosa ho scoperto di avere tra i Criterion Collection un ottima edizione di Kwaidan ancora siggillatto che ora non lo è più.

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Poi guardo il film, un film come questo e mi chiedo come ho fatto a lasciarlo per 2 lunghi anni lì sulle mensole a invecchiare come una bottiglia di buon vino.

Kwaidan, in giapponese significa letteralmente “Scala” ma in questo caso va interpretato come “Storie anomale” “Storie di fantasmi” e questo è, 160 minuti divisi in 4 episodi che narrano leggende tradizionali della cultura giapponese, alcuni note alcune meno, anzi ritroveremo simboli ricorrenti che si possono vedere in opere più recenti, ve ne cito 2: capelli neri, tanti capelli neri, pozzi… e ho detto tutto.

1)Episodio “Black Hair” un samurai dopo la morte del suo padrone, vive con la moglie nella miseria, decide di abbandonare la moglie in cerca di un incarico più ambizioso, sposando la figlia di un ricco shogun, dopo pochi anni riscopre quanto era innamorato di sua moglie…

Storia di fantasmi classica, i più colti conosceranno il precedente Ugetsu Monogatari di Kenji Mizoguchi

2)Episodio “The woman in snow” 2 taglialegna durante una notte in tempesta si accampano dentro un rifugio, il più anziano muore per mano, anzi per fiato di una misteriosa dama bianca, pardon geisha bianca, il giovane continuerà la sua vita portandosi dietro questo segreto…

3)Episodio “Hoichi the earless” in un piccolo tempio buddista vive il giovane Hoichi un cantastorie, o meglio un cantaguerre cieco, bravo ma talmente bravo che attira persino l’attenzione di certi spiritelli che pretendono di averlo come animatore al cimitero ogni notte…
In questo episodio spicca la presenza di Takashi Shimura (Vivere, i 7 samurai) se vogliamo c’è anche un altro riferimento “Kurosawiano” ossia la coppia di contadini babaloni cacasotto stile “La fortezza nascosta” dai quali un certo George Lucas prendera ispirazioni per una certa saga, vedi R2D2 C3PO, sembrava assurdo anche a me, ma guardatevi “La fortezza nascosta” e capirete.

Bellissimo particolare di quest’ episodio, le scene in cui Hoichi suona il suo biwa (liuto esclusivo tipico dei cantastorie) narra le battaglie navali di due clan, ammetto di essermi guardato la scena 2 volte di seguito, la scena di battaglia di per sè è bellissima e veramente ben fatta in ogni suo piccolo particolare inframezzata da veri Ukiyo-e (quadrti-stampi giapponesi) e cantata in stile Noh (teatro giapponese).

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Altra nota di sto film, la scena in cui Hoichi viene protetto dagli spiriti con scritture sacre sul suo corpo è omaggiata anni dopo da John Milius in “Conan il barbaro”.

4)Episodio “In a Cup of Tea” agli inizi del '900 uno scrittore narra di una vecchia leggenda, un samurai bevendo una tazza di te, trova nel riflesso il volto di uno sconosciuto…

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Bon… spero buongustai tipo Green Jelly apprezzeranno questa mia pseudo recensione di questo capolavoro che straconsiglio a tutti e che mi vergogno di aver visto solo adesso.
La cosa che non si dimentica di sto film è la fotografia, il cielo non è mai il cielo che siamo abituati a vedere ma sempre un opera d’arte, un dipinto surreale incredibilmente reale nel contesto in cui viene presentato.

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Anche io l’ho visto che non è tanto, tipo l’anno scorso, dopo averlo lasciato decantare sullo scaffale perchè assumesse quel retrogusto vintage. Che dire, anche per me è un film molto bello, che trasuda giapponesità da tutti i pori. Il best episodio IMHO è il secondo, Woman in the Snow: la fotografia è sublime e tutto sembra sospeso nel tempo, come le favole che mia madre mi leggeva da piccolino…

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A livello visivo ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente poetico ed evocativo. Le storie, ispirazioni cinematografiche dai racconti di Lafcadio Hearn, sono classiche e ad effetto nell stesso tempo. Vera arte giapponese.

Il dvd Criterion aveva la versione internazionele, abbreviata. Il br invece è la versione originale di 183’. Presente anche nel dvd Raro, di qualità eccellente. E consigliata se non volete spendere troppo…

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Inutile dire che il film è un capolavoro del cinema mondiale, che andrebbe visto a priori da chiunque. Detto questo,
del film posseggo l’edizione Raro e quella Eureka, the masters of cinema.

Entrambe le edizioni contengono la medesima versione da 183 minuti.
L’unica differenza tra l’edizione Raro e quella Eureka è solo nella intro classica di quest’ultima.
Naturalmente le due edizioni, essendo l’una in NTSC e l’altra in PAL hanno un minutaggio diverso dovuto alla codifica.
L’Eureka, in formato NTSC, ha una durata di 3:03:01. L’edizione Raro, in PAL, 2:55:24.

purtroppo attualmente in Italia non c’è possibilità di scelta perché il DVD Raro è fuori catalogo :frowning:

Peccato, certi dvd della Raro sono chicche imperdibili, come questo in effetti.

Nota: il secondo episodio: “La donna della neve” (Yuki-onna), un’antica figura del folclore giapponese, è stato rifatto come film a sé stante da Tokuzo Tanaka nel 1968, con il titolo di Kaidan yukijorô (nome internazionale: Ghost story of the snow witch). Ho un dvd di importazione con sottotitoli in inglese.
Davvero uno splendido racconto, traposto magnificamente in entrambi i casi.

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L’ho rivisto recentemente dal dvd della A&R che si trova ancora in commercio, durata 183’, Kwaidan è certamente un capolavoro che ha ispirato tanti registi, come notava SWAT, tipo il Conan di Milius, probabilmente anche Kurosawa in Sogni vuole riprendere questo film antologico horror, infatti rifa’ la storia della donna delle nevi ed in un episodio presenta dei cieli artefatti e colorati, cosa che contraddistingue Kwaidan coi suoi particolari e artistici cieli pittati. Una pellicola da vedere assolutamente.

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E dire che non lo vedo da quando avevo aperto questo topic! E’ sicuramente arrivato il momento, classico film da vedere una fredda notte d’inverno.

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Recuperato sulla base dei vostri post. Indubbiamente un gran prodotto e comunque io quando vedo il logo TOHO all’inizio di un film ho sempre un pregiudizio positivo.
Non saprei dire quale episodio mi sia piaciuto di più, forse quello che mi ha colpito di meno è “In una Tazza di The”.
Fotografia da urlo nel secondo episodio ma mi ha colpito tanto quella della battaglia navale in “Hoichi Senza Orecchie” girata in interni.

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