La festa di Halloween è nata in Sardegna?

Artisti e intellettuali dagli Usa nell’isola per un incontro di musica e culture
E si scopre che in Barbagia da secoli si intagliano zucche e i bimbi chiedono doni…
Halloween? In Sardegna sono certi
“La festa è nata sotto i nuraghi”

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/halloween-sardo/halloween-sardo/halloween-sardo.html

Attendiamo ovviamente altre delucidazioni da Giorgio Brass :cool:

Cacchio sì!
Io lo ripeto da secoli e nessun “continentale” mi prende sul serio! :-p
Adesso che però che sono arrivati due americani del cavolo e hanno scoperto l’acqua calda tutti stanno ad ascoltarli…

Sin da quand’ero piccolo ero solito andare con i miei amici a bussare alle porte del vicinato chiedendo “su mortu mortu” (che poi i soliti americani copioni hanno trasformato in “trick or treat”) e ricevendo in cambio dolcetti di ogni tipo (ma anche salsicce, bottiglie di vino, mirto e/o acquavite [“da portare ai genitori”, ci veniva detto] e persino mance in denaro contante).

Proprio ieri mia mamma (che sta a Nuoro) mi ha detto che stava preparando i dolcetti per i ragazzini che sarebbero venuti a bussare alla porta. È una tradizione vera, da noi nessuno bussa alla porta dicendo “dolcetto o scherzetto” ma dice fiero “su mortu mortu”.
Leggere mostruosità tipo “'Halloween barbaricino” mi procura l’orticaria.

Ho fatto “su mortu mortu” da quando avevo 8 anni ed è un ricordo bellissimo perché da noi è tradizione molto sentita.
Ricordo con nostalgia le sedute per spartirci il bottino (che in genere avvenivano nel mio garage o nel giardino di un amico) che finivano rigorosamente con una partita a calcetto (anche perché non andavamo in giro di notte ma di pomeriggio).

Insomma, l’ennesima prova che la Sardegna è sempre avanti a tutti!!!

Una pratica del genere esiste anche in Campania, nel Salernitano per essere precisi. Solo che si usa celebrare il giorno dei defunti, ossia il 2 Novembre. Qui in Italia la commemorazione dei defunti è sempre stata più sentita, come dimostra la tradizione siciliana di fare regali ai bambini in tale ricorrenza, sostenendo sia un dono dei morti. Un po’ come in Messico, dove tale ricorrenza comporta festeggiamenti con banchetti e preparazione di dolciumi a forma di teschio. E’ una cosa di noi latini, imho assai diversa da Ognissanti sebbene similitudini con l’Halloween celtico ci siano.

Comunque se oggi qualche moccioso francese viene a bussare alla mia porta dicendo il corrispettivo francese di “trick or treat” rischia delle sonore randellate.

La scena che mi si presenta alla mente è irresistibile: il moccioso che scappa urlante in mezzo alla strada, e tu in pigiama che lo rincorri a randellate imprecando in Francese coi sottotitoli italiani (“dolcetto un paio di palle, piscialetto cagacazzi che non sei altro! Vieni qui ti ho detto!!”)