La polizia ha le mani legate (Luciano Ercoli, 1975)


LA POLIZIA HA LE MANI LEGATE (1975) - Luciano Ercoli
Con: Claudio Cassinelli, Arthur Kennedy, Franco Fabrizi, Valeria D’Obici, Bruno Zanin, Francesco D’Adda…
Soggetto: Mario Bregni
Sceneggiatura: Gianfranco Calligarich
Musiche: Stelvio Cipriani


esce oggi 13novembre in dvd su cghv!

il film:
secondo me altro titolo per collezionisti!

nON VEDO L’ORA ESCA. è 1 DEI POCHI CHE NON HO MAI VISTO!!! Colonna sonora fenomenale.

sai ke non se ne parla bene!?

No, non lo sapevo. Cmq anche se ne parlano male vorrei vederlo, per poter giudicare. Es.: parlavano molto male anche di SOLAMETNE NERO, invece io l’ho trovato un buon film.

secondo me non è niente male e c’è anche una bella colonna sonora

giudizio più che positivo

visto l’altra sera per la prima volta e mi ha sorpreso in positivo. ben fatto e con un grande cassinelli

A me hanno parlato molto bene del film in questione e credo lo ordinerò a breve!
Tra l’altro in “Mark…spara per primo”, un inseguimento a piedi termina all’interno di un cinema nel quale stanno proiettando proprio “La polizia ha le mani legate”.

Cavolo che osservatore;) :wink: :wink: :wink: :wink:

Chi di voi l’ha visto? Secondo voi è unbel film?

Secondo me è un bel film. Fa parte di quei polizieschi legati al tema “cospiratori vs commissario” che personalmente apprezzo. La colonna sonora, molto bella, accentua la componente pessimistica del film.
Nel dvd Cecchi Gori c’è anche l’intervista alla D’Obici, che nel film interpreta una terrorista: nulla di trascendentale, praticamente del film si parla pochissimo (anche perchè il suo ruolo è abbastanza piccolo) essendo l’intervista più incentrata sulla sua carriera.

è un bel film,con un ottima fotografia

Pellicola da riconsiderare, non v’è dubbio. Non ha una robustissima costruzione narrativa, il film a volte sembra girare un po’ troppo intorno alla figura dell’ispettore di turno (mentre potenzialmente avrebbe potuto aprire tanti altri percorsi narrativi), però ha un buon ritmo ed è girato con mestiere. Alla fine si ha l’impressione che Ercoli, più che scegliere stilisticamente di rimanere in un’atmosfera vaga e di ambigua inesplicitezza, non abbia il coraggio di affondare il colpo, risultandomi un po’ evanescente, ma è un parere estremamente personale. Ottime facce comunque (Fabrizi, D’Adda, Cianfriglia…), a cominciare da Cassinelli.

Pienamente d’accordo: un poliziesco abbastanza convenzionale, ma che regge grazie ai bravi attori e nel complesso ha ritmo da vendere.

Sì, se poi consideriamo che il costrutto è basato non sull’azione (quasi nella totale assenza di sparatorie, inseguimenti automobilistici etc.) ma sulla macchinazione.

Visto in vhs,non male

Visto ieri, non un gran che, troppa poca azione per i miei gusti!

Mi pare un buon film, quello di Ercoli, con una familiare (per me) ambientazione milanese, dove ovviamente non può mancare la nebbia.
Non lo considero convenzionale per una serie di ragioni:

  1. Il tema: non è il solito canovaccio basato sui rapinatori inseguiti dai poliziotti o dal commissario, ma tratta in maniera piuttosto legata alla realtà lo stragismo di quegli anni.
    Non so se avete notato le analogie della vicenda con quanto accaduto nel '69 a Piazza Fontana…Mi pare che l’esplosione iniziale, tra l’altro ottimamente girata da Ercoli, si rifaccia proprio a questo fatto drammatico milanese, tanto che -ad un certo punto-su un televisore scorrono proprio le reali riprese dei funerali svoltisi in piazza Duomo per le vittime della Banca dell’Agricoltura.
    Altro legame con la strage di Piazza Fontana, la citazione della morte dell’anarchico Pinelli: difatti, a un certo punto Ludovisi viene gettato dalla finestra, da un suo compagno a dir la verità, ma successivamente i sospetti vengono gettati sul commissario.
    Il tema dello stragismo è tra l’altro reso evidente dai discorsi che i cittadini milanesi fanno sul tram: parlano infatti di comunisti, fascisti, anarchici ecc.
    Il gruppo principale dei protagonisti, poi, degli studenti, scardina appunto il tipico ruolo principale dei polizieschi, ove sono i rapinatori a esser contrastati dalle forze dell’ordine. Da notare, infine, l’atipico ruolo da protagonista riservato a una donna, Valeria d’Obici.].
    Come non citare poi il riferimento letterario a Moby Dick, libro che ha per le mani Cassinelli, riferimento che sarà comprensibile nel finale: la giustizia, rincorsa come Moby Dick, sempre inseguita ma mai “presa”…
    In effetti, quante stragi hanno dei colpevoli certi?

Quel che dici è vero, ma ricorda che il tema dell’eversione nera e delle stragi di stato era stato ampiamente sfruttato dal poliziesco italiano di quegli anni. Sergio Martino gli ha dedicato ben 2 film, e poi naturalmente ci sono lo Steno de La Polizia ringrazia e altre pellicole come La Polizia sta a guardare. Diciamo che questo copione portato sullo schermo da Ercoli aggiunge una nota in più, visti i riferimenti più espliciti a Piazza Fontana e al caso Pinelli; ma rientra comunque in quel particolare filone, ecco perchè lo considero abbastanza convenzionale. Pure il finale ricorda non poco quello di Milano trema.

Vero, tutti gli esempi che citi fanno riferimento al coinvolgimento di servizi segreti, apparati deviati dello stato, ecc. però vengono dipinti nei film facendo leva più sugli aspetti di spettacolarizzazione, di azione, se vogliamo meglio dire, e non vi sono cioè analisi politiche molto fini alla base, cosa che invece il film di Ercoli ha. Ovviamente non ci dice se i bombaroli siano di Sinistra o di Destra…(interessante risentire la discussione sul tram, in cui viene citato il Ventennio…).
Inoltre il film di Ercoli ha come soggetto un gruppo di studenti, cosa che rende il film più vicino alla realtà quotidiana di quegli anni (la contestazione studentesca, Movimento Operaio, Le BR) e-ripeto-inserisce centralmente la figura di una donna…cosa che non ho mai visto in altri polizieschi
Nota curiosa: una scena cruciale del film si svolge di fronte all’antica chiesa di S.Pietro in Gessate, di fronte al Tribunale di Milano: Alan Altieri, nel suo L’uomo esterno, ambientato a Milano, molti anni dopo farà la stessa cosa.
Aggiungo un’altra nota: anche in La polizia ringrazia viene citato Pinelli.