L' Ultimo Treno Della Notte

So che è già stato annunciato altrove quindi non svelo nessun segreto: L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE uscirà in dvd in primavera.
Audio italiano e ricchi extra.

Speriamo gli extra siano più succulenti dell’edizione Blue Underground già in mio possesso. Edizione che tra l’altro conteneva già l’audio in italiano.

L’audio italiano è presente nel dvd giapponese della Trash Mountain. Il dvd della Blue Underground ha solo l’audio in inglese.

Spero sarà possibile correggere anche quelle due imperfezioni presenti nel master Trash Mountain di cui parlavamo tempo fa su msn

Attendo impaziente questa edizione del mio film preferito, soprattutto per gli extra. Nessuno conosce piccoli segreti e può anticipare qualcosa per aumentare la voglia di acquistarlo? Io lo farò a prescindere però… giusto cosi per prepararci. Grazie

A me questo film non piace per niente… l’idea è carina, ma gli attori fanno ridere e non mettono nessuna paura…

Dovevano fare paura?

A me paura ne metterebbero, tipi così.A incontrarli su un treno, in un vagone vuoto, gli molli il portafogli senza discutere. E poi Macha Meril è d’una perversione e un sadismo da far gelare il sangue, altro che ridere… uno dei film più violenti e disturbanti mai realizzati, per quel che mi riguarda.

Grandissima notizia.
Chi lo edita?

Neo Publishing insieme a Beatrice Cenci.

L’ho visto da poco perchè ho avuto il mio bel da fare a reperirlo…

Diverso da come me lo aspettavo.

La dolcezza del pezzo di Roussos m’ha lentamente conquistato.

Monaco in clima natalizio m’ha fatto venir voglia di visitarla.

Tutto quello che a cui si assiste una volta saliti sul treno m’ha disturbato.
Disturbato e ancora disturbato.
Il top del disagio lo si raggiunge forse quando il Lado mette in atto un doppio meccanismo voyeristico di notevole efficacia.
Fa assistere lo spettatore al Fabrizi che a sua volta assiste (passivamente prima, attivamente poi) al compimento della barbarie.
Trasferendo così su chi guarda parte della colpa del personaggio.

E quasi ci volesse far pagare la nostra colpa, il regista stesso non ci concede un’uscita felice da tale impiccio.

Paghiamo così un finale che non è per nulla catartico.
Anzi…che sublima del tutto l’ingiustizia protagonista della vicenda!
Abbatte con crudeltà le pedine ma lascia che la “mente”, l’epicentro e madre del male, se ne possa uscire impunita e con lo stesso piglio fiero, elegante e buon-borghese, con il quale era comparsa nella storia.

Un ottimo frantumastomaco.

(s)vengo… :rolleyes:

Per il film di Lado spero tanto in un master con titoli di testa in italiano (mi piace tanto veder scritto Enrico Maria Salerno il padre, Marina Berti la madre etc.).

Esce il 19 febbraio:

http://www.amazon.fr/dernier-train-nuit-Collector/dp/B000L42JY0

http://www.devildead.com/indexfilm.php3?FilmID=1386&langage=0

Concordo appieno. Il ricordo del film m’ha angosciato per giorni, tanto più che poco dopo ho pure preso un treno.

La copertina del dvd franzoso:

La cover è pazzesca. Lo comprerei solo per quella.

Segnalo come extra l’intervista al regista Aldo Lado e a Macha Méril:

“Commentaire audio par Aldo Lado (88’)
Interview d’Aldo Lado (20’)
Interview de Macha Méril (17’)
Fiche technique
Biographies
Filmographies
Galerie photos”

