La figura del dj nel 2011

Il verbo “suonare” (in italiano) è ancora più polisemantico del suo cuginetto anglosassone.

Porto un esempio.

Un bel dì anche io - proprio come Fedrico - ero in treno e stavo disquisendo di musica con un’amica di mia sorella (curioso perchè son figlio unico) quando lei mi fa: “Ma tu suoni ancora?”. E cari miei vi posso assicurare che non sono mai stato un musicista e che manco avevo mica dietro i piatti, i dischi o roba simile neh? :smiley:

In quanto ai “dj”… in giro si trova di tutto ma è indubbio che chi è pagato da un locale per “suonare” e riesce ad accontentare un fetta di pubblico, è altro rispetto a chi semplicemente accende un elettrodomestico.

Parecchi di questi ragassuoli che vedo nei locali milanesi, se non altro, se non altro hanno speso palanche di euro in anni di acquisto vinile/cd. Non si può negare che manchino di una certa cultura musicale. Poi ci sono diversi “gradini”. C’è chi è solo un “selector” (magari dai gusti raffinatissimi, però) e poi c’è chi segue una band rock’n’roll e spinna dischi dal vivo miscelando il suo lavoro con quello del chitarrista, del drummer etc. etc., proprio come riportato dall’energumeno un po’ più sopra.

C’è gente come Madonna che venera alcuni dj/producer e che li paga a suon di bilioni di dollari solo perchè gli infiocchettino l’ultimo suo pezzo. E siccome Madonna si cura gli affari suoi ed è pure molto brava a capire cosa “frutta” e cosa no, non credo che sia proprio tutta “aria fritta” 'sto lavoro di alcuni spinna-dischi.

Se frequentate un poco il mondo del drum & bass e roba simile, se frequentate quel mondo lì incrocerete pure gente che suona ed ama il jazz.

Non è - come ho già scritto prima - non è roba che si capisce facilmente se non si ha una certo bagaglio di cultura e vita da club.

Io poi pago lo scotto di essere vecchio ed infarcito di anni sessanta e settanta. E così, quando mi sono imbattuto nelle prime serate di techno dura e pura, ho esibito quello stesso genere di dubbio/sconforto che un “housettaro”, nato nei novanta, potrebbe provare quando mi becca in ginocchio davanti ad una esibizione a video di Janis Joplin.

E’ anche un fatto generazionale, di “suoni” ed “ambienti” con cui sei cresciuto. Chi ha 20-25 anni meno di me ed è venuto su con certe sonorità e magari s’è passato le vacanze andando al Pacha o al Co-cò-ric-chiò, ha metabolizzato tutta una serie di cose che sono un poco esterne alla mia cultura, alla mia scala valoriale ed ai miei gusti di “vecchio”.

Per molta di questa gente “giovane”, chi muove i dischi e si prodiga nel far muovere il culo ad una sala intiera, è visto come io potrei vedere un Tom Jones a Las Vegas o i Miracle Workers al Bloom.

Devo comunque dire - per onor del vero e della virtù di molti - che fra alcuni dj di “club” c’è una apertura mentale e conoscenza musicale sconosciuta a molti “rockettari”. Ne conosco personalmente uno che tiene in casa più vinili di garage (“garage rock” non “deep garage” eh?) lui di parecchi tizi intortatissimi con la psichedelia.

Come al solito non è che da una parte ci stanno i buoni e da un’altra i cattivi.

E non fate troppo l’errore di concentrare il vostro disappunto su un semplice “strumento”. Un piatto non è una chitarra etc. etc. Nemmeno un secchio è un pennello e pure c’è chi ha fatto dell’arte con l’action painting.

La nobiltà dello strumento è una cosa, la nobiltà del risultato un’altra neh?

E non siate sempre così rigidi neh? :smiley:

Debbo dire che il mio grado di apertura mentale è pari a quello dello specchietto automatico di un’Audi, né più né meno.

Ciò premesso, non dubito che gente che muove mandrie di persone che decidono di andare in quel postaccio di merda invece che in quello solo perché c’è lui a mettere su musica e non un altro, allora è evidente che un valore ci deve pur essere. Solo io non lo colgo, tutto qua.

Io però ero partito due miei conoscenti che di musica arrivano a conoscere forse i Pooh, ma dico forse.

Marcy sta’ pure certo che se qui dentro qualcuno si irrigidisce, è solo e soltanto per la tua presenza!!

tanto per non far mancare nulla al dibattito

è pure vero che ci sono dei dj tipo che so, fatboy slim per dire un nome che bene o male magari conoscono tutti, che nelle performanz live che faceva oggettivamente si potrebbe dire che “suonava” perchè non è che si limitava a mettere basi e poi cambiarle, ma emetteva suoni di suo mediante una moltitudine di accrocchi e cazzulli che riempivano mezzo palco dell’heiniekn jammin festival…

Il verbo “suonare” si usa da diverso tempo anche per i DJ, ormai e’ tardi perche’ prenda piede un altro termine e temo che ci terremo quello. D’altra parte non mi vengono in mente alternative plausibili, al limite “mixare” ma e’ bruttarello forte.
Va detto che ci sono artisti e gruppi, anche famosi, che quando suonano live non e’ che facciano molto di piu’ di un DJ, penso a tutta la scena elettronica tipo Underworld o Chemical Brothers, e anche che l’uso di basi registrate e’ diffuso ormai da decenni senza che nessuno si scandalizzi perche’ il gruppo non sta suonando tutto quel che si sente (penso ai Depeche Mode, ai Kraftwerk… o anche i Pink Floyd).

In linea di massima, comunque, se il locale e’ una discoteca l’artista che “suona” sara’ un DJ, mentre se e’ un locale di tipo diverso “suonera’” realmente qualche strumento, a meno che non abbia “dj” prima del nome o l’evento sia indicato come “dj set”. Sembra un’ovvieta’ ma e’ capitato anche a me di andare in un posto convinto di sentire un concerto e poi beccarmi un tipo che metteva su i dischi. Magari anche belli, ma se le aspettative sono di un certo tipo ci si rimane male.

Io le virgolette le metterei anche alla parola “artista” :slight_smile:

Comunque per me non ci sono cazzi.
Mettere dischi, mixarli o fare roba simile non ha nulla a che fare con il fatto di suonare uno strumento.

è come dire che un proiezionista gira i film.

[flash]http://www.youtube.com/v/k3EeiyPNRf8?fs=1[/flash]

Ma sai che inizialmente avevo scritto “il tipo che suona”? :slight_smile: L’ho cambiato appena prima di inviare…

Beh, in senso molto lato suonare uno strumento e fare il dj hanno in comune l’ottenere qualcosa di sonoro che risponde alle proprie intenzioni… un musicista crea direttamente la musica con le proprie mani, il dj partendo da musica di altri: e’ un po’ la differenza che ci puo’ essere fra un pittore ed un grafico che cura l’impaginazione di un catalogo d’arte, direi.