La notte del mio primo amore

di Alessandro Pambianco.
Visto ieri sera al cinema: incredibile, un film di genere italiano!
Ebbene si, si tratta di un thriller-horror infarcito di molti rimandi ai nostri film degli anni 70 e alle pietre miliari dell’horror americano (Non aprite quella porta su tutti).
L’uso delle soggettive riconduce a Dario Argento, che tra l’altro viene citato anche nel nome della villa dove è ambientato gran parte del film, Villa Argento.
Il film è una produzione completamente indipendente della PARS Film, che ha come obiettivo il rilancio del cinema di genere in Italia, girato da attori non professionisti.
E’ un film semi-artigianale ma con idee. E’ un film che vi consiglio vivamente (anche se non penso sarà facilissimo trovarlo ovunque nelle sale).
Per saperne di più:
http://www.lanottedelmioprimoamore.it/

Amici che l’hanno visto mi hanno detto che la fotografia notturna è disastrosa. Dicono che parecchie scene sono totalmente nere.
Confermi?

Confermo, confermo. In effetti la fotografia è quello che è…
Un’altra cosa che dà abbastanza fastidio è lo schermo" ballonzolante", quasi tutto il film è girato-male- con una macchina a mano (ah, se ci fosse stato Bava o Aristide…).
Diciamo che, da un punto di vista tecnico, non è certo un film professionale…
Io darei voto 7 per l’impegno e le idee, per il coraggio che hanno avuto nel farlo uscire un bel 9, per la tecnica un 4.

Già un bel coraggio a far uscire ste schifezze, come se non fosse già abbastanza logora l’immagine del nuovo cinema italiano. La recitazione è da oratorio, ma dove li prendono sti attori da Maria De Filippi? Anche la storiella imbastita sulla ragazzina non è per niente originale. E poi, ma è mai possibile che nelle nuove leve non ci sia uno ma dico un attore con la faccia che spacchi un po’ lo schermo? E il titolo che vorrebbe richiamare? Che senso ha il primo amore ha con la notte? Che fosse stato inizialmente “La notte della prima volta che ho fatto l’amore” e poi l’hanno accorciato? Oppure “La notte COL mio primo amore”? Allora perchè non “Il tempo delle pere”? Secondo me è una becera manovra commerciale altrochè cinema coraggioso …Money for Nothing :gianmaria

Qualcuno sa in quante copie è uscito?
Una persona attendibile e vicina ai realizzatori del film mi ha detto una cifra che francamente mi sembra esagerata.

100 copie. Tantissime.
Anche a me sembra un’esagerazione, ma i dati mi sono stati confermati da Mediafilm e regista.
Tra l’altro, per chi non avesse ancora visto il film, sarà proiettato il 22 agosto e presentato dallo stesso Pambianco insieme a “pezzi” di cast e troupe, in occasione dell’Anteprima PesarHorrorFest. Rimandovi all’apposito topic.

Allora il mio amico diceva il vero…

100 copie sono davvero troppe, ma proprio tantissime.
Sia per il film in sé che per il periodo in cui esce.
Follia pura…

Mah…Federico…non posso che essere d’accordo con te. Mettiamo pure che La notte del mio primo amore non sia un cavallo balzano (per me non lo è, pur non essendo certo Varenne) e che la Mediafilm ci creda molto, ma puntare tutto su questo film in questo particolare momento stagionale… :rolleyes:

100 copie, confermo anche io. Conosco lo sceneggiatore, ci scambiamo spesso film, è un grande appassionato di film di genere italiano, specie Horror e Polizieschi. Proprio domani viene a casa mia, gli voglio far vedere qualcosa di Bianchini.
Da quel che so la sceneggiatura ha subito qualche sfoltita in alcune parti, anche l’idea iniziale dell’assassino è stata modificata.
Il film l’ho visto tempo fa a casa sua, con tutti i pregi e difetti da voi esposti.

E ci credono sì, hanno scelto il momento giusto, è ancora estate, l’horror tira di più, meglio se teenageriale, e poi son passate settimane dalla prima di “Silent Hill”, bisogna aspettare per il prossimo “Le Colline…” e in questo frangente cercano di riempire il vuoto lasciato dalle major con sto filmozzo. Mica fessi!

