La fontanella e Craxi

Anche perché la fontana non era riuscito a portarsela…:smiley:

Questa della fontana è una delle tante leggende metropolitane. Craxi, come risulta anche dalle più che scupolose indagini della magistrature, non sottrasse alla citta di Milano alcuna fontana. Questo, per la storia e per la cronaca, te lo dice, senza timore di smentita, uno che ha ®iniziato a fare politica attiva perché contrario alle leggi proibizioniste sulla droga improvvidamente caldeggiate da Craxi.

Cos’è sta storia della fontana?

Lo so Franco, fu trovata anni fa a Milano, abbandonata in un deposito. Però è una leggenda metropolitana divertente, creduta vera da molti perché verosimile rispetto alla fibra morale del cinghialone. :slight_smile:

Se ti ricordi il clima di quegli anni, la storiella, rivelatasi poi inventata di sana piana, non era proprio il massimo del divertimento…

Sisisisi, d’accordo. Però, visto il destinatario, a mio avviso la storiella, pur bufala, ci stava tutta. Per dire, ero a Milano, ma fossi stato a Roma sarei andato al Rapahel con un po’ di monetine…:mad:

Ma quali monetine…
Onore a Bettino Craxi, per quello che ha passato.

Viste a quasi tre lustri distanza, quelle monetine non fanno altro che moltiplicare la statura di Bettino Craxi di fronte ai suoi sguaiati contestatori.
Di quest’episodio ignobile esiste una cronaca molto bella, scritta da Enzo Bettiza in un suo libro (Mostri sacri), con Craxi che si scusa con gli ospiti dell’albergo per il disagi provocati dagli scalmanati lanciatori di monetine.

Chissà quanti di quei contestatori lo avevano un tempo votato e acclamato…Piazzale Loreto docet,guai ai vinti eccetera.

Dubito: erano in maggioranza militanti dei ds, ivi confluiti da un comizio di Achille Occhetto che si era svolto in una piazza adiacente, cui si aggiunsero per l’occasione militanti del vecchio Msi.

Di questo passo fra un po’ si rivaluta anche Mastella…o tempora, o mores.
Vabbè, torniamo a parlare di dittatori africani, lasciamo stare i ducetti nostri…

Personalmente ritengo che il ducetto socialista dovesse affrontare il processo e pagare per le sue malversazioni.Ciò non toglie che umanamente meritasse un po’ più di rispetto,avrei voluto vedere quei cialtroni a tirare monete contro Totò Riina.Fu una cosa vile e spregevole,da cittadino italiano ho sempre preferito la giustizia al linciaggio.Non si tratta di rivalutare,ma di pretendere un po’ di decenza.

Sì, è meglio, siamo OT.
E anche perché, perdonami Almayer, paragonare Craxi a Mastella significa avere conoscenze molto confuse sulla storia italiana degli ultimi 20 anni.

Appunto: che diavolo c’entra Mastella con Craxi?
Craxi nel suo crepuscolo fu personaggio tragico, Mastella può al massimo ambire ad essere personaggio comico, un Fregoli in salsa democrista.

Memorabile il Mastellone quando inveiva contro gli addetti alla sicurezza a non ricordo quale convegno politico estero:“She’s my wife.CHE CAZZO FATE?!?”.Impagabile.:smiley:

Era per dire, so benissimo che c’entran poco. A mio avviso c’è un eccesso di rivalutazione. Ormai rivalutiamo cinghialone, fra un po’ si rivaluterà anche uno come Mastella, questo era il senso. Secondo me non c’è nulla, ma proprio nulla, da rivalutare in Craxi. Ha seminato vento e raccolto tempesta, è scappato ed è morto latitante. Non mi sembra un personaggio da rivalutare.

personalmente sulla questione sono più che d’accordo con almayal e tuchulcha

il sistema mazzettaro di cui il cinghialone se non il fautore ne è stato l’icona è stato ributtante… forse il sistema vige ancora, sicuramente il cinghialone non è stato l’unico a usufruirne e neanche forse il peggiore, ma è una cosa di secondo piano

ma ve li ricordate lo sfarzo e lo sfavillio dei congressi psi e dc degli anni d’oro… i laser, le scenografie, i clown e le ballerine, tutto pagato con le creste sulle tac e le carrozze delle ferrovie, chiunque seppure vagamente ha avuto a che fare con quel sistema sa bene come funzionava la tariffa di qualsiasi commessa pubblica… e per questo trovo ci sia veramente poco da rivalutare

col tempo piuttosto mi sono ritrovato a rivalutare un andreotti, che ha subito un processo parecchio più infamante di quello che aspettava craxi e lo ha affrontato senza battere ciglio, e sulla cui verità giudiziale si può essere d’accordo o meno, ma che però l’ha visto vincitore, anzi stra-vincitore, sul piano morale, storico e mediatico…

All’ippodromo di Milano coi cani di Trussardi (che poi farà divise ed interni Alitalia)…
La piramide mediatica al congresso del portello, con cicciopotamo Ferrara che si sbraccia per il suo padrone…

col tempo piuttosto mi sono ritrovato a rivalutare un andreotti, che ha subito un processo parecchio più infamante di quello che aspettava craxi e lo ha affrontato senza battere ciglio, e sulla cui verità giudiziale si può essere d’accordo o meno, ma che però l’ha visto vincitore, anzi stra-vincitore, sul piano morale, storico e mediatico…

Eh sì, duole a dirlo ma è così.

C’è tuttavia una differenza, di non poco conto, tra Andreotti e Craxi. Il longevo uomo politico democristiano, pur essendo stato trascinato sul banco degli imputati, non ha mai avuto un mandato di arresto che gli pendesse, a mo’ di spada di Damocle, sopra la testa.
Marco Pannella, in un memorabile discorso parlamentare, invitò l’amico Bettino a non sottrarsi al giudizio dei giudici milanesi, ma l’ex presidente del Consiglio non ascoltò il consiglio e preferì, per non essere privato della libertà, la via dell’esilio (o della fuga, come dissero e dicono altri).
Sulla tomba di Bettino Craxi, ad Hammamet, una lapide recita: “La mia vita è la mia libertà”.
Come dargli torto, soprattutto a fronte di un uso, a dir poco spregiudicato, della carcerazione preventiva da parte di molti magistrati?

Forse è troppo pretendere da quelli che dovrebbero essere grandi uomini, che agiscano da grandi uomini, e vadano incontro al loro destino come tali?

Non è una domanda retorica giuro, però ricordo ancora la bile che le immagini del Craxi “sofferente” in Tunisia mi faceva salire, e si che ero giovincello.