La samaritana

Ammetto con vergognosa vergogna che è il primo film di Kim Ki DUk che vedo.

Sono soddisfatto, mi piace, nonostante il dramma che descrive riesce a far sorridere, la tensione rimane sempre alta e fa rimbalzare gli umori degli spettatori.

No, non ho aperto questo topic per questa micro-rece in pillole.

Una domanda agli esperti, la canzone che il padre fa ascoltare alla figlia mentre dorme col walkman… che pezzo è? L’ho già sentita migliaia di volte, dove?

La canzone ossessiona anche me… trovala per favore.

PS - Recupera tutto Ki-Duk, in attesa che anche da noi esca il nuovo… tradotto: L’ arco.

Assieme a Bad Guy è il mio Kimchiduk preferello. Sulla musica però non saprei proprio ajutarti…

di Kim Ki-Duck.

Gran bel film, doloroso, toglie il respiro.

Ha un approccio al dolore che mi ha ricordato Hanabi di Kitano, anche qui improvvise esplosioni di violenza si alternano a lunghi silenzi.

Si, gran bel film, e il dolore, la sofferenza vengono trattati con punti di vista che si allontanano da quelli dei prodotti occidentali e per questo affascinanti.

E’ anche per la musica, che La Samaritana mi ha ricordato i film di Kitano, lo stile è quello scarno di Hisaishi, il pianoforte appena sfiorato, sono stato attento ai titoli di coda, ma erano tutti in coreano. :ignoranza

Le parti di piano dovrebbero essere tratte da Gymnopédie di Eric Alfred Leslie Satie (o Erik Satie), un vecchio compositore francese di fine '800 inizio '900…

Confermo, “Trois Gymnopedie” di Erik Satie

Per me è un film sfilacciato e svogliato. Paradossalmente è più attento all’ estetica anche se non presenta grandi innovazioni visive. I silenzi di Ferro 3 hanno tutt’ altra grandezza. Mentre aspetto di vedere L’ Arco, La Samaritana resta il film meno convincente di Kim Ki Duk…

Rivisto ieri dal dvd italiano (soddisfacente) e devo dire che continua a convincermi a metà.
Bella e originale la storia, delicato e convincente l’approccio al dolore, al lutto e alla solitudine con una versione molto particolare e spiazzante di felicità. Però non saprei, qualcosa non mi convince, specialmente dal punto di vista tecnico.
Ci sono dei comprimari davvero disastrosi (tipo uno degli uomini che viene fermato dal padre che gli chiede cosa sta andando a fare), errori evitabili (nella scena in cui la ragazza e uno dei clienti vanno all’ospedale in macchina si vede tutta la gente ferma dietro a guardare le riprese…), dialoghi un po’ forzati (ma mi sono fidato dei sottotitoli, chissà cosa dicevano davvero…). Certo, sono peccati veniali (più o meno) ma erano evitabili.
È comunque un bel film e ha giustamente avuto successo anche se per me il miglior Kim Ki-Duk è altrove (Address Unknown).