Mah, onestamente credo che sia un’altra la motivazione: in questo periodo latitano i “filmoni” e, di conseguenza, c’è più spazio per i film minori.
Voglio aggiungere una cosa al mio discorso:
non è Varenne, e ha tantissimi limiti, molto evidenti, però è un film coraggioso, e di questo bisogna darne atto. Nel panorama desolante del cinema italiano degli ultimi due decenni (almeno), dove imperano gli intellettualoidi, un tentativo di cambiamento-seppur realizzato in modo artigianale- è solamente da applaudire.

Non l’ho visto su grande schermo, però il mio amico mi ha detto che a suo parere perde un pò, in quanto, appunto, tecnica e mezzi a disposizione non erano propriamente da “sala”

Dico solo che il film,qui a TS,ha “retto” la bellezza di 3 giorni…Titolo,manifesto e facce dei cosiddetti attori mi son bastati per farmi passare la benchè minima voglia di vederlo.

Attenzione perla in arrivo:

uno dei segreti per rilanciare il cinema di genere sarebbe ricominciare a proporre locandine “disegnate” come ai bei tempi.

Questa pecca quest’anno per esempio l’ha avuta anche Romanzo Criminale che a dispetto del film che reputo molto bello aveva una reclame infame.

Non posso dire lostesso per Arrivederci amore,ciao in quanto ricordo presentasse delle spendide fotobuste molto 70’

Anche io mi associo alle parole di Caltiki e dico che il coraggio è da premiare…
Lo dice una persona che lo ha visto in anteprima in vhs a casa dello sceneggiatore del film e lo ha trovato valido,con una buona trama e tanto impegno visti i mezzi limitati…
Secondo me visto anche quando è uscito credo che la sua uscita non turbi affatto il mercato cinematografico italiano visto che è difficile in questo periodo trovare film di 1° classe… in conclusione mi piace definirlo un esperimento.

Beh, allora c’ero anche io a casa di Germano, sono Elio, tu chi sei?

Non turba il mercato nemmeno secondo me, anche perchè se riusciranno a recuperare già gli effimeri costi di produzione, farebbero bene ad andare a Lourdes. Io intendevo dire che è penoso che le nostre produzioni - chiamiamole “di genere”, anche se qui si dovrebbe parlare di “cine-fiction” - debbano attendere che i colossi americani si facciano da parte per accalappiare qualche sperduto frequentatore di Sala o qualche curioso. E non ditemi che non è questo il caso, per favore.
E poi, tanto menarla con questo impegno, questo coraggio… Se non vogliono rischiare vadano a fare qualcos’altro, nessuno li obbliga, mica perchè uno fa un film diverso da L’ultimo bacio si deve meritare un plauso a priori. Gli “esperimenti” vadano a farli nei cine-club non su questi circuiti dove 7 euro di fiducia vengono così premiati. E non è la prima volta che si può dire: “bisogna incoraggiare i produttori su questo fronte”, perchè non si evince nessun miglioramento da anni! Occorre citare Campanella o gli ultimi di Stivaletti? E’ un bel pezzo che escono solo fetecchie! A questo punto se devo incoraggiare qualcuno mi compro i nuovi di Mattei che sono molto meglio! E’ la crisi del cinema, i nuovi registi non hanno praticamente gavetta perchè si producono pochissimi film all’anno e non riescono a fare pratica, e questo vale per tutti i tecnici e pure per gli attori, anche perchè è di voga far recitare letterine e vallette piuttosto che quei poveri disgraziati che vengono dalla scuola di teatro (che poi in Italia non è tanto ben messa pure quella…). Poi dicono che non ci sono soldi. I soldi si fanno con le belle idee! Ringu vi pare sia costato miliardi? Ma servirebbe un discorso a parte, mi fermo che sto uscendo dal thread.

