Secondo film di Antonioni, dramma sentimentale sullo sfondo del mondo del cinema romano, visto ovviamente con un certo disincanto. Non mi ha appassionato francamente, dato che il personaggio centrale (la Bosé, qui di una bellezza quasi assoluta) è troppo passivo ed in buona sostanza finisce col meritarsi quello che le succede. Il finale però è raggelante…
Grandioso dvd RHV, con tanto di fascicoletto allegato. Nelle interviste contenute negli extra tutti (Suso Cecchi D’Amico, Citto Maselli, Piero Notarianni) raccontano di come la Bosé fosse poco adatta per la parte, che era stata pensata per Gina Lollobrigida che poi abbandonò il film alla vigilia delle riprese; personalmente non concordo… forse la Lollo sarebbe stata più adatta per la prima versione della sceneggiatura scritta dalla D’Amico, che pare fosse molto più commedia… ma per come è poi uscito il film dopo la seconda stesura ad opera di Maselli (col film diventato un dramma senza alcuna leggerezza) la Bosé mi è parsa più che adatta.
Ah meraviglioso l’aneddoto sull’intervista rilasciata da Maselli negli anni '50 a qualche giornale, quando gli chiesero i suoi registi preferiti e lui rispose Visconti e Mizoguchi… tempo dopo chiese un prestito di 5mila lire (dell’epoca) ad Antonioni e pare che lui abbia rifiutato, rispondendogli freddamente “Valle a chiedere a Mizoguchi!”
Ma questa edizione si trova ancora in giro? Credevo fosse fuori catalogo da anni. Fra l’altro, ricordo con una certa nostalgia quando ho ricevuto in regalo sia questo film che La notte: un mio professore di cinema, Giovanni Spagnoletti, aveva avuto dalla RHV tre-quattro scatoloni pieni di DVD omaggio, e a fine lezione ogni studente poteva prendersene una copia. Sarà per questo che la Ripley’s mi è sempre rimasta nel cuore?
Sarà come per versione a due dischi di “Cronaca di un amore” della Alan Young: era fuori catalogo da un pezzo ma si trovava un po’ ovunque sulle bancarelle.
Spagnoletti curò tutte (o quasi) le uscite del cinema tedesco per la Ripley: immagino avrà avuto una vagonata di dvd omaggio per regalarle agli studenti… l’avranno retribuito con quelli? :-p
Mi posso immaginare la ressa a fine lezione: però non ci hai detto tu che sei riuscito ad arraffare?
A noi Caldiron invece non ci doppiava manco una vhs
Mi posso immaginare la ressa a fine lezione: però non ci hai detto tu che sei riuscito ad arraffare?
La signora senza camelie e La notte. Ma non c’era molto da scegliere, erano solo questi due titoli, più che altro bisognava essere veloci e ammollare una buona dose di spintoni
Come OT? Saimo ha rimediato il dvd de “la signora senza camelie” quindi siamo in topic… “me pare” (cit.)
Io il film in questione non l’ho visto e non ho il dvd (al contrario di “Cronaca di un amore” che ho visto e di cui ho il dvd), tendenzialmente però il primissimo Antonioni non mi fa impazzire… le sue vette per me restano L’Avventura e Blow Up, molti degli altri suoi film - ovviamente imho - sono irrimediabilmente datati anche contestualizzandoli
Il film non lo rivedo da anni, ma tutto sommato ne conservo un ricordo piuttosto nitido: elegantissimo, ma solo a tratti veramente suggestivo. Un problema che accomuna molti di questi vecchi film italiani sul cinema, per quanto mi riguarda, risiede però proprio nell’impostazione per così dire “ideologica”: troppo spesso, per i miei gusti, lo sguardo è innanzitutto “sociologico”, cioè si guarda al cinema soprattutto come industria o come fenomeno popolare e divistico, senza addentrarsi mai troppo nei processi artistici né tanto meno lasciarsi affascinare dal fascino quasi stregonesco del fare cinema. Voglio dire che non c’è né il surrealismo di un Fellini, ma nemmeno il romanticismo ammantato di sarcasmo di un Wilder. Non a caso il racconto tende a non esser concentrato tanto sul regista, ma sulle ricadute “sociali”, sulle comparse, sulle attricette di una stagione (vedi anche Bellissima). Non so, l’ho sempre trovata un’impostazione molto datata, figlia purtroppo dell’intellettualismo marxista che regnava anche sulle riviste italiane di quegli anni (la famigerata “Cinema Nuovo”). Tutto sommato, molto meglio Matarazzo e il suo Giuseppe Verdi, che senza darlo a vedere racconta una sua appassionata controstoria del cinema italiano contrabbandandola come biografia musicale…
(ps. qui, per sua stessa ammissione, la “colpa” va in buona parte ascritta a Maselli, sceneggiatore imbevuto di ideologia. Se vi capita, fra l’altro, guardate i documentari coevi che ha dedicato ai fumetti e al cinema per ragazzi… agghiaccianti!)
Mi persi, stupidamente, quella edizione Rhv, ma ho rimediato col bluray della Eureka, con un master splendido, un ottimo booklet, ma extra scarsi.
Il film, a mio parere, è molto migliore di quanto la critica sostenga, forse è sminuito perchè si trova schiacciato tra due film meravigliosi come Cronaca di un amore e Le Amiche.
Il ritratto del mondo del cinema è lucido, disincantato, ma senza scadere in eccesi. E a livello di messa in scena, inutile dirlo, è una meraviglia per gli occhi.