http://www.neopublishing.com:80/dvd.php?pdt_id=257

Ho visionato questo film la scorsa notte e devo dire che sono entusiasta del prodotto visionato. Mi spiego. In primis, l’ambientazione: l’intera pellicola mi sembra la versione visiva di un album dei New Trolls “F.S.”, dove attraverso 9 stupendi brani ci si sofferma su tutto il lato dolce e poetico del mondo ferroviario, mentre nel film in questione, la stazione è violenta, cinica, ma soprattutto perversa e senza speranze; il treno, in questo caso, risulta essere la simbologia di un male primordiale che inghiotte tutti senza possibilità di redenzione alcuna e che corre inarrestabile tra i 120 ed i 150 km/h, carico di vittime sacrificali e vittime occasionali. I vagoni del treno, che potremmo identificare con i suoi organi vitali, sono i veri protagonisti della pellicola; essi ci presentano uno spaccato dei più variegati status sociali ( i preti, l’emigrante, semplici passeggeri e normali famiglie borghesi e non ), così come vogliono celare la vera natura del male che, dietro un “velo” di apparente normalità (mi riferisco alla glaciale, ma bellissima Macha Meril), nascondono la ninfa sadico-sessuale che esploderà poi nelle scene più truci della pellicola. In secundis: il cast è stellare. Franco Fabrizi, forse nell’interpretazione più anomala del suo variegato percorso artistico, si cala, oltre alle braghe;) , perfettamente nel suo ruolo, creando inizialmente l’illusione di un personaggio silente, forse la possibile chiave di volta per sciogliere positivamente l’intreccio narrativo, ma invece…parteciperà anh’egli al macabro convivium sadico - sessuale orchestrato oltre che dalla mente, Macha Meril, anche da un Flavio Bucci strepitoso…che, a mio avviso, ricorda molto il Tomas Milian (in ogni caso, qualitativamente superiore) di Milano Odia, e il tossico-dipendente Gianfranco Grassi che con la sua armonica sulle note del maestro Morricone, si vuol probabilmente omaggiare Sergio Leone con il suo “C’era una volta il West”, dove il suono dell’armonica di Bronson voleva presagire la sua silente presenza; anche nel film di Lado viene ricreata una situazione molto simile quando le due ragazze iniziano a banchettare con “anatra all’arancia”. Altro fuoriclasse:Enrico Maria Salerno nei panni di uno stimato medico chirurgo, dipinge un personaggio gentile e disponibile, ma assolutamente fermo, glaciale e risoluto nella sua vendetta a colpi di fucile.. Chiaramente ispirato a “L’ultima casa a sinistra”, giudico il film di Lado nettamente superiore a quest’ultimo e non mi riferisco solo all’interpretazione superiore dei protagonisti, ma anche e soprattutto per la mancanza di quell’ironia che nel film di Craven era affidata ai siparietti dello sceriffo e del suo subalterno. Il tasso di violenza è altissimo vedi la sequenza, davvero impressionante, dello sverginamento di una delle ragazze a suon di molletta e che si concluderà con la sua morte e il finale, senza speranza con la Meril che la spunta, ricoprendosi il volto con il suo macabro velo di morte, , vuol simboleggiare un mondo in cui il male non è estirpabile.Dunque, un film essenziale nel filone “rape & revenge” e non. Attendo ora impaziente, l’edizione Neo Publishing che, come da voi gentilmente anticipato, promette ricchi extra.
P.S. chiaramente ispirato a questo film, il Dylan Dog Special n° 11: “Il treno dei dannati”.
Saluto tutti gli amici del Forum ringraziando per lo spazio concesso. Alla prossima by il Saggiatore

IL finale è senza speranza, d’accordo.
Ma

la sirena della polizia che si ode poco prima dei titoli di coda mentre la Meril si cala la veletta sul volto?

e

La telefonata di Fabrizi alla polizia, chiaramente girata in un secondo momento giusto per dare un minimo di sollievo allo spetattore e la speranza che i 3 fetentoni vengano arrestati?

La prima spoilerata da te citata è una cosa aggiunta per volontà dei produttori, come spesso accadeva coi thriller di Lado (vedi faccenda del finto prete in Chi l’ha vista morire?); sono d’accordo con chi giudica tale espediente una stronzata che snatura il finale ideato da Lado, ossia la cattiva la sfanga perchè ricca borghese protetta dalle convenzioni sociali.
Riguardo la telefonata anonima, mi pare che l’intento fosse un altro: denunciare l’ipocrisia di chi ha partecipato alle sevizie ma vuole lavarsi la coscienza (il tentativo di far identificare lo spettatore con Fabrizi è palese).

Arrivato oggi.

“Night train murders” e quindi titoli in lingua inglese. Interviste e commento in francese.

Bella l’edizione cartonata e la copertina italiana