La Pipe au bois - Due fanciulle porno… così AKA Medioevo Erotico (Maxime Debest, 1975)

La sinossi del film francese La Pipe au bois (1975), diretto da Maxime Debest, è la seguente: Nel Medioevo, due sorelle streghe, Yolande e Margot, vivono in una casa isolata nel profondo del bosco. Attirano i passanti solitari con pozioni magiche e li usano come schiave sessuali. Un giorno, Yolande si innamora di un giovane cacciatore di nome Eric, rivelando la sua gelosia.

Alice Arno interpreta il ruolo di Margot, una delle due sorelle streghe (con controfigure per le scene Hard nella versione italiana intitolata Medioevo Erotico). Qualcuno ha visto la versione softcore originale di questo film?

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la versione soft dovrebbe intitolarsi “Les fleurs du diable” sinceramente sarebbe già tanta roba trovare la versione hard con qualità decente, speriamo in qualche riedizione

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L’ideale sarebbe che un distributore restaurasse la versione originale francese softcore di questo film, poiché l’inclusione di scene pornografiche nei film softcore distrugge qualsiasi film. Avete visto l’unica copia di questo film disponibile online, intitolata Medioevo Erotico?

Alice Arno in una scena dell’unica copia disponibile online di La Pipe au bois. Il film necessita urgentemente di restauro.

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sono parzialmente d’accordo con te, nel senso che se un film viene fatto in versione soft e poi vengono aggiunte scene hard che niente hanno a che vedere o fatte addirittura da altri personaggi viene decisamente rovinato, in questo caso magari mi sbaglio(lo dovrei rivedere) sono fatte per il film stesso da alcuni attori del cast , quindi con l’intento di fare uscire una versione soft e una leggermente hard.

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Correggo alcune imprecisioni: è vero che il film è stato girato soft, ma appena terminato sono stati subito aggiunti gli inserti hard con cui il film è uscito in Francia (la versione soft non è mai uscita). In questi inserti hard c’è la mitica Martine Grimaud, mentre Alice Arno è controfigurata in un blow-job dall’attrice che interpreta Yolanda, un’attrice attiva nell’hard dei primordi, Catherine Tailleferre. In Italia il film è uscito in sala con il titolo “Due fanciulle porno… così” (“Medioevo Erotiko” è il titolo farlocco della vhs Hot Video). Il distributore italiano, Osvaldo Civirani, ha aggiunto alla versione nostrana una sequenza tratta dal film americano “La notte dei demoni” (la danza con il serpente). A quanto risulta la vhs italiana è l’unica versione uscita in video di questo film.

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Grazie per questa informazione. È davvero un peccato che “La Pipe au bois” non sia uscito nelle sale nella sua versione softcore originale. Speravo che questa versione originale fosse conservata alla Cinémathèque Française.

Detesto le versioni hardcore dei film softcore. In Medioevo Erotico, gli inserti pornografici interrompono la continuità delle scene e chiunque può vedere che le controfigure sostituiscono attori e attrici nelle scene di sesso.

Mi rammarico profondamente che l’industria pornografica sia stata legalizzata in Francia nel 1975, ponendo fine alla produzione di film erotici francesi e alla carriera di attrici meravigliose come Alice Arno.

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guarda che la produzione di erotici è continuata tranquillamente anche dopo la legalizzazione del porno, un esempio su tanti proprio una co produzione italo francese mi pare del 1985 “L’iniziazione” con la allora bellissima Serena Grandi.Poi è un discorso personale, anche a me danno fastidio i film palesemente insertati con materiale hard, se invece sono pensati inizialmente come hard allora me li godo volentieri. Strano in questo film uno dei miei attori preferiti del periodo Robert Leray controfigurato nelle scene hard quando già aveva iniziato a girare hard mettendoci la “faccia”

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La pornografia è stata legalizzata in Francia nel 1975, e lei ha menzionato un film (L’Iniziazione) prodotto nel 1985, diretto da un italiano (Gianfranco Mingozzi) e interpretato da un’attrice italiana (Serena Grandi), che aveva recitato nel grande successo di Tinto Brass “Miranda” quello stesso anno.

Sfortunatamente, la produzione cinematografica erotica francese è terminata con la legalizzazione della pornografia nel 1975, e registi come Claude Pierson e Francis Leroi non hanno avuto altra scelta che dirigere film hardcore.

Molte attrici hanno lasciato l’industria cinematografica con la fine della produzione softcore, come Alice Arno, la mia attrice francese preferita.

