La spietata Colt del Gringo

Anno: 1966
Regia: José Luis Madrid
Con: Jim Reed (Luigi Giuliani), Martha Dovan (Marta Padovan), Pat Greenhil (Germana Monteverdi), Charles Otter (Carlos Otero)
Soggetto e sceneggiatura: Mino Rolli, Antonio Sant’Esteban e Jesus Navarro
Musica: Francesco De Masi


Recensione Spaghetti Western Database

Mercoledì prossimo in edicola per la Fabbri

Preso oggi.

Video: 4/3 letterbox 2.35:1
Audio: Dual mono 2.0
Appena ho tempo posto i commenti del libretto

Ecco i commenti contenuti nel libretto: «…Fin dall’inizio si capisce che il protagonista Sol Lester non ha la stoffa per essere il cinico antieroe disegnato dai più classici canoni del western all’italiana. Il ruolo non gli appartiene e, se dipendesse da lui, se ne starebbe ben lontano da guai accontentandosi della paga sicura da sorvegliante della miniera. Quando entra nell’ufficio di Duvall attirato dal rumore è semplicemente un addetto alla sicurezza che vuole controllare che cosa stia succedendo. Apre la porta rilassato e soccombe immediatamente. Illuminanti sono le sequenze del processo nel quale Sol Lester ha l’atteggiamento dell’uomo colpito più dalla pesantezza dell’ingiustizia subita e dal tradimento della sua ragazza che dall’idea di passarsi vari anni rinchiuso in un carcere duro. Con La spietata Colt del gringo soggettisti e regista scelgono di forzare i codici di genere del western all’italiana in una direzione inaspettata mettendo in scena un pistolero che diventa antieroe cattivo e spietato solo perchè non ha altra possibilità. La stessa idea di farlo rilasciare dal carcere per “buona condotta” serve a definire in questo senso il personaggio. Come tanti eroi a tutto tondo del western americano più che un demonio vendicatore Sol Lester appare come un ragazzo di pasta buona che vuole tornare a essere apprezzato per la sua onestà. La condizione di antieroe e di reietto gli sta stretta e la vive come una scelta temporanea e costantemente giustificata da un sacco di buone intenzioni. Non è un caso che i cittadini per bene stiano dalla sua parte e siano pronti a tollerare anche eventuali eccessi in quella che appare subito alla stragrande maggioranza degli abitanti di Paraiso come una vendetta giustificata e riparatoria. Persino lo sceriffo fa il tifo per lui e quando muore diventa quasi obbligatorio passargli la sua stella. Alla fine quando la sua pistola ha punito i cattivi e la sorte ha tolto di mezzo la ragazza “traditrice”, il gran finale non prevede nuove avventure sulle strade della prateria, né una solitaria cavalcata verso l’orizzonte, ma il ritorno a casa in calesse con la donna amata. L’antieroe ridiventa uomo normale o forse lo è sempre stato… …I protagonisti di La spietata Colt del gringo devono guardarsi dalle ombre della notte. Gli sceneggiatori collocano infatti tutti gli snodi fondamentali della narrazione in un’ambientazione notturna. È notte quando Duvall viene ucciso e Sol Lester incastrato ed è notte quando il giovane pistolero torna in paese dopo la liberazione dal carcere. È ancora notte quando Bliss lo cattura e tenta di eroderne la credibilità facendolo passare per complice di Coleman ed è buio pesto anche quando tutti i protagonisti arrivano al duello finale nella piazza illuminata soltanto dalla luce che arriva dalle finestre aperte.

Normalissimo oltre che modesto westernino in salsa spagnola o meglio catalana,per la regia di Josè Luis Madrid più a suo agio nel genere horror-gotico(infatti la presenza di moltissime scene notturne lo testimonia).La classica storia del cowboy ingiustamente accusato che,una volta uscito di prigione,deve vendicarsi del torto subito e riallacciare i rapporti con la società oltre che con la sua donna.Cast men che mediocre,il biondo Luigi Giuliani alias Jim Reed in primis e un risultato complessivo ben lungi da risultati apprezzabili.Belle invece le musiche di Francesco De Masi all’interno delle quali spicca la canzone dei titoli di testa cantata da Peter Tevis(ma si sente anche il tema di Ennio Morricone da Duello nel Texas).
Doppiaggio:
Luigi Giuliani: Renato Izzo
Germana Monteverdi: Mirella Pace
Carlos Otero: Nino Del Fabbro
Indio Gonzales: Alessandro Sperlì
L’attore che interpreta Walton è doppiato da Giorgio Piazza
L’attore che interpreta Fus è doppiato da Mario Bardella
L’attore che interpreta Adler è doppiato da Silvano Tranquilli
Sia l’attore che interpreta lo sceriffo che quello che interpreta Teddy sono doppiati da Renato Mori

Western minore diretto da Joseph l. Madrid con l’aiutante regista Enzo G. Castellari.
Poco da salvare ,una storia scontata che non decolla e attori iberici ingessati che non convincono.
Antonio Bruschini lo definiva “un po’ rozzo ma con un suo fascino” personalmente posso dire che si puo’ vedere , si puo’ arrivare alla fine ma che dopo averlo visto lo si dimentica abbastanza facilmente.

Troppo classico e banalissimo. Mal diretto soprattutto nelle scene d’azione. Vedere per credere le scazzottate. Non parliamo poi del montaggio: vedere la scena della scazzottata iniziale in prigione.