La fine è il mio inizio(la vita di Tiziano terzani).

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Toccante film con un grande grandissimo Bruno Ganz sulla vita e la scelta di vita,sopratutto, di Tiziano Terzani qui raccontato anche tramite gli occhi del figlio Folco.
Spesso son scese lacrime di gioia nel sapere che si può essere sereni e felici anche se prossimi alla morte come Tiziano, un uomo che almeno credo, negli ultimi anni della sua intensa vita, abbia capito il senso del perchè siamo qui.
Forse devi poter morire per capire perchè hai vissuto.
Da stravedere.

Ne ho sentito parlare molto bene in una trasmissione radiofonica.
Dovrei vederlo a breve

e’ tratto da questo???

http://www.facebook.com/pages/La-fine-è-il-mio-inizio/216004971746185?ref=ts&sk=wall

Jess…

Visto questa sera e confermo assolutamente le impressioni positive.
Un film semplice , poetico , commovente ed incredibilmente forte.
Con dei bravissimi Ganz e Germano - quest’ultimo sicuramente tra gli attori giovani italiani più interessanti -e un incantevole natura Toscana a fare da cornice. Molto bella la stazione ferroviaria che si vede all’arrivo di Folco al paese natio.
Da vedere, lascia parecchio rasserenati ed in pace.

la stazione della ferrovia e’ quella di Pracchia, un bellissimo paesino incastonato nell’appennino pistoiese/bolognese, e Terzani abitava all’Orsigna, poco lontano da li.

Il film e’ tratto dall’ultimo, meraviglioso libro “La fine e’ il mio inizio” dove un Tiziano Terzani ormai vecchio e prossimo alla fine racconta la sua vita al figlio Folco, analizzando la sua vita dai suoi esordi come giornalista durante la guerra del Vietnam, ai grandi mutamenti sociali e politici che ha assistito in 30 anni di vita in Asia, la scoperta della malattia, la decisione di abbandonare il mestiere di giornalista e ritirarsi in meditazione sull’Himalaya…

molti conoscono Terzani per questo libro, spesso viene citato come un santone della pace, un guru della non violenza, ma mi sembra una visione alquanto limitata e superficiale. E’ stato uno dei massimi e piu rigorosi giornalisti del XX secolo, ha assistito di persona agli orrori delle guerre in Vietnam e alla follia Polpottiana in Cambogia, la morte di Mao e gli orrori della rivoluzione culturale cinese prima (suo figlio Folco da bambino fu mandato a studiare in una scuola cinese di Pechino e le critiche mosse a tale sistema gli costarono l’espulsione dal paese), l’Asia che cambia e perde le sue antiche tradizioni in nome di una economia di mercato sempre piu spersonalizzata e alienante…

non si puo’ capire Terzani o non si puo’ ridurre Terzani alla figura di un mero guru della pace se prima non si leggono le sue opere precedenti come “Fantasmi”, “Pelle di leopardo”, “In Asia” e soprattutto “Un indovino mi disse”…solo dopo aver letto questi libri, testimonianze eccezionali di giornalismo appassionato e drammatico attraverso l’Asia anche piu remota e sconosciuta, alla ricerca di drammi e storie di un continente sottoposto a mutazioni incredibili e violente, dove i grandi eventi vengono spesso visti dal punto di vista del popolo e della gente semplice, allora possiamo capire tutta la filosofia e la poetica di “La fine e’ il mio inizio”, la fine di un commovente percorso umano naturale e ovvio, per certi casi, dopo 30 anni di speranze, delusioni, rivoluzioni tradite e massacri perpetuati da nuovi liberatori e nuovi leader, attraverso un continente che cambia, muore e rimane sempre uguale nelle sue immutabili ingiustizie sociali mentre piano piano la cultura antica viene spazzata via da un modernismo ancor piu insidioso e alienante.

Il film e’ fedelissimo al libro, a cominciare da Bruno Ganz, veramente identico al vero Tiziano Terzani…l’unica cosa che non mi e’ piaciuta e’ stato il doppiaggio…

e pensare che TT e’ molto piu’ famoso all’estero (in Germania soprattutto, dove ha pubblicato gran parte dei suoi articoli, su Der Spiegel) ma anche qui in Turchia,a Istambul, dove mi sto preparando ad attraversare tutta l’Asia in scooter, nella pensione dove sono, c’e’ il suo “In Asia” in lingua inglese…e’ stata una sorpresa bellissima