Ciao Elio sono Gianluca di Riccione quello che in “Chiudi gli occhi” ha fatto Poppi…

Non posso che dare ragione a Emiliano, il prezzo del biglietto è stato veramente un colpo basso, visto che al nostro multisala veniva ben 7 euro e 50, e dato che tutti i film in questo periodo costano 5 euro (le prime visioni estive),quindi non ho capito perchè per questo film sia aumentato il prezzo.
Così come concordo sul fatto che in Italia le scuole teatrali sono messe maluccio e che la gente che recita oggi (letterine,personaggi televisivi…) dovrebbe fare solo quello che sa fare (!?) e non cimentarsi in altri campi…
Se devo essere sincero questo film mi dà speranza per un lungometraggio in cui ho avuto la fortuna di partecipare come attore e che spero abbia la stessa fortuna di questo low budget, perciò non posso che ammettere che il mio plauso era di parte…
Concludo dicendo a Elio che non vedo l’ora di andare a Pesaro per parlare con Pambianco e sentire di sua bocca la sparata a zero su “Chiudi gli occhi” che disse dopo averlo visto,ovviamente se è stato lui a farla…

Purtroppo è così: ormai il mercato cinematografico è dominato proprio dai colossi americani, tant’è che mi sono stupito di aver potuto vedere un film del genere in una multisala…

E poi, tanto menarla con questo impegno, questo coraggio… Se non vogliono rischiare vadano a fare qualcos’altro, nessuno li obbliga, mica perchè uno fa un film diverso da L’ultimo bacio si deve meritare un plauso a priori. Gli “esperimenti” vadano a farli nei cine-club non su questi circuiti dove 7 euro di fiducia vengono così premiati. E non è la prima volta che si può dire: “bisogna incoraggiare i produttori su questo fronte”, perchè non si evince nessun miglioramento da anni!

Io credo che si debba aver coraggio per impegnare del capitale (poco o tanto che sia…) in un film del genere. Il fatto che sia stato fatto uscire nei circuiti tradizionali mi fa ben sperare: del resto, se continuiamo a relegare tali produzioni nel giro ristretto degli essai, beh, non risolviamo più la dannata questione della crisi del nostro cinema. Crisi che a parer mio deriva, come giustamente è stato indicato, dal fatto che l’industria cinematografica italiana non ha i fondi sufficienti da investire nei professionisti e, infine, nei singoli film. Ovvio che, con due lire, non puoi fare molto, se non della “fiction”.

Occorre citare Campanella o gli ultimi di Stivaletti? E’ un bel pezzo che escono solo fetecchie! A questo punto se devo incoraggiare qualcuno mi compro i nuovi di Mattei che sono molto meglio! E’ la crisi del cinema, i nuovi registi non hanno praticamente gavetta perchè si producono pochissimi film all’anno e non riescono a fare pratica, e questo vale per tutti i tecnici e pure per gli attori, anche perchè è di voga far recitare letterine e vallette piuttosto che quei poveri disgraziati che vengono dalla scuola di teatro (che poi in Italia non è tanto ben messa pure quella…). Poi dicono che non ci sono soldi. I soldi si fanno con le belle idee! Ringu vi pare sia costato miliardi? Ma servirebbe un discorso a parte, mi fermo che sto uscendo dal thread.

Le belle idee hanno bisogno, per esser realizzate bene, di soldi, tanti soldi.
Ne La notte del mio primo amore ci sono idee e pochi soldi. E si vede.

Forse mi sono espresso male, non belle idee… ma grandi idee. Io però questi film non li vedo come le fondamenta atte a costruire il futuro del cinema di genere italiano, ma piuttosto delle imitazioni del cinema più commerciale americano (teen-horror) atte ad aprire la via dell’horror usa-e-getta alla So cosa hai fatto, Gossip, ecc… D’altra parte i produttori investono solo in realizzazioni abbastanza sicure, come quest’ultime, quindi parliamo di un circolo vizioso: teen-horror = soldi = altro teen-horror. E così non ne usciamo più.
Seguendo questo ragionamento si dovrebbe andare a vedere in massa queste ciofeche, così i finanziatori drizzando le antenne ci investirebbero più soldini ed invece di produrre solo 1 film bruttino all’anno, magari ne farebbero 4 o 5 e così forse uno di quelli potrebbe essere guardabile.
Siccome la vedo molto utopistica come soluzione, io insisto sulla mia ipotesi e cioè che ci vogliono grandi idee mettendo in conto il low budget (tipo Blair Witch o Ringu o The Cube), in modo da affascinare il pubblico e invogliarlo a vedere i film italiani di questo tipo, perchè film come “La notte del mio primo…” lo svilisce ed ottiene solo l’effetto inverso.