La fine del cinema?

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Sono andato a vedere l’ultimo spaccatutto di Nolan il mese scorso, Imax, cinema ovviamente pieno al 30% con la separazione. E mi sono chiesto, ma quanto può durare? Premetto che ormai non sono un amante del cinema, per lo meno per quello che è diventato, un posto dove la gente mangia quintali di schifezze in maniera rumorosa, controlla il cellulare durante il film (se non risponde addirittura) per cui alla fine i film preferisco guardarmeli a casa col mio proiettore. Ma certo, la magia della sala cinematografica è un’altra cosa, ma se penso a quando ho visto il reboot di Blade Runner, col tipo di fianco a me che per un’ora ha sgranocchiato un bidone di pop corn, poi si addormentato addosso a me, poi s’è svegliato e, non capendo più nulla della trama, ha cominciato a chattare su Whatsap. E comunque il punto è che il cinema sta morendo, e purtroppo lo vedo molto chiaramente nel mio ambiente lavorativo. L’ultima notizia è che la catena Cineworld, la seconda più grossa al mondo, s’è decisa a chiudere tutti i cinema in UK & US fino all’anno prossimo, con l’ennesimo posticipo del nuovo Bond come la classica goccia che traboccare il vaso fa:

Quanti film ormai sono usciti direttamente sulle piattaforme di streaming per cercare di fare cassa mentre i cinema sono chiusi? Questa pandemia avrà impatti epocali su un periodo di tempo molto più lungo di quanto ci si potesse immaginare all’inizio, vedi ad esempio lo spopolamento dei grandi centri urbani. Alcuni ipotizzano la fine dell’esperienza cinema (e ne aveva parlato De Niro durante il lockdown):

Lancio il sasso (e non nascondo la mano).

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Una volta il cinema era una necessità, ora tra home-video di alta gamma alla portata di tutti e le piattaforme streaming che più che proporre blockbuster in anteprima se li producono loro stessi, di questo passo. Non ci sarà da stupirsi se un giorno avremo un James Bond o un Nolan prodotti da netflix.
Aggiungici l’ebola syndome e bisogna ammettre che la scomparsa dei cinema sarà più che plausibile, si ridurranno drasticamente e diventeranno una cosa per hipster nostalgici e frignatori (di Jesolo e non).

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Certo c’è un aspetto legato al tipo di fruizione dei lungometraggi, che per una serie di motivi si stanno spostando dalle sale ai salotti, come giustamente fai notare tu.
C’è anche secondo me un aspetto non secondario (se non proprio il principale) che è la crescita continua delle serie, che per forza di cose va a scapito dei film classici, dato che il tempo che le persone hanno è una quantità finita.
Bel tema comunque, bravo :kissing_heart:

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A me piace ancora andare in sala, è un modo per staccare dal mondo esterno (cellulare rigorosamente spento durante la proiezione) e mi riporta nostalgicamente ai Sabato pomeriggio adolescenziali quando andare al cine era un’avventura. Vero è che oramai fra home video e streaming la concorrenza è tanta, poi la scelta suicida delle majors di far slittare di un anno i titoli più gettonati per tema di nuovi lockdown è un’ulteriore mazzata. Non so, in questo periodo sto andando comunque e spettatori ne vedo, anche se scelgo i giorni feriali per evitare eventuali affollamenti e quindi bisognerebbe valutare l’affluenza nei weekend. Di sicuro il calo di pubblico c’è stato. Non credo che scompariranno, vuoi o non vuoi resta comunque un luogo di svago; probabile che la situazione lascerà comunque meno danneggiate le catene di multiplex, mentre i pochi esercenti indipendenti difficilmente potranno sopravvivere, a meno di non riconvertire le loro programmazioni e diventare cine d’essai che hanno un pubblico a parte rispetto a quello mainstream. Però, già adesso devo dire che i titoli più interessanti di determinati generi come, che so, l’horror (per citarne uno a me caro) spesso approdano direttamente in streaming o DVD/ bluray, menttre in sala ti appioppano le robe più terra terra (accadeva già prima dell’emergenza). Qualcosa poi approdava lo stesso, vedi Us o Brightburn… ora come ora, la mancanza di titoli “forti” mi sta invogliando ad andare a vedere cose meno pubblicizzate, se se la giocano bene la forzata latitanza di concorrenza blockbuster potrebbe avvantaggiare i film indipendenti che alla fine qualcosa le sale devono proporre e il pubblico s’accontenta. Chissà…

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A me mancherà l’idea di @Renato e @Venticello vestiti in drag che vanno a vedere the Rocky horror picture show lanciando preservativi e carta igienica contro lo schermo. A parte questo, non faccio fatica a credere che il lockdown abbia accelerato un trend che era iniziato da mò, e che la sala cinematografica sia destinata a diventare un cimelio per nostalgici, tipo la sala giochi. Peraltro, facessero film meno lunghi la gente si romperebbe meno le palle e starebbe di meno al cellulare.

