La Paranza dei Bambini (C. Giovannesi, 2018)

Visto ieri al cinema, mi è piaciuto ma con qualche riserva relativa alla messa in scena.

La storia è davvero semplicissima e lineare, per me questo è un grande punto a favore. Viene persino raccontata con una certa leggerezza nel senso che non si indugia su certe scene violente (che sono comunque pochissime) e non vengono minimamente enfatizzate dalla musica o dalla regia.
Tutto è vissuto e mostrato un po’ nel senso dell’incoscienza e dell’inconsapevolezza di questi quindicenni che si trovano a fare cose “da grandi (criminali)” in maniera quasi naturale, come se non avessero scelta.

I ragazzini protagonisti sono tutti bravi e hanno facce perfette anche se, secondo me, non sono sempre ben diretti.
Certi dialoghi a volte hanno una naturalezza e un realismo incontestabile, mentre ogni tanto ci sono dei dialoghi che sembrano davvero artefatti.
E mi ha colpito (in negativo) il numero di volte in cui mi capitava di notare che qualche ragazzino (non necessariamente uno degli 8 della banda) guardasse furtivamente in camera. Poi mi ha stupito vedere come alcuni comprimari recitassero male con reazioni assolutamente incongrue. Due esempi: quando dicono al tipo della bancarella che non deve più pagare i 20 euro per stare nella piazza o quando aggrediscono e cacciano dal bar quelli del clan rivale. Guardare per credere.
Piccole cose (forse) ma mi hanno lasciato perplesso.

E poi un’altra cosa che mi ha lasciato quantomeno perplesso è stata la gestione degli spazi. Questa è difficile da spiegare, ci provo sapendo già che non riuscirò ad essere chiaro come vorrei.
Nella scena in cui verificano se il ragazzino in scooter sta spacciando nella loro piazza gli sono troppo vicini perché lui non si accorga di loro. Oppure quando fanno i camerieri al matrimonio e parlano tra loro indicando gli invitati (dai ricchi precedenti penali) sono davvero troppo vicini a loro e troppo in vista per fare un discorso simile. Ecco, come immaginavo non si capisce nulla ma se qualcuno vedrà il film forse capirà cosa intendo.

Ma a parte queste piccolezze (che comunque mi hanno dato fastidio e quindi forse non sono così piccole) il film c’è, ed è un bel film.
Molto duro concettualmente mentre graficamente non mostra praticamente nulla e forse questa sobrietà nel rendere tutto antispettacolare crea qualche problema in alcune scene, come quando i ragazzi si procurano la pistola, scena che personalmente ho trovato molto goffa e non gestita ottimamente. C’è poi una bella fotografia in scope (vabbeh, un finto scope, ci siamo capiti) e un grande uso delle location reali che mostrano in maniera impietosa lo squallore (ma anche la vitalità di certe zona di Napoli come il Rione Sanità).
Mi è piaciuto molto il finale, soprattutto per la scelta dell’ultima inquadratura e per quella di finire il film proprio in quel momento.

Resta un po’ di disagio alla fine del film (ma meno rispetto a certe puntate di Gomorra) e la consapevolezza che, purtroppo, non c’è molto da fare per recuperare certe situazioni e per far cambiare certa mentalità, checché se ne possa dire.

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Bravo sei stato molto puntuale. Devo dire che anch’io avevo notato questo aspetto dello spacciatore troppo vicino e poco credibile. Ammetto però che sono più imprecisioni di un tessuto che proprio perché perfetto, fa notare queste piccole imperfezioni. La recitazione dei ragazzi è notevolissima nella sua semplicità. Certo non recitano in un film in costume del '700 - La Favorita?!; bensì nella loro realtà quotidiana, il che ovviamente è fondamentale per la loro riuscita. Però ho apprezzato l’approccio di Giovannesi che cerca sempre una spontaneità non facile da stampare sulla pellicola e che richiede tanta preparazione. E poi poca pochissima violenza rispetto agli incredibili bagni di sangue della serie Gomorra. Sul procurarsi la pistola è vero che sembra improbabile che il figlio di un clan ex dominante non abbia una pistola però è altrettanto poco credibile che ricevano una vagonata di armi tipo Ak47 eccetera nell’altra scena quindi… Ma il film si fa vedere volentieri e non me lo sarei aspettato…

Se non ho capito male, i ragazzini sono tutti presi dalla strada, senza esperienza di recitazione (che comunque vista l’età sarebbe stata acerba). Giovannesi mi pare abbia detto di avere provinato 4000 ragazzi o giù di li…
Quindi qualche compromesso a livello di recitazione è inevitabile, credo.

Non riuscirò a vedere il film neanche sto weekend, spero sia ancora in giro il prossimo :frowning:

Certo, non sono professionisti ma se guardano in camera (soprattutto furtivamente) sarebbe più sensato rigirare la scena. Poi magari ci sono mille ragioni per le quali hanno tenuto certe take ma resta il fatto che la trovo una cosa straniante.

Per quello che riguarda il modo con cui si procurano la pistola ho trovato goffo proprio il modo con cui rubano l’arma: poco credibile e decisamente impacciato per come viene messo in scena.

Visto oggi pomeriggio, ho ben poco da aggiungere a quanto scritto da @Giorgio_Brass , anche se personalmente non ho messo a fuoco quegli errori ai suoi occhi fastidiosi.

Il film intrattiene e funziona, paragonandolo alla moderna serie televisiva Gomorra molto più acqua e sapone, i personaggi vengono mostrati per quelli che sono e non inutilmente ingigantiti o mitizzati, cosa che ai miei occhi sfocia spesso nel ridicolo.

Attualmente disponibile su Netflix.

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