La cura dal benessere - A cure for wellness (Gore Verbinski, 2017)

Ho appena visto quest’ultimo film horror di Verbinski, ambientato in una casa di cura nel cuore delle alpi svizzere. Nel complesso mi è piaciuto, anche se secondo me non è totalmente riuscito, c’è qualcosa che manca, e qualcosa poteva essere migliorato… Comunque la storia intrippa parecchio, ed è tutto vero quello che si scrive sul web: atmosfera da b-movie, richiami ad Argento, ecc. Peraltro è pur vera la somiglianza con Youth di Sorrentino.
Alcune scene sono davvero belle: l’infarto all’inizio, l’incidente con il cervo, e non male anche la masturbazione mentre Lockhart rischia di tirare le cuoia

Uscirà in dvd e bd il 25 agosto
https://www.amazon.it/cura-dal-benessere-Blu-ray/dp/B06XR9658G/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1497809898&sr=8-1&keywords=la+cura+del+benessere

Idea interessante e visivamente assai suggestivo. Secondo me frana di brutto nel finale, troppo “hammeriano” per il contesto.

Il trailer e la storia mi incuriosivano parecchio, ma poi in sala non sono andato a vederlo per un semplice motivo: 146’ di durata mi sembravano eccessivi. Opere simili non dovrebbero superare i 100’, innanzitutto per non “scazzare” lo spettatore…

Comunque ocio che il titolo italiano è, giustamente, “La cura DAL benessere”, non “DEL benessere”, come appunto dice il titolo originale.
È un errore che è apparso in gran parte delle recensioni italiane, tra l’altro.

Boh si, forse un po’ troppo prevedibile

Mah, dipende, ci sono film da 70 minuti che sono una palla mostruosa, questo scorre bene, devo dire

Vero, ho riportato male io il titolo. Comunque a guardare la trama, sarebbe più corretto “del”,
o “per il” perché in quel posto in teoria ci vanno per stare meglio, oppure ancora potrebbe essere corretto “dal” se si intende il benessere odierno come portatore di patologie.
Non si capisce una mazza di quello che ho scritto, lo so :smiley:

Sì, il minutaggio a volte può ingannare, e sono contento che in tal senso mi “tranquillizzi”, vuol dire che un’occhiata al film la darò volentieri. Che mi sembra di “gusto estetico” più europeo, anzichè yankee, e forse per questo è stato un netto flop commerciale. Ovunque…

Questo è il tipico film da vedere al cinema (io infatti l’ho visto lì). Son convinto, che se lo avessi guardato sul televisorino 32 pollici con annesso i rumori molesti dei vicini (ah, chi abita in ville isolate!) , lo avrei ridimensionato. Ma questo vale un po’ per tutti i film, solo che in questo caso vista la qualità della fotografia e della presenza di sequenze magniloquenti, il grande schermo è comunque da preferire.
PS: Anche a me il minutaggio spaventava, fortuna, che, come è stato detto, la pellicola scorre bene, per cui non ci si annoia mai.

Mi sembrava strano che Verbinski potesse dirigere qualcosa di inquietante e infatti il film è una baracconata che si affloscia mestamente col passare dei minuti.
Verbinski gira il tutto come se fosse ancora immerso nei suoi modesti film pirateschi, esagerando sotto ogni aspetto, dall’invadente musica fino a scene oniriche stantie e debolissime, passando per declamatorie esternazioni sul senso della vita.
Va riconosciuto al film di avere un buon ritmo e di non annoiare mai, ma tutto è tremendamente prevedibile e completamente insignificante:

l’identità del dottor Volmer e il suo vero rapporto con Hannah sono evidenti dopo pochi minuti; il rapporto con quanto accaduto 200 anni prima super telefonato; il fuoco purificatore che colpì la villa nel passato si capisce subito che si ripresenterà anche alla fine.

Flop annunciato e meritato.

Boh, magari Verbinski aveva delle mire autoriali, non saprei… a me il film, che ho preso come un divertissement, è piaciuto abbastanza.
Certamente non si trovano originalità né autorialità, tutto già visto in giro, però a me ha divertito.

Mi associo. Rispetto a tante schifezze che circolano, parlare di flop meritato mi pare veramente assurdo in questo caso. De gustibus, ovvio… che avesse mire da “cinema d’autore” è palese, e a dirla tutta torno a rinfacciargli di non aver avuto il coraggio di andare fino in fondo (vedi finale cesso).

Peraltro, la scena della masturbazione non è un po’ scafidiana? perlomeno esteticamente

Manco me la ricordo, figurati… :slight_smile:

Va bene che fa caldo, eh… :smiley: Te la ricordo io: quando, nella vasca, Lockhart rischia di annegarearriva l’infermiera e l’addetto al controllo si fa una raspa :smiley:

Oh, quella… l’avevo rimossa, scena un po’ così. Forzatamente grottesca, per me.


(Valuta che tu l’hai visto 'sto mese, io al cinema mesi fa)

Scena un po’ gratuita in effetti, barocca…

Boh magari nell’economia del racconto, grottesco e visionario di suo… però, appunto, non mi aveva colpito molto.

Sì, forse meritato non è il termine corretto. Diciamo flop prevedibile.


:smiley:

In qualche post successivo viene definita gratuita e barocca. Un po’ il mio stile :wink:

No, questo era riferito a Verbinski, non a te :slight_smile:
Il termine barocco poi non è appropriato, quello che volevo dire è che in questo caso, nel suo voler “buttarci dentro di tutto e di più” ci ha pure ficcato 'sta scena,
che nel contesto generale non ha proprio nessun senso.

Sì, ho capito, stavo scherzando. Già essere aggettivato capisci che è un onore :slight_smile:
Comunque anch’io, come Tuchulcha, l’avevo rimossa quella scena, ho dovuto pensarci su un attimo per ricordarmi quale fosse.

Eheh No ho tenuto a precisarlo, spesso solo scrivendo ci si fraintende facilmente, e non vorrei accadesse con te.:lobster:
Si, beh, la scena la si può dimenticare molto velocemente, con buona pace di Verbinski.