A me l’unica cosa che fa rabbrividire sono i giornalisti che hanno cercato di creare un caso “latte velenoso” anche in Italia, andando nei negozi cinesi a fare domande ipocrite e intervistando la gente chiedendo se si fidasse dei prodotti cinesi e via dicendo, come se il made in China dall’oggi al domani fosse il male assoluto.
Suddetti giornalisti che meriterebbero di finire in strada a lucidare scarpe da domani o il popolo bue che ora magicamente non si fida più d’andare al ristorante cinese o che butta merda in maniera ignorante sulla Cina dovrebbero ricordare che la gloriosa e gastronomicamente salutare nazione italiana può vantare, a tutela del consumatore, un curriculum di tutto rispetto: vino al metanolo, bufale contaminate da diossina, formaggi avariati rivenduti come buoni, mucche pazze…
Che questo non significhi la messa al bando della Cina e dei propri prodotti (Personalmente mangerei al ristorante cinese almeno una volta a settimana) ma è chiaro che questo è un grosso problema che non debba passare inosservato. Ingigantito e demonizzato anche in Italia come fonte di tutti i mali no, d’accordo, ma nemmeno sottovalutato e ignorato.
La questione rimane di una gravità enorme.