La città effimera (Emilia Pastorino, 1971)

Variazione sul tema sul discorso già affrontato l’anno precedente da Riccardo Napolitano con Messaggi per chi.

Qui ci si concentra sul bombardamento di messaggi, scritte ed immagini che ingombrano i muri e le vetrine della città, arrivando ad un sovraccarico tale di significante che tutto si confonde in un unico grande marasma, e si smarrisce così qualsiasi significato.
All’inizio il cortometraggio risulta un po’ scolastico e ripetitivo, poi però la potenza della colonna sonora e l’accelerazione del ritmo di montaggio lo rendono coinvolgente ed efficace.