La casa dei matti

Uno dei film recenti più belli che abbia visto in assoluto.
Già quando lo vidi al tempo dell’uscita in sala, nel 2002/2003 credo, mi piaque molto, oggi mi son preso il dvd e l’ho rivisto, e mi è piaciuto ancor di più.

E’ la storia dei degenti di un manicomio in inguscezia, regione della russia confinante con la cecenia, che allo scoppio della guerra viene bombardato e abbandonato dal personale di servizio. A quel punto tra i malati scatta l’anarchia più totale, ma in breve tempo i guerriglieri ceceni invadono lo stabile e ne fanno il loro campo base…

Mi ha davvero sorpreso il modo totalmente fedele e aderente alla realtà con cui vengono rappresentati i degenti degli ospedali psichiatrici nell’est europa: malati psichici e mentali vengono tenuti insieme a portatori di handicap fisici più o meno gravi, dagli spastici ai nani, schizofrenici e autistici e menomati vengono tenuti tutti insieme, nello stesso calderone, in un luogo dove non si cerca tanto una terapia per i malati quanto un modo per intrattenerli tenendoli isolati dalla società. Se da un lato il contatto umano tra dottore e paziente è molto maggiore rispetto a quello che avviene in occidente, dall’altro i pazienti più gravi spesso vengono trattati con inaudita ferocia, legati, abbandonati a sè stessi, minacciati psicologicamente, talvolta anche picchiati…
Il film trasmette tutto questo in maniera molto chiara, cristallina, al punto che ci si stupisce quasi che sia una cooproduzione russa, che la russia abbia permesso di rendere “pubblico” tutto questo.

Ma non finisce qui: le azioni di guerra e guerriglia, rappresentate in modo crudo hanno un fortissimo impatto, e spesso la narrazione si sofferma sui combattenti e sulla loro vita quotidiana, creando spunti di riflessione molto interessanti.

Si parla inoltre di amore.

E soprattutto tutto il film è attraversato da una vena surreale che spezza e sdrammatizza con un tempismo perfetto le scene più toste e indigeste, facendo in modo che nonostante spesso le immagini siano crude la visione resti sempre gradevole. In questo senso spettacolare è l’interpretazione di Bryan Adams, che si presta a un gioco metafilmico davvero sofisticato e gradevole, guadagnadosi la mia stima e il mio rispetto, di cui prima non godeva.

In questo film Konchalovsky dà davvero il meglio di sè!

Il dvd a livello del video è molto buono, anche se ogni tanto ci scappa qualche spuntinatura la compressione è perfetta. Lingua italiana e russa, disponibili però soltanto gli odiosi sottotitoli italiani per non udenti.