Filmone “antropologico” di Scola sulla vita di una famiglia vista con gli occhi del protagonista interpretato da Gassman, dalla sua nascita alla vecchiaia, una vicenda interamente svolta nella stessa casa (le uniche scene non interne sono quelle sull’uscio le volte che Fanny se ne va). Naturalmente è un film lento, i dialoghi, a mio avviso non sempre eccelsi, al contrario de La terrazza e C’eravamo tanto amati per dirne due, qui fanno da padrone e danno vita ad una serie di stati d’animo che sfociano poi sempre nella malinconia. Cameo recitato in italiano per Noiret (migliore scena del film), Castellitto inutile mentre Palmer e Dapporto senior, con poche battute, dominano facilmente la scena. In ogni caso è da vedere.
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