Beh, non è proprio così…

Il porno in Francia è stato legalizzato a fine 1975 con la cosiddetta “legge X”. Dal 1976 in avanti è vero che i soft non avevano quasi più mercato, ma - benché minoritari - ne sono stati prodotti ancora tanti, molti in doppia versione, ma anche molti solo in versione soft, con regolare uscita sul mercato francese. Cito solo qualche titolo in ordine sparso (ce ne sono molti di più).

  • il terzetto diretto da Gilbert Roussel e formato da Le sexe à travers le monde, Couples pervers e Le second voyage de noces.

  • il noto Helga fille esclave di Gibert (uscito anche in dvd)

  • Esclaves de l’amour di Glaeser, il regista del poliziesco “La mano”

  • i film di Hamilton prodotti in Francia

  • Tire pas sur mon collant di M.Lemoine, un film erotico soft in cui appare per l’ultima volta la divina Janine Reynaud

  • La petite pensionnaire di F.Leroi, che è una versione alternativa e autonoma di un suo film hard

  • il fondamentale L’immorale di Mulot

  • “Deep Thoughts” di Orth (schedato anche in Luce rossa)

  • Un altro film diretto a quattro mani da Orth e H.Frank, “Samanka l’ile des passions”

  • il celeberrimo “Une femme spéciale” di Pallardy (la versione hardizzata è posteriore di due anni)

  • un altro film di Pallardy, Emmanuelle à Cannes (la versione hardizzata è posteriore di cinque anni)

  • i sexy-nazi Perversion e Helga la louve de Stilberg di Payet

  • l’introvabile “Pieges au belle” di Reinhard e Mathot

  • l’ultimo film del grande Y.Prigent, Le transfuge

  • Touchez pas au zizi di Rhomme

  • “Blue Emmanuelle” di Ricaud

  • Le verdict des gitans di Roussel

  • Les demoiselles de pensionnat di Roy

  • Candide Lolita di Sala (uscito anche in dvd in Italia)

  • vari altri film di Sala, come ad esempio Séduisante otage, Juliette et ses amours o Agatha et Marthe.

I film soft non dovevano sottostare alla “stangata” fiscale che la “legge X” imponeva agli hard, e anche per questo la produzione soft, sia pure appunto minoritaria, non era stata sospesa del tutto.

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grazie per la bella lista, da approfondire

Penso che le eccezioni non cambino la regola.
Non fu solo in Francia che i film erotici persero terreno e cessarono praticamente la produzione dopo la legalizzazione dell’industria pornografica.

Negli Stati Uniti, dopo il successo di “Gola Profonda”, registi come Joseph W. Sarno e Radley Metzger dovettero dirigere film hardcore come unico modo per rimanere attivi nell’industria cinematografica (Sarno ammise persino di odiare i film hardcore), e Russ Meyer dovette ritirarsi anticipatamente nel 1979.

In Spagna, la legalizzazione dell’industria pornografica nel 1983-84 pose fine alla prolifica e altamente redditizia industria cinematografica erotica iniziata poco dopo la morte del dittatore fascista Francisco Franco. Jess Franco diresse i suoi ultimi film erotici nel 1983 per la casa di produzione Golden Films.

In Francia, diverse attrici si ritirarono dopo la legalizzazione dell’industria hard-core perché non riuscivano più a trovare ruoli in film soft-core: Nanette Corey, ad esempio, è una delle tante attrici francesi che abbandonarono la carriera cinematografica nella seconda metà degli anni '70. Claude Pierson finì per incontrare un destino simile a quello del già citato americano Joe Sarno: entrambi diressero diversi film hardcore contro la loro volontà e sotto vari pseudonimi (alcuni persino femminili). Guy Maria si lamentò in un’intervista alla rivista francese Sex Star System di aver dovuto dirigere film hardcore perché non c’era spazio per esplorare altri generi.

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Tutto giusto, tutto vero. Ma nei casi delle dichiarazioni di alcuni registi questo fatto serviva spesso come alibi (“sono stato costretto a fare gli hard, non avevo scelta…”), sconfinando addirittura nel grottesco con certe dichiarazioni di Serge Korber (la ricerca dell’autodistruzione). L’ipocrisia non è una prerogativa solo italiana.

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beh quelli costretti a girare hardcore hanno il naso come pinocchio, manco gli avessero puntato la pistola… eventualmente si può sempre andare a lavorare :rofl:

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Alice Arno in “La pipe au bois” (1975).

L’arte di questo poster non hanno nulla a che vedere con il film.

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Alice Arno e Michel Charrel in “La pipe au bois”. È davvero un peccato che questo film sia disponibile solo in una copia pessima e che non siano previsti restauri futuri.