Mai andato in vita mia a vedere il RHPS vestito da coglione per urlare e tirare popcorn verso lo schermo. Per come la vedo io, un film si guarda in silenzio, se no stai a casa tua.

Motivo per il quale sono stato al cinema 3 volte negli ultimi 3 anni. Il Covid da questo punto di vista non mi ha creato nessun problema, debbo dire.

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La gente messaggia pure se il film dura 70 minuti scarsi, da chi credi che abbiano preso gli allievi che in classe giocano col telefonino invece di seguire la lezione? Da quei lobotomizzati di mami e papi, che fan così pure a casa davanti alla tele.

Semmai sarebbe da sottolineare il fenomeno a livello locale: vuoi o non vuoi siamo influenzati dal cinema americano mainstream, è quello che la gente va a vedere. Se negli U.S.A. dove la pandemia sta facendo ancora più danni che da noi l’industria cinematografica decreterà l’abbandono delle sale e la visione in streaming, saremo costretti a una scelta: adeguarci e chiudere anche da noi o lasciare i cinema come moda per appassionati, in altre parole ci saranno solo cineclub dove andare a vedere film polacchi o coreani sottotitolati mentre cinecomix e e in generale film popolari andranno su Netflix, Sky eccetera. Grossa incognita per quegli autori come i Coen e Scorsese che ultimamente han ripiegato sui capitali Netflix perché Hollywood i loro film non li finanzia più.

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D’accordo sul silenzio, ma RHPS al Cinema Mexico era un’esperienza a parte, la gente ci andava apposta per quello. Come al BIFFF di Bruxelles, il pubblico accompagna sempre la proiezione (per lo meno all’inizio) con incitamenti da stadio.

Lo so lo so. Niente in contrario, ma io mi tengo alla larga da 'ste pupazzate.

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Per qualche ragione ricordavo che oltre a @Venticello ci andassi pure tu. Scusa.

Non credo che stiamo andando incontro alla fine del cinema in sala ma sicuramente siamo in una fase di scrematura numerica analoga a quelle viste a partire dai tardi anni ‘70. In Italia il processo di asciugatura com’è noto è legato alla nascita delle TV private, alla diffusione massiccia dell’HV ed all’introduzione delle multisale. Oggi la nuova pietra miliare è data dalle streaming TV che hanno rotto completamente la barriera che separava la produzione dalla diffusione dei contenuti e che creano quindi film con una filosofia ‘pro domo loro’. Il moderno processo di digitalizzazione ha spinto verso la diffusione del “tutto e subito” per cui perdere tempo per un qualcosa che si può fare senza spostarsi non è ritenuto conveniente. Soprattutto poi se si deve fare i conti con l’acclarato imbarbarimento dello spettatore cinematografico. Per me che sono andato in cinema nei quali c’era feccia vera e tanto fumo che non si vedeva lo schermo è un po’ un ritorno alle origini ma non per questo mi urta di meno. Ciò nonostante adoro ancora vedere un film su un grande schermo quale io non avrò mai, con un audio che non deve farmi preoccupare dei vicini ed in una sala buia nel quale non avrò il tic di andare a controllare il cellulare. Sono contento che i miei figli ed i loro amici la pensino come me e questo mi fa pensare che il fenomeno non è destinato a morire (almeno per ora).

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No problema.

A dire la verità credo che @Venticello sia stato uno dei tanti che mi aveva invitato, a vedere il Rocky al cinema, ma ho cortesemente declinato.

onestamente sento più la nostalgia del cinema di com’era 20 anni fa (ovvero luogo sacro ove vedere e godersi appieno i film) rispetto a quello di oggi (multisale che ospitano platee di ragazzi sempre più maleducati e chiacchieroni armati di smartphone luminosissimi). Effettivamente è un dato oggettivo che al giorno d’oggi una buona buonissima fetta di pubblico oramai predilige più le serie TV dei film.
In base alla mia idea il cinema non finirà, al contrario cambierà, offrendo la possibilità ai film indipendenti di aver una certa visibilità, giacché bisogna fare i conti con la concorrenza di Netflix diventato anche demiurgo cinematografico.

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A parte la pandemia che allontana molti dalla sala, con i miei familiari invece ci andiamo assistendo purtroppo sempre e comunque con tristezza a poche presenze in loco, il fascino del luogo fisico cinema (pur adeguato ai tempi) è insostituibile… :writing_hand:

Sta a noi reincrementare la sala, appena si può…
…e credo, saremo in ottima compagnia perchè gli amanti del cine sono ancora tanti… :wink:

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Anche su wikipedia una pagina per l’argomento:

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E intanto, mentre all’estero c’è una certa ripresa, in Italia affonda ulteriormente:

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Il fatto che alternino un periodo con tre-quattro titoli interessanti a mesi di calma piatta onestamente non aiuta. Almeno, per i miei gusti è così.

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